La battaglia è silenziosa e sottotraccia; ma c’è, al punto che nessuno la nega. Nonostante i “no comment” di facciata, in casa Lega alcuni nodi iniziano a venire al pettine e, dopo aver – non senza fatica, viste le differenti realtà locali – deciso strategie e candidati in vista delle prossime elezioni amministrative, la dirigenza lumbard guarda avanti. Il rilancio, sotto la guida di Matteo Salvini, è stato evidente (soprattutto in un terreno fertile come quello bergamasco), e ora sono in tanti a scalpitare per un posto che conta. Magari non sul territorio, ma addirittura nella tanto “odiata” Roma, dove il parlamento fa gola a più di qualcuno. E’ forse da interpretare (anche) in quest’ottica il vero e proprio “processo” al quale il direttivo provinciale della Lega sta sottoponendo in questo periodo il senatore Nunziante Consiglio. Capire i motivi del “J’accuse” di parte della dirigenza all’ex sindaco di Cazzano Sant’Andrea non è semplice, viste le bocche cucite da parte dei membri del direttivo leghista, che peraltro si riunisce a porte chiuse. Impossibile saperne di più dal segretario provinciale Daniele Belotti, che non conferma nè smentisce l’accaduto, rifiutando di rilasciare qualsiasi dichiarazione; allineandosi così, almeno per una volta, con la posizione di Consiglio, visto che anche l’ex presidente della Teb preferisce glissare sulla vicenda. Che tra i due esponenti del Carroccio bergamasco non corra buon sangue non è certo un mistero, e quindi non sarà di certo il numero uno provinciale a gettare acqua sul fuoco.
Un rapporto difficile, quello tra Belotti e Consiglio, soprattutto – a quanto pare – dal 2010, quando il senatore – deus ex machina della Berghem Fest di Alzano Lombardo – decise di invitare alla kermesse l’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni, poco dopo l’introduzione della tessera del tifoso. Belotti, tifosissimo dell’Atalanta e vicino agli ultras nerazzurri, a quanto pare non la prese bene, con la scelta di Consiglio che andò quindi a complicare ulteriormente un rapporto già difficile….
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