Dopo, a sconfitta subita, sono cominciati i lamenti dei leghisti “Giacomo si è candidato e non ci ha creduto un attimo, di tasca sua ci ha messo solo poche migliaia di euro, puntava solo ai voti di Salvini”.
Giacomo ovviamente è Giacomo Stucchi, candidato sindaco del centrodestra, e grande sconfitto alle amministrative del capoluogo, ma, prima del voto, la strategia del “tanto arrivano i voti di Salvini” sembrava ben compresa dai candidati consiglieri, memori del successo del 2009 grazie ai voti di Berlusconi.
Lui ha cercato di giustificarsi parlando di “ritardo nella sua candidatura”. Piccola bugia!
Se è vero che l’ufficializzazione è arrivata solo a metà marzo, l’ex presidente del Copasir era in campo dalla scorsa estate, quando ha cominciato a farsi vedere alle feste (la cena del Borgo Santa Caterina, la messa di Sant’Alessandro dal Vescovo) e la coalizione ha messo il suo nome nella rosa in corsa (oltre a quelli di Alberto Ribolla e Gianfranco Ceci).
Eppure, Stucchi non ha studiato i dossier, non ha approfondito. Nei faccia a faccia è parso serio ma generico, sui social fin troppo populista, ai limiti della demagogia spiccia….
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