La città di Bergamo ha come cittadino onorario il defunto Benito Mussolini. Non è il solo Comune d’Italia (basti leggere l’articolo nella pagina di Lovere).
In quegli anni lontano c’era la corsa ad accaparrarsi come ‘concittadino’ il Duce. La notizia è stata superata dal motivato rifiuto del sindaco Giorgio Gori a portare in Consiglio una delibera che cancelli quel riconoscimento che risale al 1924. Le vie e le piazze di Bergamo (e dei paesi) sono intitolate a personaggi “datati” che la storia ha magari inquadrato anche nei demeriti, che storicamente, con il giudizio “revisionato” (vale a sinistra e a destra) dalla scoperta di documenti inediti, potrebbero essere ridiscussi. Ma lasciamo la toponomastica come sta. Vanno cancellati? Non lo si fa, anche per la scomodità anagrafica e burocratica di dover cambiare documenti personali che danno l’indicazione di residenza in quella tal via, con tanto di nome e cognome e i postini supplenti che poi consegnano le lettere al… macero. Ma oltre a Bergamo e Lovere c’è la storia della nozze di Mussolini. Quelle vere, perché fu anche accusato di bigamia. Siamo in grado di pubblicare il certificato originale del matrimonio del Duce, avvenuto, guarda caso, in un altro Comune bergamasco, la seconda città della Provincia, Treviglio. La storia è stata ricostruita dallo storico loverese Giuliano Fiorani che in via un po’ rocambolesca è entrato in possesso dell’originale certificato di matrimonio del Duce e ha ricostruito anche la storia della presunta bigamia di Benito Mussolini….
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