Alzi la mano chi ha capito quante minoranze ha il PD. Da quando il premier Renzi ha perso il suo tocco magico (il recente passaggio del voto amministrativo e regionale ha fatto accendere una luce rossa) e il 41% delle Europee è diventato un lontano ricordo, all’interno del Partito democratico si sono accentuate le divisioni.
Chiaro che il presidente del consiglio controlla ancora la struttura. In direzione e in assemblea nazionale i renziani (della prima e della seconda ora) superano i 2/3 della platea, ma è sul territorio che cominciano ad organizzarsi le componenti, in vista del congresso (provinciale e nazionale) del 2017 e delle elezioni 2018 (Camera e Regionali).
La segreteria di Gabriele Riva (eletto nel 2009 e confermato nel 2013) a metà del suo secondo mandato ha praticamente integrato la minoranza (Massimiliano Alborghetti, Jacopo Scandella, Giorgio Gori e Carla Rocca) nominando come suo vice Davide Casati, sindaco di Scanzorosciate e vicino ad Alborghetti.
Però fra due anni, se non prima, si aprirà la lotta per la successione, visto che il sindaco di Arzago non ha intenzione di fare un terzo mandato. Nomi ancora non se ne fanno, e tutti sono concentrati sulla situazione nazionale…
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