BERGAMO – SCENARI Le convenzioni del PD: vincono Gori, Sanga e Carnevali. Perdono Misiani, Guerini e Gandi

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Il 30 aprile primarie apertea tutti gli “elettori” del Pd Basta solo… dichiararlo

Sette militanti su dieci del PD, quelli che d’estate prendono le ferie per lavorare alla festa dell’Unità, che in campagna elettorale fanno il porta a porta, che tengono ancora aperte le sezioni (ora ribattezzate “Circoli”) votano per Matteo Renzi.

Una sberla tanto forte gli orlandiani non pensavano di riceverla, tanto è vero che qualcuno fra loro prova a giustificare sostenendo che anche a Bergamo il PD ha subito un cambiamento di DNA, una malattia provocata dal renzismo.

Balle”, tagliano corto i realisti dell’uno o dell’altro fronte. I democratici negli ultimi anni si sono mantenuti vicini ai 3.000 iscritti in tutta la provincia, e, magari con qualche abbandono e qualche nuovo ingresso, senza che si modificasse più di tanto la natura dei militanti.

Però una sconfitta pesante (quasi 69% dei voti a Renzi, 30% a Orlando e 1% ad Emiliano) neppure i pragmatici, come il deputato Antonio Misiani, pensavano di subirla.

E non regge molto neppure la scusa “e ma con Renzi stava l’apparato” visto che con Andrea Orlando, oltre al già citato Misiani, si sono schierati, fra gli altri: il deputato della Bassa, Beppe Guerini; il vicesindaco Sergio Gandi; la presidente del consiglio Comunale, Marzia Marchesi; gli assessori Giacomo Angeloni, Nadia Ghisalberti e Maria Carla Marchesi; i consiglieri comunali Alberto Vergalli, Romina Russo e Marta Cassina; il responsabile provinciale degli Enti Locali, Graziano Pirrotta; l’ex segretario della CGIL, Gigi Bresciani, e buona parte dei vertici dei Giovani Democratici, a partire dalla segretaria Clara Colombo…

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