BERGAMO – SCENARI – Provincia: elezioni rinviate a marzo. Uniacque ai giochi di novembre (?). E sul Bim dell’Oglio…

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Il Consiglio provinciale (16 consiglieri eletti da tutti i componenti di ogni consiglio comunale dei Comuni bergamaschi, con “voto ponderato” a seconda della popolazione del proprio Comune) scade e il 13 dicembre si doveva votare per eleggere il nuovo. Quello attuale vede 7 del Pd, 5 della Lega, 3 “civici indipendenti” e 1 della “Lista per Gafforelli”, E a proposito del Presidente Gianfranco Gafforelli: il suo mandato scadrebbe tra due anni ma non potendosi più candidare a sindaco di Calcinate la prossima primavera (è stato sindaco del suo paese dal 1990 al 2004 e adesso lo è dal 2011), decadrà automaticamente da presidente. Questo Consiglio provinciale fu eletto il 31 ottobre 2018, sì perché mentre il Presidente dura in carica (teoricamente) 4 anni, il Consiglio solo due e chi ha fatto la legge (datata 2014) deve averci pensato qualche notte per complicare le cose.

No, non è più la “Provincia” di una volta, i suoi consiglieri e il presidente vengono eletti dagli… eletti, vale a dire da sindaci e consiglieri comunali.

E non c’è più nemmeno la “Giunta”, l’organo collegiale che pure c’è in ogni Comune. Qui è il Presidente depositario di tutti i “poteri” che delega a suo insindacabile giudizio a consiglieri di sua fiducia. L’attuale maggioranza, risicata, ha retto nei due anni passati.

Adesso si doveva andare a rivotare, ma nei giorni scorsi si doveva varare un decreto ad hoc che rimandasse le elezioni al… 29 marzo 2021, per l’emergenza Covid. Ma restando dicembre per il voto l’assurdo sarebbe stato che le liste andavano presentate entro il… 13 novembre. L’ambizione della attuale maggioranza era ed è far approvare il PTCP, vale a dire il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale che condiziona tutti i PGT dei Comuni. E può farcela in questa prima decade di novembre, sono state presentate 156 osservazioni, alcune accolte, ma sembra esserci un’atmosfera ideale per approvarlo. Gafforelli riuscirebbe nell’impresa che non è riuscita al suo predecessore Matteo Rossi che quel PTCP non era riuscito a portalo in approvazione prima di scadere dalla carica.

UNIACQUE

Qui i giochi sono a scadenza ravvicinata. Il 18 di novembre (“di un anno che non so” come diceva la canzone e invece lo sappiamo,è questo maledetto anno bisesto) è prevista l’assemblea dei 242 Comuni bergamaschi per eleggere il nuovo Consiglio di Amministrazione e il nuovo Presidente. L’attuale, Paolo Franco, ha cullato qualche speranza di far parte della rosa di candidati assessori per un rimpasto nella Giunta regionale, per le voci che darebbero Giulio Gallera e Lara Magoni come eventuali agnelli sacrificabili, ma speranza smorzata dal fatto che Gallera non è sostituibile da un… bergamasco per gli equilibri territoriali e la Magoni è sostituibile solo con una donna, per gli equilibri di “genere”. Preso atto della situazione, Paolo Franco accetterebbe volentieri di essere rieletto presidente di Uniacque. Il partito di riferimento è “Cambiamo”, quello che fa capo al deputato Alessandro Sorte con cui Paolo Franco non prenderebbe più nemmeno un caffè, anche perché Sorte non glielo offrirebbe. Il minuscolo partito creato da Giovanni Toti (presidente della Liguria) in bergamasca incassa dieci volte più del suo peso politico in termini di nomine. Paolo Franco poteva contare su un pacchetto di voti in Val Seriana ma adesso sembra che gli restino solo le briciole.

Poi c’è un altro fatto. Nell’attuale Cda di Uniacque eletto tre anni fa (450 dipendenti, fatturato intorno ai 100 milioni, 25 milioni di investimenti programmati nel 2021) ci sono 3 consiglieri del Pd e 1 della Lega più il presidente. Sono Caterina Lorenzi, Gian Battista Pesenti e Valentina Vavassori in quota Pd (il che non significa che siano del Pd, sono designati da quel partito) e Gianfranco Masper per la Lega. Paolo Franco proveniva da Forza Italia poi ne è uscito e adesso ci sta male anche in “Cambiamo” dopo la lite con Sorte. Incredibilmente tutti questi consiglieri sono riusciti a convivere superando le appartenenze, amministrando al meglio e chiudendo il bilancio 2019 con 6 milioni di utili senza toccare le tariffe (“ma visti gli investimenti che hanno fatto per ottemperare alle disposizioni europee e che si dovranno fare nei prossimi anni bisognerà toccarle eccome” commenta un sindaco che segue il percorso di Uniacque). Si è già deciso con accordi trasversali che bisogna ripristinare la figura di un “Amministratore Delegato” (attualmente Paolo Franco accorpa presidenza e amministrazione) Quindi il prossimo Presidente non dovrebbe più avere in carico l’amministrazione della società.

Secondo gli accordi tra partiti la presidenza andrebbe alla Lega e la carica di amministratore delegato a uno designato dal Pd. “Il problema della Lega è che manca in questo momento una segreteria provinciale (c’è un commissario – n.d.r.) e quindi non si sa chi dovrebbe decidere. Gianfranco Masper sembrerebbe la persona ideale, ha esperienza e in Consiglio provinciale è capogruppo. Ma pare che non sia molto… manovrabile e non sia molto amato da una parte della Lega” commenta un altro sindaco. Potrebbe succedere addirittura che la Lega rinunci alla presidenza non trovando uno che stia bene a tutte e due le componenti che in bergamasca controllano il partito. ..

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