Bergamo è una città tutto sommato sicura, anche se la criminalità sta cambiando, e molto. Si rischia di più nella Bassa che ha il più alto tasso di criminalità dell’intera provincia. Quintali di droga sequestrata, nei primi tre mesi di quest’anno più di 100 arresti, una media di uno al giorno. A farla da padrone lo spaccio di sostanze stupefacenti. Un quintale di droga sequestrata nei primi tre mesi, molto hashish ma anche cocaina, eroina e marijuana. Il botto a Romano di Lombardia il 10 marzo, 12 kg di cocaina e 114 mila euro in contanti. Zingonia il terminale ultimo dell’inferno della droga, lì gli spacciatori la fanno da padrone, il 20 marzo presi dieci chili di droga. E poi furti negli abitazioni, prostituzione e crimini. Ma anche omicidi, il 4 aprile Maurizio Novembrini, 43enne pregiudicato di Treviglio, ha freddato con tre colpi di pistola il fratello Carlo (51) e la compagna di lui Maria Rosa Fortini (40) nella sala slot “Gold Cherry” di Caravaggio. E intanto l’Osservatorio sulle mafie in bergamasca del Coordinamento provinciale di “Libera” sforna dati inquietanti.
Certo ci sarebbe quel dato storico inquietante mai smentito che racconta che “nell’anno 1237 alcuni gruppi di coloni ghibellini lombardi ripopolano parti del territorio siciliano dopo l’esilio delle popolazioni arabe. Fonti storiche raccontano che i corleonesi presenti ai Vespri siciliani nel 1282 parlavano un dialetto di origine bresciana e bergamasca”. Se è vero qui siamo a una legge del contrappasso sproporzionata….
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