Tutto ebbe inizio nel 1921 quando il Comando del 5° Reggimento Alpini venne trasferito da Milano a Bergamo. Fu allora che alcuni reduci bergamaschi della Grande Guerra – già iscritti a Milano, sede nazionale dell’Associazione Nazionale Alpini fondata nel 1919 – si fecero promotori della costituzione di una Sezione bergamasca; era il 29 giugno , un sabato sera. Da allora sono passati 95 anni e la Sezione di Bergamo ne ha fatti di passi tra alterne vicende e periodi martoriati, quali la Seconda Guerra mondiale che vide tanti alpini non tornare più a baita. Nei primi anni la Sezione promosse nei vari paesi la costruzione di monumenti ai Caduti, poi ne regalò uno alla città capoluogo, lo splendido monumento all’Alpino inaugurato nel 1962 in occasione della 35ª Adunata Nazionale dell’Associazione.
Nel 1974 sbocciò la solidarietà radicata nel cuore degli alpini. Per questo ci volle l’opera di Leonardo Caprioli, presidente sezionale, che invitò gli alpini bergamaschi a “ricordare i morti aiutando i vivi”. Ebbe così inizio la “benefica follia”, come venne chiamata allora, della casa alpina di Endine Gaiano: la costruzione di un centro di accoglienza per ragazzi in difficoltà. Ma, mentre fervevano i lavori, giunse la drammatica notizia del terremoto in Friuli, dove gli alpini bergamaschi accorsero in massa in aiuto ai fradis. Terminata l’emergenza Friuli ripresero i lavori ad Endine e finalmente nel 1977 ci fu l’inaugurazione. Nel frattempo nel gruppo di Villa d’Almè si era formata la prima squadra di antincendi boschivi.
Questi sono i semi da cui nacque la Protezione Civile. I Gruppi incominciarono a impegnarsi in iniziative a sfondo sociale, mentre “Lo Scarpone Orobico” inaugurò la rubrica “Donare vuol dire amare”. Fu un fiorire di iniziative ed è impossibile citarle tutte…
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