sabato, 11 Gennaio 2025, 4:49
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Regione Lombardia, nel 2025 al via lo screening del tumore al polmone

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Sanità, nel 2025 in Lombardia partirà il programma di screening del tumore al polmone. Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore al Welfare, Guido Bertolaso.

Sanità in Lombardia: le novità nel 2025

“Anche attraverso questa iniziativa – ha dichiarato l’assessore Bertolaso – intendiamo ribadire che la prevenzione occupa uno dei primi posti della nostra scala prioritaria. Abbiamo stanziato un budget iniziale di 664.000 euro per le attività. Puntiamo infatti ad arginare quello che, purtroppo, in Italia è il terzo tumore per incidenza. In Lombardia i numeri sono allarmanti. si registrano circa 7.800 nuovi casi all’anno, con una maggiore prevalenza negli individui di sesso maschile. Attualmente gli screening oncologici per il tumore al polmone non rientrano tra quelli offerti dal Servizio sanitario nazionale. Il nostro obiettivo è anche quello di raccogliere gli elementi necessari affinché vengono inseriti nei Lea (Livelli essenziali di assistenza)”.

“Voglio sottolineare ancora una volta – ha concluso Bertolaso – l’importanza di assumere stili di vita sani, per sé stessi, per i propri cari e per supportare il sistema sanitario”.

Screening del tumore al polmone in Lombardia, i dettagli

Il programma sarà avviato affidando la governance alle Ats che, nella prima parte del nuovo anno, dovranno attivare le azioni propedeutiche alla organizzazione locale dello screening e indicando che dovrà essere attivato a regime nella seconda metà del 2025.

Nella fase di avvio si rivolgerà ai residenti e assistiti in Lombardia di età compresa tra 60-64 anni, forti fumatori e/o ex-forti fumatori, da sottoporre a valutazione polmonare tramite Tac a basso dosaggio. Ci sarà anche una presa in carico da parte del Centro Antifumo, se ancora fumatori. Il reclutamento sarà quindi attivato su tutto il territorio regionale. Progressivamente sarà poi esteso a tutte le fasce di età eleggibili (55-74 anni), compatibilmente con la sostenibilità dei centri erogatori. Sarà inoltre  avviata una ricognizione sul territorio regionale finalizzata ad arruolare e mappare le strutture pubbliche e private accreditate. Queste saranno poi idonee ad erogare le prestazioni previste dal programma di screening.

I soggetti che potranno essere sottoposti allo screening saranno invitati ad accedere al Portale cittadino – Fse (Fascicolo sanitario elettronico) di Regione Lombardia.

La direzione generale Welfare di Regione Lombardia entro l’anno 2025 verificherà il livello di adesione dei cittadini ai programmi di screening del polmone e della prostata precedentemente attivato. In tal modo si valuterà l’efficacia delle iniziative intraprese e la possibilità di aumentare le risorse ad esse destinate.

CREDARO – Il sindaco: “Proseguono i lavori da 1,5 milioni alle Elementari. Ztl in centro? Il paese non può essere usato come via di fuga dalla SP91”

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Il rush finale del 2024 per il sindaco Adriana Bellini è rivolto alla riqualificazione energetica della scuola primaria, che prevede un investimento complessivo di un milione e mezzo di euro interamente finanziato.

Dopo la realizzazione delle coibentazioni delle strutture opache e la sostituzione dei serramenti oltre al rifacimento dell’impianto elettrico con sostituzione dei corpi illuminanti, lavori che erano stati portati avanti nel periodo estivo, il cantiere che interessava la scuola primaria Ada Negri era stato sospeso per consentire la ripresa delle lezioni nei tempi regolari – spiega il sindaco -. Ora approfittando del periodo di vacanza natalizia si darà corso ad un primo step che riguarderà la realizzazione di parte delle canalizzazioni dedicate alla Ventilazione Meccanica Controllata. La tempistica per il completamento delle opere nella sua totalità è comunque prevista per la fine del prossimo giugno”.

E poi la decisione di attivare una Ztl nel cuore del paese: “Credaro è, come tutti i paesi attraversati dalla SP 91, soffocato dal traffico soprattutto negli orari di punta con naturali ed importanti ricadute sulla viabilità interna in particolare per alcune zone del paese che vengono utilizzate come vie di fuga o salta code rispetto al traffico dell’arteria principale.

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I CONSIGLIERI REGIONALI /1 – Roberto Anelli: “La Lega? Ha bisogno di fare un tagliando. Facciamo cordata sui problemi”

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È un sabato pomeriggio, vigilia per la Lega Lombarda di una elezione scontata, unico candidato a guidare lo storico zoccolo duro di quella che fu la culla del leghismo è Massimiliano Romeo. In memoria negli anni ’80 quelle grandi scritte sui muri “Lega Lombarda” e sembrava solo, per i passanti, una sorta di rievocazione storica incomprensibile. Invece covava la nascita di un movimento che avrebbe fatto storia, in politica. Infatti, oggi è il più “vecchio” dei partiti. È anche vero che nei primi anni ’90 sono scomparsi tutti i partiti storici: della Dc, del Pci e del Psi magari ci si ricorda, ma al tempo c’erano il Pri, il Pli, il Msi, il Psdi, i Radicali, i Verdi, la sinistra di Rifondazione ecc. Sembra un altro mondo. Torniamo al nostro piccolo mondo moderno.

Roberto Anelli è consigliere regionale da 11 anni, ma prima è stato sindaco di Alzano.

“Sì, dal ‘95 al 2004 ho fatto il vicesindaco, dal 2004 al 2013 il sindaco. Poi prima del 2013 sono andato in Provincia e quindi ero sindaco e assessore provinciale insieme. Dal 2013 sono stato consigliere regionale”.

Una vita passata a fare l’amministratore…

“Assolutamente sì, ho compiuto 30 anni di amministrazione”.

Come un compleanno, ma spesso si dice che uno campa di politica. Avevi un lavoro?

“Certo, ero nel settore delle auto, avevo un’agenzia di consulenza per importazione di auto che venivano dall’estero, poi un salone mio ad Alzano insieme ad un mio socio. Ho sempre venduto auto anche quando ero in politica, poi nel 2013, quando sono andato in Regione, mi sono accorto che non potevo più dedicare troppo tempo ai miei clienti, che venivano viziati da me, quindi ho deciso di lasciare all’altro socio la mia parte”.

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LOVERE – LETTERA – Sono questi i “servizi sociali”?. L’assessore: “Nessuno è lasciato solo”

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Egregio Direttore,

vorrei segnalarle un grave problema che sto vivendo e che suppongo molte altre persone vivano abbandonate dalle istituzioni.

Mia zia Maria Giussani, anziana di 91 anni, residente a Lovere, è caduta in casa il 15 di settembre rompendosi il femore e procurandosi un’emorragia cerebrale, dopo 40 giorni di cure e l’impossibilità a deambulare i medici dell’ospedale l’avrebbero dimessa. In quel periodo come parenti abbiamo inoltrato domande a tutte le RSA della provincia di Bergamo e Brescia senza risultato. Da parte dei servizi sociali di Lovere l’unica proposta che mi sono sentita fare è quella di portare la signora a Sarnico all’Habilita a 220 euro al giorno, la signora percepisce una pensione. Credo non ci siano parole per commentare. A questo punto, sapendo che era un nostro diritto, ci siamo opposti alle dimissioni ospedaliere sperando si liberasse un posto in RSA, a Lovere nonostante l’urgenza nulla si muoveva.

 

L’assessore: “Nessuno è lasciato solo. Abbiamo un registro badanti, i pasti a domicilio e il servizio infermieristico. Per le Rsa invece la lista d’attesa è lunghissima”

 Svitlana Stepankova è alle prese con un’emergenza che si sta espandendo a macchia d’olio in tantissimi altri paesi, ma a Lovere il problema si fa sentire di più, perché Lovere è uno dei paesi più ‘vecchi’ della Lombardia, un’età media alta e che si alza ogni anno di più. E il problema del presente e soprattutto del futuro dei cosiddetti ‘grandi anziani’ non è certo di facile soluzione. Che l’Italia sia un paese di vecchi ma non un paese per vecchi è purtroppo sotto gli occhi di tutti e le soluzioni non sono certo facili da trovare. Svitlana è l’assessore ai servizi sociali e da sei mesi ci sta mettendo tempo, passione e competenza ma il settore servizi sociali è decisamente uno dei più delicati, soprattutto in questi anni dove il pnrr la fa da padrone su tutto e su tutti. “Stiamo lavorando da mesi – commenta Svitlana – ma nelle Rsa non c’è posto e le liste d’attesa sono lunghissime, centinaia di persone aspettano di poter entrare, i posti di sollievo sono occupati e la prima disponibilità è per la prossima primavera.

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IL DIBATTITO – LA MONTAGNA ABBANDONATA UNA PROSPETTIVA DIVERSA

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di Paolo Perosino

Gentile direttore, ho letto con interesse il suo articolo sullo scorso numero di Araberara titolato “La Montagna abbandonata – monologo sui massimi sistemi montani”, che tratta uno dei temi più ricorrenti e discussi negli ultimi tempi quando si parla di turismo, industria e vita in montagna: lo spopolamento.

Mi permetto di rispondere con alcuni ragionamenti. Spero sarà così gentile da pubblicarmi e, se vuole, rispondermi. Mi chiamo Paolo Perosino e faccio, in questa lettera, da portavoce per il gruppo Terre AltRe che, insieme a Orobie Vive, ha organizzato il partecipatissimo incontro intitolato “Quale montagna vuoi?” lo scorso 28 novembre a Clusone.

La domanda che lei, direttore, rivolge ai lettori è più o meno questa: come facciamo a fermare lo spopolamento senza intraprendere nuove modifiche al nostro territorio, volendo ad ogni costo salvaguardare l’estetica montana da qualsiasi intervento umano, per mantenere quell’estetica da cartolina che gli “amanti patologici” della montagna vogliono vedere nel momento in cui vengono a visitarla?

Inoltre, lei propone anche un altro ragionamento, differenziando chi cammina con la testa rivolta all’indietro, verso un passato (solo apparentemente) glorioso delle nostre montagne, da chi riesce a vivere la montagna con lo sguardo rivolto verso il futuro, oltre la siepe, pensando a come le nostre montagne possano essere vissute non solo da noi, ma anche dai nostri figli e nipoti.

Quindi, perché ostinarsi a voler guardare indietro, a voler preservare i fasti del passato, di fronte alle iniziative più innovative e futuribili (anche se un po’ invasive) che vengono presentate alle nostre valli?

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DORGA – I 60 anni di attività della merceria di Scolastica Scandella, che a 88 anni lascia con dispiacere il lavoro che è stato anche la passione di una vita

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E’ rimasta a lavorare nel suo negozio – che è anche la sua passione da una vita – fino al maggio scorso, quando ha sofferto di una bronchite acuta che l’ha indebolita, compromettendo una salute che fino ad allora era stata, come si dice, di ferro. Così la signora Scolastica Scandella, 88 anni, ha deciso di passare il testimone alla nuora, Emanuela Pirovano, che  riaprirà il negozio di via Fantoni, 8, la prossima primavera, quando saranno finiti i lavori previsti per ristrutturare e rinnovare i locali:

“Un negozio che può dirsi storico a pieno titolo – spiega  Dario Ferrari, figlio di Scolastica e marito della signora Emanuela, che d’inverno fa l’istruttore di snowboard e d’estate l’artigiano – anche se finora non abbiamo mai fatto richiesta  del relativo riconoscimento ufficiale”.

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Buon Natale

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Il dipinto di Umberto Gamba per Araberara

Clusone – Don Martino, il ‘suo’ Patronato e una vita per i suoi ragazzi

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Il Patronato San Vincenzo di Clusone è stata casa sua per 63 anni, e ora ha lasciato casa sua per sempre, è tornato alla Casa vera, lassù, avrebbe compiuto 98 anni fra pochi gironi. Don Martino Campagnoni, una vita tra i ragazzi, per i ragazzi, tra la Chiesa e per la Chiesa, tra la sua gente, per la sua gente. Era nato a Costa Volpino il 4 gennaio del 1927. Studi classici e teologici al seminario vescovile di Bergamo, poi l’ordinazione sacerdotale il 19 maggio 1951. Il suo punto di riferimento è stato don Bepo Vavassori, e per lui decise di dedicare la sua vita sacerdotale al Patronato San Vincenzo, prima a Bergamo per dieci anni e poi a Clusone per il resto della sua vita.

Fede ma anche cultura, si era laureato in teologia alla Pontificia Università Lateranense a Roma e in filosofia all’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano. Dedicò le tesi di laurea all’attualità della prova storico-esistenziale dell’esistenza di Dio in Blaise Pascal.  

Appassionato ricercatore storico in ambito locale. Dagli studi nacquero numerosi libri. Da ricordare, Detti BergamaschiMille ProverbiCuriosa geografia bergamascaFolklore bergamasco e i tre volumi della Piccola aneddotica bergamasca. Dedicò anche una monografia al Conte Piero Fogaccia. E più recentemente ‘Il Conclave della Selva’, ‘Metanoia’ e ‘Il ritratto segreto di Pio XI’. ‘Il bambino che giocava con le stelle’

Aveva ‘inventato’ la Messa di Capodanno sul Pizzo Formico, una tradizione per tantissime persone della Val Seriana e lui stesso l’aveva celebrata sino al 2015. I funerali di don Martino Campagnoni saranno celebrati sabato 28 dicembre alle 10 nella basilica di Clusone. Le esequie saranno presiedute dal vescovo di Bergamo Francesco Beschi. La camera ardente è allestita nella chiesa di San Pietro Apostolo del Patronato di Clusone, dove giovedì 26 dicembre alle 17 è prevista una veglia. Con Araberara aveva collaborato per anni e il nostro Direttore Piero Bonicelli aveva scritto numerose prefazioni ai suoi lavori. Se ne va con Don Martino un punto di riferimento per migliaia di ragazzi, diventati adulti e che hanno portato dentro il suo modo di vivere la Fede.

Un giorno ci aveva detto “La fede nasce dalla ragione che dubita di se stessa”.

(foto Giuliano Fronzi)

 

 

 

 

 

TRESCORE – ALPINI – Concerto per raccogliere i fondi e sistemare la sede Lilt bruciata

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Circe due mesi fa, alla fine di ottobre, un incendio era divampato nella sede della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) di Trescore Balneario. Le fiamme avevano danneggiato a tal punto la struttura da costringere la LILT a sospendere le visite e a chiuderla per tre mesi.

È quindi partita una gara di solidarietà che vede in pole position, come al solito, le Penne Nere.

La sezione Alpini di Trescore ha infatti pensato come raccogliere i fondi per sostenere l’intervento di sistemazione della sede LILT e, alla fine, si è optato per un concerto.

Quello che si terrà domenica 5 gennaio nel Cinema Teattro Nuovo di Via Locatelli non sarà un concerto della corale alpina, ma uno spettacolo musicale con i brani di Renato Zero fatto da Alfry & Dance Academy.

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Tragedia sul Resegone: Maria Caterina è morta a 58 anni

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Maria Caterina Colosio, 58 anni di Adrara San Martino, ha perso la vita precipitando sul versante lecchese del Resegone nella giornata di ieri, lunedì 23 dicembre attorno alle 14:30. La donna, che era in compagnia di altri escursionisti, è caduta durante la discesa sul ‘sentiero numero 1’. La Questura di Lecco sta lavorando per capire la dinamica del tragico incidente, probabilmente riconducibile al ghiaccio. 

Insieme agli altri escursionisti avevano raggiunto il Rifugio Azzoni (1.875 metri) e stavano tornando a valle, quando Maria Caterina Colosio sarebbe precipitata per circa 150 metri sotto gli occhi dei compagni. Sul posto è giunto da Como l’elicottero del 118 con i tecnici del Soccorso Alpino. Le operazioni sono state complicate anche per il forte vento. Maria Caterina Colosio, mamma di due figlie, era originaria di Tavernola e viveva con il marito ad Adrara San Martino.