lunedì, 13 Gennaio 2025, 10:38
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CAROBBIO – Nuova giunta per Ondei: entrano Morotti e Ferrazzini

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È arrivata nei giorni scorsi la comunicazione della ‘nuova’ giunta di Carobbio degli Angeli. Dopo le dimissioni dell’assessore Giuliana Alari (che aveva la delega alla cultura, biblioteca e tempo libero) depositate in Municipio il 15 aprile e l’improvvisa morte dell’assessore Roberto Galofaro (che aveva la delega all’urbanistica, edilizia pubblica e privata, ecologia e ambiente) il 26 marzo, si è dovuto attendere fino alla fine di novembre per conoscere i nuovi nomi.

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Ponte di Legno: la regina del turismo invernale (e non), 100 km di piste ma anche le terme più grandi d’Europa e…

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Ok, qui ci sono qualcosa come 100 km di piste per ogni difficoltà che si sviluppano nella natura incontaminata del Parco Nazionale dello Stelvio e del Parco regionale dell’Adamello. Trenta gli impianti di risalita per tracciati tutti con innevamento garantito, culminanti nei 3.000 metri del ghiacciaio del Presena, dove si può sciare sino a primavera inoltrata. La nuova e velocissima cabinovia Presena porta in soli sette minuti dai 2.585 mt del Passo Paradiso ai 3.000 mt del Passo Presena dove si può godere di una vista spettacolare su Adamello, Lobbie, Presanella e Pian di Neve, il più vasto ghiacciaio delle Alpi italiane. Dal Presena parte una delle piste più lunghe d’Europa per raggiungere “non stop” Ponte di Legno dopo ben 11 entusiasmanti km bianchi. Senza contare snowpark, fantastiche discese in fuoripista e la possibilità di effettuare raid scialpinistici sui ghiacciai dell’Adamello.

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VILLONGO E VIADANICA – Nicolò e Liam, due bimbi del Basso Sebino uniti nella malattia e nella solidarietà: “Stiamo combattendo contro la leucemia, l’auto è la mia nuova casa…”

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Nicolò e Liam, due piccoli guerrieri accomunati dallo stesso coraggio di combattere la malattia e nella solidarietà. Soltanto 4 anni il primo, 5 il secondo. Villongo e Viadanica i loro paesi d’origine, che adesso per loro sono troppo lontani. Ad avvicinarli è stato l’abbraccio del web che si è subito attivato per raccogliere i fondi ed aiutare le loro famiglie. Nicolò sta combattendo contro un glioma, un raro cancro alla testa, che ha messo alla prova la forza dell’intera famiglia. “Ad un tratto il mondo ci è crollato addosso – spiegano mamma Sara e papà Luca -, quando ti danno una notizia del genere inizi un percorso di vita duro e difficile, hai solo voglia di piangere ma nonostante tutto nostro figlio Nicolò ci regala abbracci teneri spronandoci a lottare insieme a lui. Da un giorno all’altro, quello che si pensava fosse un dolore alla testa dovuto a una caduta si è purtroppo rivelata la notizia più brutta che chiunque potesse ricevere. Questa brutta malattia gli impedisce di fare gesti semplici come sorridere e divertirsi perché sta colpendo la maggior parte dei nervi…

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ALBINO – GRUPPO GE.DI – Inaugurata la ‘Casa di gioia’ per i disabili e le loro famiglie

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C’erano tante persone alla cerimonia di inaugurazione della ‘Casa di Gioia’ di Albino, la struttura voluta dall’associazione GE.DI per dare una casa alle persone disabili e alle loro famiglie. A fare gli onori di casa ci ha pensato il presidente Adriano Bosio, che ha sottolineato l’importanza di questo progetto innovativo. Che la ‘Casa di Gioia’ sia fondata su un progetto all’avanguardia è stato sottolineato anche dalle altre persone intervenute, da Francesco Percassi (consigliere della Banca di Credito Cooperativo di Milano) al dottor Ugo Castelletti (direttore dei Servizi Sociosanitari della Valle Seriana), dalla dottoressa Carol Angelini (responsabile dell’Ufficio di Piano) a Carlo Boisio (presidente di CB).

Gli interventi politici sono stati fatti dal primo cittadino di Albino Daniele Esposito (che ha ringraziato Elia Capitanio, albinese trapiantata in terra siciliana che ha messo a disposizione la sua vecchia casa paterna per questo progetto) e dal consigliere regionale (ed ex sindaco di Scanzorosciate) Davide Casati, che ha sottolineato la “passione contagiosa di Adriano”.

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GRUMELLO DEL MONTE – Il sindaco: “Pgt, guardiamo la Grumello del futuro insieme ai cittadini. Sei mesi intensi e di grande cambiamento. Centro medico pronto entro un anno”

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È un sabato mattina di fine novembre, il cielo è azzurro e l’amministrazione comunale guidata da Floriano Caldara è scesa in piazza per parlare di PGT con i cittadini. Da poche settimane infatti è partito l’iter che porterà alla variante generale del Piano di Governo del Territorio.

È un percorso che vogliamo fare insieme alla popolazione, alle associazioni, alla scuola e non solo per gli obblighi di legge – spiega Caldara -, ma anche perché è un passaggio importante per il nostro territorio e coinvolgere chi lo vive è per noi fondamentale. Questo è il modo per guardare insieme quella che sarà la Grumello del futuro”.

E per voi come sarà la Grumello del Futuro? “Sicuramente la nostra idea è quella di partire dall’ascolto dei cittadini; già in campagna elettorale ci siamo presentati con degli indirizzi precisi, per esempio fermare il consumo del suolo, la tutela del territorio e la rigenerazione urbana. Il Pgt attuale prevede già il divieto di aprire nuove aziende per la produzione di guarnizioni in gomma e l’intenzione è quella di proseguire su questa strada”.

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ANNIVERSARI TRA IERI E OGGI /2 – Le battaglie di Giorgio Paglia. Il rifiuto della grazia e la morte

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Continuiamo la storia di Giorgio Paglia. Sul numero scorso è stata raccontata la vita del giovane nato a Bologna nel 1922, cresciuto nella villa famigliare di Nese (Alzano) con la madre Teresa Pesenti, sorella di Carillo, che dirige la cartiera Pigna, fondata dal padre. Il padre di Giorgio, Guido, aderisce al Fascismo, è volontario nella guerra d’Etiopia e muore in battaglia nel 1936. Sarà “medaglia d’oro”. La famiglia ne è sconvolta. Giorgio ha frequentato il ginnasio al “Sarpi” di Bergamo e si iscrive al Liceo della scuola militare “Teulié” di Milano. Nel 1940 consegue la maturità. Inizia la fase di “anti”, contro il razzismo delle leggi antiebraiche, antimilitarismo, antifascismo. Opera nella zona di Como aiutando la fuga in Svizzera di famiglie ebraiche. Sente il fiato sul collo della polizia e si trasferisce a Bologna. Siamo nel 1943. Viene chiamato alle armi e l’8 settembre è in combattimento a Roma, contro i tedeschi ex alleati. Il “tutti a casa” porta Giorgio Paglia a Nese, ma poi si sposta a Milano e di nuovo ad Alzano. Richiamato alle armi si rifugia in montagna, prima in Val Brembana, poi a Forte dei Marmi, di nuovo a Milano, aggregato a gruppi partigiani fino al giugno 1944. Tornato a Nese decide, con la mamma, di aggregarsi alla 53ª Brigata Garibaldi di Lovere. Da qui ricomincia il racconto di Grazia Milesi.

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Grazia Milesi

Garibaldino della 53ª Brigata Garibaldi

Giorgio si è confessato e comunicato ed è con il cuore leggero che si presenta al comandante della formazione dichiaratamente comunista.  

Non si sa la data precisa dell’arrivo, anche se sul suo ruolino di ingaggio si legge la data del 17 luglio, scritta sopra una cancellatura. La formazione sta vivendo un momento particolarmente difficile, per l’uccisione a tradimento di due giovani da poco arrivati: Magnanino e Maistràc. Per vendicarli, il comandante Brasi, Montagna, decide un’azione punitiva, scendendo nel paese di Gandino con tutta la banda. La reazione fascista è forte e provoca tre feriti. Viene deciso lo spostamento in Campo D’Avene: come ricorda Giovanni Berta, Leo, è a questo punto che si presenta Giorgio, d’ora in avanti ten. Giorgio.

Subito la nuova recluta ha modo di distinguersi: dopo una decina di giorni gli viene affidata la guida dell’azione contro la caserma di Trescore per rifornirsi d’armi. La spedizione fallisce perché i militi della Guardia Nazionale Fascista sono in attesa e rispondono all’attacco con una scarica di fucili; tuttavia, Giorgio si vedrà sempre più spesso scelto per condurre spedizioni di cui sarà il regista: il suo addestramento militare, la familiarità con le armi, la capacità decisionale, il necessario sangue freddo, la facilità a stabilire contatti e intese con i compagni ne fanno il capo ideale.

La battaglia di Fonteno

Fra tante imprese, il suo capolavoro è la battaglia di Fonteno del 31 agosto 1944. Giorgio organizza le difese, facendo scavare delle trincee nella zona dei colli, poi organizza il fronte delle mitragliatrici per fronteggiare i fascisti della Macerata, arrivati da Clusone. Fra i fascisti i feriti e i caduti sono numerosi, come rivelano le tracce di sangue sull’erba.

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TAVERNOLA – Il sindaco Roberto, il “recuperante”. “Per fine anno arriva il Bilancio 2025”

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C’era un film di Ermanno Olmi, intitolato “I recuperanti” (1970) in cui si raccontava la storia di uno che si era messo appunto a “recuperare” residuati bellici della Grande Guerra, per ricavarne qualche soldo. Ecco, il sindaco di Tavernola Roberto Martinelli sembra essersi ritaglia questo “mestiere” in questi primi mesi di mandato, andare a recuperare tutti i soldi che sembravano persi tra le scartoffie della burocrazia o per dimenticanza o per le passate difficoltà del personale che hanno caratterizzato l’amministrane del suo predecessore Ioris Pezzotti.

“Lasciamo dire che la vera notizia è che riusciremo a varare il Bilancio di previsione 2025 entro la fine dell’anno, cosa che non succede da anni”. Torniamo al titolo, bisogna riepilogare: recuperati e “liberati” 450 mila euro che erano stati vincolati in bilancio cautelativamente al fatto che non c’era mai stata rendicontazione dei lavori al Polo scolastico e c’era il rischio di doverli restituire al CIPE. Poi ha ottenuto la proroga dal Ministero dell’Interno per i 50 mila euro annuali per i quali non era stata fatta la procedura di richiesta nei tempi stabiliti.

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ALZANO LOMBARDO – Pulmino per il trasporto disabili danneggiato dai vandali, lo sdegno e la raccolta fondi

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Il mese di novembre si è chiuso nella cittadina di Alzano Lombardo con una brutta sorpresa per la Croce Rossa e per i suoi volontari; una sorpresa che ha ovviamente generato indignazione.

Si è trattato infatti di un atto vandalico che ha preso di mira un automezzo destinato al trasporto dei disabili.

La Croce Rossa Italiana – Comitato di Bergamo Hinterland ha immediatamente denunciato il fatto non solo alle forze dell’ordine, ma anche sui social, ritenendo opportuno far conoscere il fattaccio all’opinione pubblica.

Nella giornata di oggi abbiamo avuta una brutta sorpresa: uno dei nostri mezzi per il trasporto disabili posteggiato ad Alzano Lombardo è stato oggetto di un grave atto vandalico che lo ha reso inutilizzabile. Riteniamo superfluo sottolineare che un atto di questo tipo, escludendo il fattore prettamente economico, danneggia enormemente la popolazione e i più vulnerabili”.

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SOVERE – Il ricordo di Betty Bertoni: un balcone fiorito di Paradiso

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Quel tempo che si somma e si sottrae

E che non vale niente, perché il tempo siamo noi,

da un’altra parte, senza orologi o clessidre o rintocchi o appuntamenti o corse a perdifiato

Sei e resti cosi, per sempre

Con quello sguardo, quel sorriso, quell’allegria, quell’Amore per Christian, per mamma Carla, per Silvia, per Tiziano…per tutti quelli che ti hanno incontrato

Sei li, che dialoghi col cielo

Sei solo dall’altra parte, nella stanza accanto, dove non ci sono porte ma cuori

Ti sentiamo come prima, più di prima, un Angelo sulla spalla, nel cuore, ovunque

Sei solo dall’altra parte, dietro l’angolo

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CERETE – Laura, che lascia la bottega dopo 17 anni: “Farò il possibile perché Cerete non perda il suo negozio, per me passa il treno della vita, ora o mai più”

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Un pullover verde acceso, un sorriso che spunta sotto la sciarpa di lana che la avvolge in un caldo abbraccio e uno sguardo emozionato che nemmeno gli occhiali riescono a nascondere. Laura Carrara mi accoglie così da dietro il portoncino di casa, a Cerete, a una manciata di metri dalla bottega di alimentari che porta il suo nome ‘Laura non solo pane’. Ed è proprio così, Laura è sorrisi, entusiasmo, un vulcano di idee.

È arrivata l’occasione della vita e non ho potuto dire di no, è come quel treno che passa una volta sola e se non ci sali al volo, quello non passa più”, inizia a raccontare Laura con la voce che a tratti si spezza dall’emozione. A Cerete Basso il suo è l’unico negozio di alimentari rimasto e ora? “Togliere un servizio al paese è l’ultima cosa che vorrei, perché qui sono stata accolta benissimo 17 anni fa e ho promesso che farò il possibile perché non chiuda, ma questo non dipende solo da me. Alcune proposte sono arrivate e sono da valutare. Se i miei clienti vedranno un cartello appeso fuori con scritto ‘svuota tutto’, vorrà dire che non è arrivata la persona giusta”.

Riavvolgiamo il nastro, torniamo a 17 anni fa: “Mi ero separata da poco e avevo due bambini piccoli da crescere, facevo la rappresentante ed era un lavoro che non mi avrebbe permesso di vederli come avrei voluto e così ho deciso di mettermi in gioco. Era un lavoro che non conoscevo ed è stata un’impresa che ho voluto fare anche per loro e ne sono felice, sono stati anni bellissimi, anche il periodo del Covid, dove ho cercato di aiutare tante persone. Mi sono anche divertita tantissimo e chi mi conosce sa che ho lavorato con passione, con il cuore e cercando sempre di fare il meglio, poi… piacere a tutti è impossibile”.

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