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25 novembre, oggi è la giornata contro la violenza sulle donne

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“Siamo state amate e odiate,

adorate e rinnegate,

baciate e uccise,

solo perchè donne”.

Alda Merini

Oggi, 25 novembre, si celebra la giornata contro la violenza sulle donne ufficializzata dalle Nazioni Unite nel 1999. 

È stata scelta la data del 25 novembre per la Giornata contro la violenza sulle donne per commemorare la vita, l’attivismo e soprattutto il coraggio di 3 sorelle: Patria, Maria Teresa e Minerva Mirabal, anche soprannominate “mariposas”, che significa farfalle, che hanno combattuto per la libertà del loro paese. 

Durante gli anni ‘40 e ‘50, la Repubblica Dominicana era stretta nella morsa della dittatura del generale Rafael Trujilo. Le sorelle Mirabal decisero di impegnarsi nell’attivismo politico denunciando gli orrori e i crimini dalla dittatura. Ma il 25 novembre 1960 le tre sorelle “mariposas” vennero torturate e uccise dai sicari di Trujillo e i loro corpi gettati in un dirupo per simulare un incidente. L’unica sorella sopravvissuta, perché non impegnata attivamente, Belgica Adele, ha dedicato la sua vita alla cura dei sei nipoti orfanie a mantenere viva la memoria delle sorelle.

NEMBRO – LA STORIA – Il pan d’anice e la “measa” dei Cuminetti

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Roberta Treu

“Il pane buono non ammette scorciatoie”. Questo motto scandisce la vita della famiglia Cuminetti che, da oltre mezzo secolo, gravita intorno al loro Panificio. Papà Mario, mamma Mariangela e il figlio Fabrizio, hanno fatto di queste parole uno stile di vita.

Il pane serve per ritrovare le radici. Non è solo cucina, ma è quasi una religione. Non è solo chimica, è una preghiera, un rito immutato di generazione in generazione. 

Di questo racconta, Mario Cuminetti, gli occhi turchesi sono seri, incorniciati da folte sopracciglia sale e pepe: “L’attività l’ha cominciata mio nonno. Gli serviva manodopera e tutti i cinque figli sono andati a lavorare con lui. Successivamente, i miei zii l’hanno rilevata. Erano a Selvino. C’era la guerra, era il 1942. Mio padre è stato al fronte e, una volta congedato, si è unito in società ai due fratelli. A conflitto ultimato, il proprietario si è ripreso il negozio e noi ci siamo dovuti spostare a Gazzaniga. Anche lì la guerra ci ha causato problemi: il proprietario è stato ucciso in battaglia e poi, visto che volevano aumentarci l’affitto, ci siamo trasferiti a Nembro”.

Di padre in figlio, appunto, come vuole la tradizione. Fabrizio dal 2014 ha ritirato l’attività. Ha studiato all’ Istituto Aeronautico, ma ha presto capito che la sua vocazione era a fianco del padre, nell’attività di famiglia. Da lui ha appreso l’arte della panificazione, come si faceva una volta. La collaborazione fra loro si è rivelata una strategia vincente: sono riusciti a combinare la freschezza di una mente giovane alla sapienza derivata dalla competenza. “C’è molto di antico, nelle fasi produttive, ma al giorno d’oggi, ci vuole anche la tecnologia. Mario con la sua esperienza, fa in modo che esca bene il pane e Fabrizio ci mette fantasia e creatività”, commenta mamma Mariangela.

Fabrizio prende la parola e, con un sorriso sincero che gli illumina gli occhi, mostra orgoglioso la targa della Regione Lombardia, che è appesa vicino all’ingresso dell’esercizio. “L’abbiamo ottenuta da ASPAN (Associazione panificatori artigiani della provincia di Bergamo) per l’attività che, superati i 40 anni, vien considerata storica. Purtroppo, non siamo riusciti a recuperare tutta la documentazione relativa all’inizio dell’attività nel 1942, perché ai tempi era tutto cartaceo ed è andata perduta. È un valore aggiunto per il nostro negozio e ne andiamo fieri”.

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LOVERE – “Abitiamo in Via Paglia, lavori fermi da 5 settimane, perché?”. La sindaca: “Il cantiere sembra ‘fermo’ ma sono attività di monitoraggio”

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“Gentile redazione,

buona sera, mi chiamo (…. Omissis) e abito a Lovere in via Giorgio Paglia. Considerato che i lavori per la frana sono andati a rilento tutta l’estate cioè, c’erano giorni con un solo lavoratore, altri in cui non c’era nessuno ma, da oltre 4 settimane non si muove più nulla. Chiedo se voi potreste fare un articolo sul vostro giornale per informare i residenti.  Grazie mille

Lettera firmata”

E qualche giorno dopo in redazione ha telefonato un altro residente di Via Paglia, sottoponendo lo stesso argomento “D’accordo che ogni lavoro ha un inizio e una fine…

LOVERE – La sindaca: “Il cantiere sembra ‘fermo’ ma sono attività di monitoraggio”

ANAS ci aveva comunicato la fine dei suoi lavori su Via Paglia per fine ottobre. Quindi il 5 novembre abbiamo incontrato i residenti, del tratto interessato al cedimento, per un aggiornamento dei lavori e per indicazioni riguardo la programmazioni dei rilievi dello stato di fatto fessurativo e monitoraggio degli edifici. Questi rilievi sono terminati in questi giorni. Nel frattempo siamo in attesa che ANAS ci confermi la data del sopralluogo e verbale di cessione delle aree di cantiere al Comune e alla ditta incaricata, Bettineschi…

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CASAZZA – Lino, 74 anni, da 60 anni storico barbiere di Casazza: “Smetterò quando mi tremeranno le mani…”

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A pochi passi dal semaforo di Casazza, in pieno centro, c’è una piccola e storica bottega. L’insegna recita: “Parrucchiere per uomo – Lino e Peppino”. Fa subito pensare ad alcuni celeberrimi film comici di molti anni fa (quelli con Totò e Peppino de Filippo), che nel titolo portavano i nomi dei due protagonisti: “Totò, Peppino e…” (dopo la “e” il titolo continuava con “i fuorilegge”, “la malafemmina”, “la dolce vita”, “le fanatiche” e via dicendo).

È sera e all’interno c’è solo il titolare. Chi è dei due, Lino o Peppino? “Io sono Lino, Peppino è mio fratello, che ha però smesso di lavorare sette o otto anni fa. Lui è infatti più vecchio di me: è del 1947, mentre io sono del 1950. Io lavoro tra queste quattro mura da 60 anni precisi, dal settembre 1964”.

I due fratelli vengono da lontano. “Veniamo dalla Sicilia. Di cognome facciamo Messina, ma veniamo dalla provincia di Enna”. Avete cominciato a fare i barbieri fin da ragazzi? “Io ho iniziato a 11 anni. Avevamo anche un fratello più grande, Pietro, che era del 1944 e faceva anche lui il barbiere. Tre fratelli, tutti tre barbieri”, sorride Lino.

È un mestiere che avete ereditato dal vostro papà? “No, lui faceva un altro lavoro. A noi tre, quando eravamo ancora ragazzini, se non addirittura bambini, piaceva fare il barbiere e lo abbiamo fatto per tutta la vita. Il mio fratello più grande è emigrato qui nel lontano 1957, e ha poi attirato qui anche noi. Pietro, che purtroppo non c’è più, ha rilevato questa bottega; è stato lui il precursore, poi ha cominciato a lavorare qui anche Peppino e, infine, dal settembre 1964, anche io”.

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CENATE SOTTO – Banca Intesa ci ripensa: il bancomat è salvo. La minoranza: “Una vittoria per tutti”

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I conti devono essere sempre fatti alla fine, tenendo conto di ciò che si è ottenuto e di ciò che si è perso. Nella vicenda che in questi ultimi mesi ha coinvolto la comunità di Cenate Sotto e la banca Intesa San Paolo, che conti si possono trarre? Di negativo (per i cittadini cenatesi) c’è il fatto che l’unica filiale bancaria del paese è stata chiusa; la grande banca torinese ha infatti deciso mesi fa di accorpare la filiale di Cenate Sotto con quella di Trescore Balneario. Di positivo c’è che si è quantomeno riusciti a mantenere lo sportello bancomat (e questo non era affatto scontato).

La scorsa estate ci eravamo occupati dell’ormai prossima chiusura della filiale bancaria (“A metà ottobre chiude Intesa, Cenate rimane senza banche, raccolta firme per salvare il bancomat”, Araberara del 23 agosto) e dell’iniziativa che ha portato a raccogliere quasi 250 firme di cittadini.

In primo piano c’è stato il gruppo di minoranza ‘Rilanciamo Cenate’.

Ebbene, da una lettera giunta da Torino e indirizzata alla capogruppo di minoranza Manuela Breno si viene a sapere che la postazione bancomat verrà ripristinata in quella che era la sua ubicazione.

Questa è una vittoria per tutti”, commentano i rappresentanti della minoranza, che hanno ringraziato i 250 firmatari.

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PARRE -Viaggio a Parre (2000 abitanti) dove in pochi anni hanno chiuso 29 esercizi commerciali

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Ad essere penalizzati dalla progressiva chiusura delle piccole attività commerciali – fenomeno che riguarda anche le città e i grandi centri – sono soprattutto i negozi di prossimità dei paesi, e segnatamente quelli dei paesi di montagna.

Secondo i dati che abbiamo a disposizione, da settembre 2009 a settembre 2019, in Italia, sono state circa 208.000 le botteghe artigiane e i piccoli negozi che hanno chiuso i battenti – portando alla perdita del posto di lavoro per oltre 520.000 addetti – e ad essere maggiormente penalizzate sono alcune tipologie di negozio di vitale importanza per l’acquisto di beni di prima necessità. Inoltre, sempre secondo il «Report sulla chiusura degli esercizi di vicinato», una ricerca di Federconsumatori e Confesercenti, più di 10 mila piccoli negozi in tutta Italia chiuderanno da qui al 2025. L’allarme riguarda anche la nostra Provincia, e la situazione è particolarmente devastante per i numerosi piccoli centri dell’Alta Val Seriana, dove nel giro di pochi decenni gli esercizi commerciali si sono ridotti di più della metà.

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BOSSICO – Troppi episodi di maleducazione: il campo sportivo è stato chiuso al libero accesso di tutti – La sindaca Daria Schiavi: “Il rispetto è un valore da cui non si può prescindere per una convivenza civile”

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Dal 13 novembre scorso il campo sportivo del paese è chiuso al libero accesso a tutti. Lo hanno comunicato con un avviso il Comune, proprietario della struttura, e il Gruppo Sportivo incaricato della gestione:

“E’ una decisione che abbiamo preso di comune accordo e malvolentieri – spiega la sindaca Daria Schiavima non potevamo fare altrimenti considerata la maleducazione di alcuni frequentatori che scambiavano il campo sportivo per un parco per i propri cani, con relative immaginabili conseguenze, oppure vi entravano con le bici, spostando anche per comodità alcune porte e parcheggiandole ai lati esterni del campo creando condizioni di pericolo, e comunque, in generale, lasciando lattine vuote, cartacce ed altri rifiuti”.

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LOVERE – Valeria sul palco di Sanremo Giovani: “’Una nuvola mi copre’ è pura rivalsa dopo anni difficili. Ora vedo il sereno”

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Dalle sponde del Lago d’Iseo al palco di Sanremo Giovani, passando per una giornata in spiaggia che è stata la chiave che ha aperto un nuovo mondo per Valeria Fusarri, in arte ‘Ciao sono Vale’. Loverese di origine, ma cittadina d’Italia da quando a 18 anni ha fatto le valigie per inseguire il suo sogno: la musica. Si intitola ‘Una nuvola mi copre’ la canzone che è arrivata dritta al cuore dei giudici di Sanremo Giovani che l’hanno portata tra i 24 finalisti. Partiamo proprio dalla canzone ed è come se Vale aprisse il cuore: “Una nuvola mi copre è nata quest’estate in una giornata che ho passato al mare in solitaria, sdraiata in spiaggia nelle Marche a guardare l’orizzonte. Passavano tante nuvole sopra di me… Passavano e passavano e io mi sono detta che forse era arrivato il momento di scrivere una nuova canzone visto che ero ferma da un po’. E allora ho iniziato a lasciar andare i pensieri ed è stato come un flusso di coscienza, così come lo sono tutti i miei brani, che non sono mai scritti per qualcosa in particolare ma è sempre un flusso interiore”.

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SARNICO – Il “silenzio” degli… Arcangeli. La rabbia di Bertazzoli

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Avevamo scritto che il sindaco Vigilio Arcangeli non faceva prigionieri. E, a quanto pare, non risponde neppure alle interpellanze. Il che provoca perplessità nella componente del centrodestra all’opposizione, vedova della componente leghista dopo che l’ex sindaco Giorgio Bertazzoli ha abbandonato la Lega fondando il suo nuovo partito a livello nazionale. Ma in quest’ultimo provoca solo rabbia che esprime nei suoi post. Bertazzoli sa comunicare, lo ha fatto da sindaco, continua a farlo da “sindaco emerito” come caparbiamente insiste a chiamarsi, oltre che “capogruppo” di se stesso in Consiglio comunale.

Segnala l’isolamento di Sarnico a livello di istituzioni ed enti: «Sarnico resta al palo su tutte le nomine di autorità di bacino e di navigazione del lago d’iseo! Dopo 25 anni, Sarnico non conta più nulla nelle nuove nomine di Autorità di Bacino e di Navigazione del Lago d’Iseo.

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GRONE – I volontari puliscono la valletta Acquasparsa

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Nei giorni scorsi i volontari del gruppo locale di Protezione Civile hanno eseguito un intervento di pulizia della vegetazione presente nell’alveo della valletta Acquasparsa, sul territorio comunale di Grone (nelle fotografie si vede il lavoro svolto).

Questo lavoro – scrive in un suo messaggio l’Amministrazione comunale di Grone, guidata per la quarta volta dal sindaco Enrico Agazziservirà a tracciare il nuovo sentiero comunale per accedere alla cascata Acquasparsa”.

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