mercoledì, 15 Gennaio 2025, 23:59
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ROVETTA – SAN LORENZO – Tino e la sua ‘L’Antica Pergola’ divorata dalle fiamme. Ora la raccolta fondi: “Zio ha la scorza dura, era demoralizzato ma non abbattuto”

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Non è un brutto sogno da cui potersi svegliare quello che Celestino Gibellini ha vissuto sabato 16 novembre attorno a mezzogiorno. Il suo Ristorante Pizzeria L’Antica Pergola è stato divorato dalle fiamme, probabilmente partite dalla friggitrice e ora dentro il locale quel che resta è un cumulo di macerie e ricordi di un’attività a cui Tino era molto legato. Qualche giorno dopo il nipote Juri ha dato il via a una raccolta fondi attraverso la piattaforma online GoFundme per provare a ripartire: “L’incendio – spiega – ha distrutto tutto quello che era presente all’interno dello stabile in cui si trovava l’attività. A causa dell’incendio qualsiasi cosa era presente all’interno è andata distrutta o è irrecuperabile, per un danno che passa i 100.000 euro. L’antica Pergola era un ristorante/pizzeria caro a tutti. Mio zio Celestino, per gli amici “Tino” lo gestiva con gentilezza, accoglienza e semplicità. Ha iniziato con la gestione del Ristorante Pizzeria Miravalle a Parre nel 1987 fino alla sua ultima attività, il Ristorante Pizzeria Antica Pergola che gestiva dal 2012, con il quale ha saputo regalare a tante persone, famiglie e compagnie di amici, serate conviviali e allegre condite da un’ottima cucina casereccia tradizionale bergamasca”.

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TRESCORE – Dopo oltre un anno e mezzo di lavori, Piazza Cavour si presenta con l’abito nuovo

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Ci siamo. E stavolta per davvero, dopo lunghi mesi di lavoro, disagi, chiusure delle strade e della piazza, polemiche e discussioni. Ma stavolta ci siamo per davvero: nel pomeriggio di sabato 23 novembre Piazza Cavour viene finalmente inaugurata in pompa magna, mettendosi in mostra con il suo abito nuovo.

Bèla, l’è bèla, ma c’è voluto troppo tempo”, dice una signora che passeggia a braccetto con un’altra. Una di loro porta i pantaloni, l’altra la gonna. Dopo aver guardato la centralissima piazza di Trescore Balneario, entrano in farmacia. Certo… guardando le foto che pubblichiamo (scattate nel tardo pomeriggio di martedì 19 novembre) si notano ancora le transenne, i camion, gli operai. Ma i lavori sono ormai agli sgoccioli.

Siamo alla volata finale e ai dettagli – spiega Roberto Acerbis, vicesindaco e assessore a Urbanistica e Lavori Pubblici – In questi giorni, venerdì o sabato mattina, vengono tolte le transenne. Per sabato sarà tutto pronto (a meno di un limitato pezzo in cui è installato il cantiere per il restauro di un privato)”. Il lavoro a cui si riferisce il vicesindaco è quello per la ristrutturazione della storica torre posta tra la piazza e Via Locatelli. Ai margini della piazza si erge infatti la gru e solo quando verrà tolta, alla fine dell’intervento, si potrà sistemare la pavimentazione.

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ANNIVERSARI TRA IERI E OGGI – Giorgio Paglia è morto, Giorgio è vivo

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di Grazia Milesi

Ieri: 17 novembre 1944. Battaglia alla Malga Lunga tra i legionari della Tagliamento, fascisti, e la squadra di Giorgio Paglia della 53ª Brigata Garibaldi. Cattura e incarcerazione di Giorgio, ten. Giorgio, caposquadra, Guido Galimberti, Barbieri, Andrea Caslini, Rocco, e i russi Simone Kopcenko, Simone, Alexander Noghin, Molotov, Donez, imprigionati nelle scuole elementari di Volpino. Ilarion Efanov, Starich e Mario Zeduri, Tormenta, sono già stati finiti a colpi di pugnale vicino alla Malga Lunga.

19 novembre 1944. Rastrellamento di Covale (Cascina della Sfessa Alta). Cattura e incarcerazione dei fratelli Florindo e Renato Pellegrini, Martello e Falce, della squadra di Alessandro Petenzi, Andreino, da parte della Tagliamento. Entrambi sono tenuti prigionieri nelle scuole elementari di Volpino.

21 novembre. Fucilazione al cimitero di Lovere di Falce e Martello.

21 novembre, tardo pomeriggio. Fucilazione al cimitero di Volpino del ten. Giorgio, di Barbieri, Rocco, Molotov, Simone e Donez. 

Oggi: 17 novembre 2024. Alla Malga Lunga, a cura dell’ANPI di Alzano e dell’Isrec di Bergamo, celebrazione dell’anniversario del combattimento alla Malga Lunga, con intervento del presidente provinciale dell’ANPI, e del presidente nazionale, Gianfranco Pagliarulo. nel pomeriggio, presentazione del libro di Angelo Bendotti, Stasera mi fucileranno. Giorgio Paglia 1922-1944, Il Filo d’Arianna, Bergamo 2024.

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“Hanno ammazzato Pablo, Pablo è vivo…”

Dice Franco, figlio di Celestino, testimone da giovane di alcuni momenti della lotta resistenziale a Lovere (in particolare del passaggio per le strade di Lovere dei fratelli Pellegrini, condotti alla fucilazione dai fascisti della Tagliamento al cimitero di Lovere): “Quando sento parlare di queste cose, mi viene sempre la pelle d’oca”, a sottolineare come figure e fatti della Resistenza costituiscano ancora oggi un’esperienza fondamentale ed indimenticabile per chi ne è venuto a contatto. 

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GAZZANIGA – Merelli e la strada di Orezzo: “Tempi lunghi, ma ce la mettiamo tutta per fare pressioni sulla Provincia”

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Da diverse settimane i 700 abitanti di Orezzo, frazione montana di Gazzaniga, devono affrontare grandi disagi a causa della frana che ha generato profonde crepe nella strada provinciale. La situazione è stata per il momento tamponata mettendo a loro disposizione una stradina solitamente non adibita al passaggio delle auto (tranne quelle dei residenti). Però i tempi per la riapertura della provinciale saranno lunghi.

Come Amministrazione – spiega il sindaco Mattia Merellici siamo immediatamente impegnati mettendo a disposizione del traffico ordinario quella strada, che è però stretta e con una pendenza del 25%. C’è infatti un semaforo con senso unico alternato. Noi abbiamo fatto alcuni interventi di miglioramento della strada, che però resta comunque precaria”.

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Il valzer delle nomine: Paolo Bertazzoli presidente della ‘Navigazione’, Graziano Martinelli verso la Tadini?

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La Comunità Montana ha un nuovo presidente e una nuova giunta, il braccio di ferro si è concluso con l’entrata in giunta di un pezzo da 90 come Alessandro Bigoni (già ex presidente della Comunità Montana) e di Francesco Filippini (ex sindaco di Sovere) per quel che riguarda l’Alto Sebino e il voto a favore (anche se col naso turato) dell’ormai ex presidente Adriana Bellini. Ma i giochi per le poltrone sono solo cominciati in quello che si annuncia un fine autunno caldo. Lovere, fresca di cambiamento in amministrazione, deve piazzare le nuove pedine nei ruoli chiave degli enti sovraccomunali. E intanto piazza la Beatrice Capitanio come consigliere nell’Autorità di Bacino, fresca di nomina alla presidenza di Alessio Rinaldi, sindaco di Marone mentre Paolo Bertazzoli (sindaco di Predore) presidente della società dei Battelli. Rappresentante dei laghi più piccoli (Moro e Endine), è stato nominato Silvano Fusari, ex direttore della Comunità Montana dei laghi bergamaschi, proposto dal Comune di Angolo che in assemblea ha delegato a rappresentarlo il Comune di Pisogne.

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CASTIONE – Il parroco Don Stefano scende in campo: “Date una risposta di unità all’anonimo che vuol dividerci. Metteteci la firma e la faccia”. Una prima risposta è il centinaio di volontari già all’opera

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Il clima resta pesante. In redazione ci sono arrivate ancora lettere (sempre anonime) e un plico di un presunto esposto (anche questo anonimo) contro un funzionario del Comune. E ovviamente c’è un movimentismo pre-elettorale per la prossima primavera, girano i nomi di candidati veri o presunti tali per liste in costruzione. Castione sarà l’unico Comune ad andare ad elezioni la prossima primavera perché gli altri in scadenza nel 2025, avendo votato quattro anni in ottobre, avranno un supplemento di mandato fino alla primavera del 2026.

La novità di questi giorni è ovviamente la lettera che è stata letta al termine delle Messe prefestive e festive nello scorso weekend, firmata dall’Equipe Pastorale, dai sacerdoti (ovviamente dal prevosto don Stefano Pellegrini) e aperta alle firme degli “uomini e le donne di buona volontà che vogliono metterci la faccia e la firma”. Già perché non è una presa di posizione unilaterale, si chiede appunto alla gente di metterci la firma e la faccia, insomma il messaggio è “uscite allo scoperto” per non essere complici di “chi vuol dividerci” di chi butta “fango e menzogne che sporcano il paese”.

LA LETTERA DELL’UNITÀ PASTORALE DELLA PRESOLANA – «Fango e menzogne che sporcano il paese»

Da mesi in paese circolano lettere senza firma, volta a volta contro gli amministratori, contro i funzionari comunali, contro gli imprenditori locali, persino contro singole famiglie.

Uno stillicidio di fango e menzogne che sporca il paese, ferisce le persone, avvelena legami e relazioni.

Come comunità cristiana condanniamo queste missive, nella forma e nei contenuti, e condanniamo senza se e senza ma l’autore delle lettere: il nostro paese merita di meglio che questo crescendo velenoso.

Nel Vangelo, Gesù salito sulla montagna, vedendo le folle, si rivolge ai suoi discepoli: Se la tua mano ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te (Mt 5,30).

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Contrabbando di tabacchi, scoperto opificio a Casazza

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Si sono appena concluse – in tutta Europa – le operazioni di polizia volte a smantellare un gruppo criminale composto da soggetti originari dell’Est Europa (ucraini, moldavi e rumeni), ritenuti responsabili di reati di produzione e traffico di sigarette di contrabbando.

Le indagini sono state svolte da una Squadra Investigativa Comune costituita – con il coordinamento di Eurojust – dalle autorità giudiziarie italiane, francesi e polacche.

A questa, si è affiancata una ‘Operational Task Force’, ovvero un team di 11 forze di polizia (in Italia, Francia, Polonia, Belgio, Bulgaria, Germania, Grecia, Lettonia, Lituania e Paesi Bassi) istituito presso Europol, che hanno operato in costante sinergia per smantellare un’organizzazione criminale ramificatasi, nel tempo, in diversi Paesi, così da accrescere i propri interessi illeciti.

In Italia, le investigazioni sono state condotte dalla Guardia di Finanza e dall’Arma dei Carabinieri di Bergamo, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale orobico.

In più di un anno di indagini, attraverso diverse riunioni operative tenutesi a L’Aja (in sede Eurojust ed Europol), è stato possibile ricostruire le relazioni economiche e i canali di distribuzione del tabacco che, una volta giunto in Europa – e quindi anche in Italia – veniva successivamente trasferito, attraverso autoarticolati, nelle fabbriche clandestine collocate dall’organizzazione in tutto il continente. In particolare, sono state individuate due società operanti nella filiera produttiva, ubicate in Campania, le quali sarebbero state destinatarie di tabacco grezzo, al fine della successiva lavorazione e spedizione all’estero.

Nel corso dell’indagine, culminate nell’action day di ieri, sono stati arrestati 11 soggetti in diversi Paesi europei, tra cui uno dei due capi dell’organizzazione, fermato in Polonia mentre si stava imbarcando su un aereo diretto a Napoli.

L’intervento di ieri ha visto la partecipazione, in Italia, di oltre 50 militari che dalla provincia orobica hanno raggiunto gli obiettivi nelle province di Trieste, Gorizia, Napoli, Avellino, Benevento, Alessandria e Caltanissetta, operando fin dalle prime luci dell’alba e perquisendo abitazioni, uffici, aziende e depositi. Nel corso delle operazioni appena concluse sono state sequestrate, oltre a 7 tonnellate di tabacco destinato all’organizzazione criminale, smartphone, dispositivi elettronici e documentazione contabile ritenuta di alta valenza probatoria. A casa di uno degli indagati, sono stati inoltre rinvenuti anche 46.000 euro in denaro contante.

Il tabacco complessivamente sequestrato nel corso dell’indagine è pari a 57 tonnellate, di cui 10 in Italia.

Con riferimento alla provincia di Bergamo, le investigazioni svolte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza orobica e dal locale Nucleo Investigativo dei Carabinieri, in costante coordinamento investigativo, hanno permesso, attraverso ricostruzioni sotto il profilo economico-finanziario, di denunciare 10 soggetti all’Autorità Giudiziaria, nonché di individuare e monitorare un opificio, sito nel comune di Casazza, destinato alla lavorazione illecita del tabacco. Per questo motivo, già la scorsa estate, venivano sottoposti a sequestro un fabbricato, i macchinari necessari al confezionamento clandestino di sigarette di contrabbando, tra cui un essiccatore industriale, il tabacco utilizzato e i relativi materiali – ossia centinaia di milioni di filtri, bobine di carta e stampe di pacchetti, tutti riportanti il marchio contraffato di una nota società di produzione di sigarette – nonché di arrestare, in flagranza, 2 cittadini stranieri in possesso di documenti di identificazione falsi, validi per l’espatrio.

Gli approfondimenti investigativi hanno fatto emergere come il capannone posto a sequestro fosse ubicato in una zona industriale – al di fuori delle principali vie di comunicazione – confinante con una zona boschiva, per meglio occultare le attività illecite di lavorazione e carico/scarico degli autoarticolati che giungevano sul posto.

In particolare, l’immobile, di proprietà del titolare di un caseificio bergamasco, era stato locato ad una ditta individuale riconducibile a un cittadino moldavo – appositamente costituita poche settimane prima – che avrebbe favorito la lavorazione clandestina dei tabacchi posti successivamente a sequestro, dissimulando la dichiarata attività nel settore edile. Nel corso delle operazioni di accesso, i Finanzieri e Carabinieri bergamaschi hanno rilevato le imponenti opere edili abusive realizzate all’interno del capannone, tra cui dei veri e propri appartamenti in legno e cartongesso – che ospitavano una decina di lavoratori non autorizzati a lasciare la struttura – oltreché impianti industriali di aspirazione e riscaldamento, rampe di scale per l’accesso al piano rialzato, ove insistevano bagni, cucine e camere da letto.

È emerso come i trasporti (su strada) di tabacchi lavorati clandestinamente a Casazza venissero occultati all’interno di imballaggi accompagnati da documentazione attestante fittiziamente la presenza di “infissi in alluminio”, emessa da una società comasca con unità operativa nel lodigiano, la quale in tal modo forniva copertura all’attività di contrabbando.

Le sinergie create fra le Autorità Giudiziarie e le Forze di Polizia sono risultate essenziali per comprendere nella loro interezza e complessità le dinamiche criminali transanzionali, nonché per acquisire tutti gli elementi di prova utili alle indagini.

L’azione di servizio testimonia concreta attuazione degli strumenti investigativi derivanti dalla cooperazione giudiziaria e di polizia, attraverso l’impegno quotidianamente profuso dal Corpo della Guardia di Finanza e dall’Arma dei Carabinieri quali presidi di sicurezza nel territorio nazionale, nella lotta ai traffici illegali in genere.

Con riferimento al contrabbando di sigarette, le Fiamme Gialle sono in prima linea nel garantire gli interessi erariali dello Stato, nonché, anche alla luce della qualità nociva dei prodotti posti in commercio, la tutela della salute dei consumatori.

Si evidenzia che il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che le responsabilità degli indagati saranno definitivamente accertate solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

Martinengo, 53enne in carcere per maltrattamenti alla compagna

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Omicidio a Bergamo, 40enne ucciso a coltellate in pieno centro.

Il 12 novembre i Carabinieri della Stazione di Martinengo hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bergamo nei confronti di un uomo di 53 anni, di nazionalità italiana, residente nel territorio di quella Stazione Carabinieri.

La donna ha trovato la forza di denunciare le violenze subite in tanti anni rivolgendosi ai Carabinieri e dopo la denuncia era stata collocata in una struttura protetta.

Secondo quanto è stato accertato, le aggressioni verbali erano iniziate dal 2013, proprio quando i due erano andati a convivere.

Con la nascita della loro figlia, nel 2014, l’uomo, in diverse occasioni, aveva picchiato la compagna senza neanche preoccuparsi della presenza della bimba che assisteva alle violenze.

Le liti erano frequenti e, in varie occasioni, scaturivano da incomprensioni sull’educazione degli altri due figli avuti dalla donna da precedente matrimonio, all’epoca dei fatti minorenni, i quali, pur avendo assistito ad alcune aggressioni subite dalla mamma, non erano mai intervenuti, anch’essi intimoriti dall’atteggiamento dell’uomo il quale li aveva anche minacciati di morte, scrivendo talvolta sullo specchio appannato del bagno la frase “vi ammazzo tutti”.

Accadeva quindi che l’uomo controllasse il telefonino della vittima, talvolta sottraendoglielo.

Più recentemente l’aggrediva all’interno dell’ospedale, sferrandole pugni sul viso davanti alla bimba minorenne, in occasione di una visita medica. Le urla della bambina avevano attirato il personale sanitario che era riuscito ad allontanare l’uomo.  

Ultimamente la donna, acquisita maggiore consapevolezza dei rischi per la sua incolumità, non era più disposta a sottostare. Tale comportamento incattiviva ulteriormente il compagno. Tuttavia anche la bambina aveva iniziato a confidare ai parenti che il papà picchiava spesso la mamma. Il Giudice per le Indagini Preliminari, all’esito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, emetteva ordinanza di custodia cautelare in carcere.

LOVERE – L’Istituto Ivan Piana intitola l’Aula magna a Sara Centelleghe

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LOVERE - L'Istituto Ivan Piana intitola l'Aula magna a Sara Centelleghe

L’Istituto Superiore Ivan Piana di Lovere intitola l’Aula Magna a Sara Centelleghe, la 18enne di Costa Volpino uccisa nel suo appartamento con una settantina di forbiciate lo scorso 26 ottobre.

La cerimonia di affissione della targa ‘Contro ogni forma di violenza’ dedicata a Sara, che era una studentessa di VAS dell’Indirizzo Socio Sanitario, è fissata per il 25 novembre  a partire dalle ore 10.30 e fino alle ore 12.00 presso l’Aula Magna. Alla cerimonia parteciperanno i compagni e i docenti della classe e durante la cerimonia ognuno potrà condividere un pensiero personale.

Sempre per sensibilizzare all’uso e all’abuso delle sostanze – spiega la dirigente scolastica Celestina Zandonai -, a partire dal 28 febbraio 2025 e fino al 15 marzo, l’Istituto Ivan Piana ospiterà presso l’Aula Magna la mostra itinerante ‘Dipendenze – Droga – Alcool … Riflettori accesi!’ promossa dal Centro di Ascolto di ‘Auto Aiuto promozione umana’ di don Chino Pezzoli di Fiorano al Serio, un’attività organizzata dalla Commissione d’Istituto ‘Civicgreen’. La mostra aperta agli studenti ed ai genitori interessati, sarà un’occasione altamente formativa per una prevenzione efficace per dire NO alle dipendenze e durante la mostra si terranno colloqui mirati con esperto allo scopo di evitare le “sabbie mobili della dipendenza” e/o di fornire aiuto per uscirne”.

Riconoscimento regionale per il Museo Civico d’arte e del territorio ‘Gianni Bellini’ di Sarnico

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Il Museo Civico d’Arte e del Territorio ‘Gianni Bellini’ di Sarnico ha ottenuto il riconoscimento di ‘Raccolta Museale’ da Regione Lombardia. Lo ha stabilito una delibera della Giunta regionale approvata su proposta dell’assessore alla Cultura, Francesca Caruso.

ASSESSORE CARUSO: PINACOTECA DI PREGIO – “Il riconoscimento regionale – evidenzia l’assessore Caruso – vuole ulteriormente valorizzare un istituto culturale che da circa vent’anni offre a residenti e turisti la possibilità di visitare una pinacoteca di pregio in un contesto davvero unico. Per il territorio del Lago d’Iseo, il museo con la raccolta donata da don Gianni Bellini rappresenta un elemento di attrattività culturale che merita di essere conosciuto e visitato. Con questo riconoscimento consolidiamo ulteriormente il nostro impegno nella valorizzazione delle realtà che contribuiscono ad aumentare il valore della cultura lombarda e a preservarne l’identità”.

Il Museo Civico d’Arte e del Territorio è collocato nel Palazzo Gervasoni, uno stabile situato nel centro storico di Sarnico. La pinacoteca è frutto di una donazione di don Gianni Bellini e include per la maggior parte pregiati dipinti d’epoca realizzati tra il XVI e il XVIII secolo.

Il riconoscimento di istituti e luoghi della cultura, previsto da una legge regionale, giunge a valle di una valutazione che considera, tra gli altri, aspetti relativi all’accessibilità, ai servizi educativi e divulgativi, alle competenze professionali e ai servizi di ricerca, catalogazione e documentazione.

Di seguito l’elenco di tutti i musei/raccolte museali riconosciuti da Regione Lombardia nella provincia di Bergamo:

-Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea

-Museo Alpino

-Museo Civico Archeologico

-Museo Civico di Scienze Naturali “Enrico Caffi”

-Museo Diocesano “Adriano Bernareggi”

-Museo delle Storie (sedi: Convento di San Francesco, Complesso della Rocca, Museo Donizettiano, Campanone, Palazzo del Podestà, Torre dei Caduti)

-Orto Botanico “Lorenzo Rota”

-Pinacoteca dell’Accademia Carrara

-Museo del Falegname “Tino Sana” di Almenno San Bartolomeo

-Museo d’Arte Sacra San Martino di Alzano Lombardo

-MEtA – Museo Etnografico dell’Alta Valle Seriana di Ardesio

-Museo dei Tasso e della Storia postale di Camerata Cornello

-Museo della Val Cavallina di Casazza

-Museo del Parco Paleontologico di Cene

-MAT – Museo Arte Tempo di Clusone

-Museo della Basilica di Gandino

-Museo del Tessile “Martinelli Ginetto” di Leffe

-Galleria dell’Accademia Tadini di Lovere

-Museo Civico di Scienze Naturali “Alessio Amighetti” di Lovere

-Museo d’Arte Contemporanea – donazione Meli di Luzzana

-Museo d’Arte e Cultura Sacra di Romano di Lombardia

-Casa Museo Fantoni di Rovetta

-Museo Etnografico di Schilpario

-Museo Civico “Ernesto e Teresa Della Torre” di Treviglio (sedi: Centro Civico Culturale, Museo Storico Verticale di Treviglio, Explorazione)

-Museo del Territorio di Verdello

-Museo della Valle. Fondazione “Polli-Stoppani” di Zogno.