venerdì, 1 Novembre 2024, 13:14
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Caravaggio, sparatoria in un cascinale: tre arresti

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Caravaggio, sparatoria in un cascinale: tre arresti

All’alba di oggi, i Carabinieri del Comando Provinciale di Bergamo hanno eseguito 3 ordinanze di misure cautelari restrittive della libertà personale nei confronti di altrettanti indagati, 3 cittadini italiani di etnia sinti, emesse dal GIP presso il Tribunale di Bergamo su richiesta della locale Procura della Repubblica, per i reati di lesioni aggravate con l’uso di arma da fuoco, tentata estorsione, detenzione e porto illegale di arma da sparo in luogo pubblico.

L’attività investigativa svolta dai Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Treviglio è scaturita a seguito del ferimento alle gambe di un 42enne, cittadino marocchino, commesso lo scorso 5 settembre, all’interno di una cascina abbandonata che sorge all’interno di un podere sito in via Pirola di Caravaggio (BG).

Le indagini hanno permesso di far luce sulle ragioni che avrebbero determinato l’azione violenta degli indagati nei confronti della vittima, il quale con spregiudicata efferatezza, veniva prima aggredita con spranghe di ferro in diverse parti del corpo e poi ferita alle gambe mediante l’esplosione di diversi colpi di pistola, cui due andati a segno.

Gli arrestati, per soddisfare gli interessi economici, con una spiccata violenza e capacità intimidatoria, avevano attuato, assieme ad ulteriori sette complici parimenti indagati ma a piede libero, un vero e proprio assalto nei confronti del cittadino marocchino, responsabile di essersi rifiutato di abbandonare la cascina, tra l’altro occupata abusivamente.

L’intento degli indagati, infatti, dopo aver eseguito lo “sfratto”, era quello di acquisire il pieno possesso sia dell’immobile che del pertinente terreno, acquistandoli dall’anziana proprietaria residente fuori regione.

Dopo le catture di questa mattina, cui due avvenute a Caravaggio ed una a Monza, due degli arrestati sono stati associati presso il carcere di Bergamo, mentre il terzo presso quello della città di Monza.

PIANICO – Il gruppo di Clara Sigorini si ferma qui. Verso due liste per le elezioni

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Si parla sempre più di elezioni a Pianico, manca poco, in primavera si torna al voto e sembra proprio che Maurizio Pezzoli, il sindaco, non si ricandiderà al secondo mandato, passaggio di testimone ormai certo per Barbara Pedretti, attuale assessore ai servizi sociali.

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Volley, il bergamasco Matteo Dall’Angelo confermato 2° allenatore della Nazionale Pre Junior Femminile

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Volley, il bergamasco Matteo Dall'Angelo confermato 2° allenatore della Nazionale Pre Junior Femminile

Il Consiglio Federale ha nominato i componenti degli staff delle nazionali azzurre per la stagione 2023 e Matteo Dall’Angelo, direttore tecnico della Chorus Volley Bergamo originario di Gorlago ma di casa a Luzzana, è stato confermato come 2° allenatore della NAZIONALE PRE-JUNIORES FEMMINILE (under 19) al fianco di Michele Fanni.

Araberara aveva intervistato Matteo Dall’angelo nell’agosto 2022 dopo la vittoria europea dell’Under 17 in Repubblica Ceca. Per leggere l’articolo clicca qui.

CLUSONE – LA STORIA – Angelo Testa e la sua ‘missione’ africana iniziata a 86 anni, l’ennesima ‘follia’ della sua vita. Ha fatto ‘fiorire’ le colline del nord del Burundi, il paese più povero dell’Africa

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“Io del Burundi non sapevo proprio nulla, per me era solo il nome di uno dei tanti Paesi africani. Ho cominciato a conoscere questo Paese nel 2019, quando mia figlia Antonia, medico e ricercatrice del Policlinico ‘Gemelli’  che si occupa anche di vari progetti dell’ONU in giro per il mondo e presiede un’associazione internazionale per la lotta ai tumori femminili, mi chiamò nella Capitale per farmi conoscere le tante belle iniziative di beneficienza e di solidarietà di cui si occupa. Fu lì che feci conoscenza con alcuni dei 50 studenti impegnati a vario titolo nei progetti dell’ONU: tra loro c’era anche uno studente di agraria proveniente dal Burundi, appunto, che mentre stavamo a tavola mi si avvicinò chiedendomi se non potevo mandare qualche esperto a dare una mano al suo Paese, dove, mi spiegò, la terra produce pochissimo e su dieci bambini che nascono almeno cinque muoiono di denutrizione in tenera età. Rimasi scioccato, naturalmente. E come e dove avrei potuto  trovare qualche ‘esperto’, dal momento che non ne conoscevo nessuno? Allora decisi: -Vengo io! – risposi, pensando che forse qualcosa avrei potuto fare una volta che mi fossi reso conto di quello che serviva”.

Angelo Testa, 89 anni, quasi 90, quando parla in famiglia della sua intenzione di partire per l’Africa  si trova tutti contro. Anche il suo medico tenta di dissuaderlo: – Ma è una follia! Non sai che in Burundi ci sono tutti i tipi di infezione possibili? E’ un rischio da non correre assolutamente, alla tua età poi…Ma lui non ascolta nessuno:

“Con l’aiuto di Internet mi informai su tutte le vaccinazioni possibili, e le feci. E così partii, eravamo in 4, due ragazzi burundesi, un loro amico italiano ed io; 12 ore di aereo e 4 di jeep, per raggiungere il paese – chiamiamolo così anche se in realtà si trattava di piccole baracche sparse – di circa 9.000 abitanti su una collina del nord del Paese. L’impatto fu davvero spaventoso: tutte le abitazioni erano piene di fumo!  (Scoprii in seguito che, secondo l’O.M.S., ogni anno 2milioni di donne in Africa muoiono  proprio a causa di questo fumo respirato in continuazione perché nelle case non c’è alcun buco per farlo uscire, e che muoiono a 40/45 anni lasciandosi dietro una squadra di orfani) . Anche tutt’intorno era una desolazione: tutto disboscato, tutto secco, nemmeno un filo d’erba…Persino il dott. Stenio Rosato, che una volta scese in Burundi con me un carico di medicine per l’ospedale della zona, ne uscì piangendo, perché anche le condizioni dell’ospedale facevano piangere”.

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Dalla Regione 11,5 milioni per le Comunità Montane

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11,5 milioni di euro per le Comunità Montane delle province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Pavia, Sondrio e Varese. La Giunta regionale della Lombardia ha approvato, su proposta dell’assessore agli Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni, il riparto dei fondi per il funzionamento delle 23 Comunità Montane della Lombardia, pari complessivamente a 11,5 milioni di euro, con un incremento di 1 milione rispetto alla precedente annualità.

“Con questo provvedimento – spiega l’assessore regionale alla montagna – si conferma la migliore attenzione di Regione Lombardia per le Comunità Montane che, oltre alle loro funzioni, ne svolgono ulteriori, conferite proprio dalla stessa Regione, in materia di impianti di risalita e di esercizio delle professioni sportive inerenti alla montagna, di mercati all’ingrosso, di sviluppo della mobilità ciclistica, di procedure in materia di valutazione dell’impatto ambientale. E, ancora, di agricoltura, foreste, incendi boschivi, attività agro-silvo-pastorali, bonifica e irrigazione, vigilanza e tutela sulla conservazione della piccola fauna e della flora, gestione dei Parchi, collaborazione per il governo del territorio e la protezione civile”.

Le Comunità Montane valorizzano e gestiscono infatti in Lombardia oltre il 40% dei territori della regione all’interno dei quali è ricompresa una popolazione complessiva superiore a 1.200.000 abitanti, ripartita in 510 Comuni.

Ecco come sono stati ripartiti i fondi

Oltrepò Pavese 485.165 euro;

Parco Alto Garda Brescia 365.282 euro;

Valle Sabbia 498.304 euro;

Valle Trompia 502.738 euro;

Valle Camonica 857.142 euro;

Sebino bresciano 283.426 euro;

Laghi bergamaschi 725.311 euro;

Valle Seriana 844.128 euro;

di Scalve 346.445 euro;

Valle Brembana 581.623 euro;

Valle Imagna 241.526 euro;

Lario orientale/Valle San Martino 476.215 euro;

Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera 408.864 euro;

Triangolo Lariano 403.168 euro;

Lario Intelvese 282.575 euro;

Valli del Lario e del Ceresio 606.805 euro;

Alta Valtellina 640.294 euro;

Valtellina di Tirano 417.308 euro;

Valtellina di Sondrio 597.585 euro;

Valtellina di Morbegno 455.127 euro;

Valchiavenna 487.671 euro;

Piambello 441.423 euro;

Valli del Verbano 551.875 euro

GORLAGO – Ecco il progetto del Centro Autismo, che nascerà su un terreno confiscato alla mafia

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Nascerà su un terreno confiscato alla Mafia, in via don Paolo Rudelli, il nuovo Centro Autismo Valcavallina. Una struttura di 800 metri quadrati a cui andranno ad aggiungersi il giardino e il parcheggio per un valore stimato di 3 milioni di euro.

Ne avevamo parlato sulle pagine di Araberara a novembre, ma ora il sindaco Elena Grena ha presentato il progetto non solo agli amministratori del territorio, ma anche al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e al Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli.

Un passo importante per tutta la Val Cavallina: “La percentuale delle persone autistiche presenti sul territorio e il bisogno delle famiglie di prestazioni socio sanitari richiedono la realizzazione di un servizio specialistico e di una struttura residenziale dedicata visto che oggi queste prestazioni vengono svolte in una villetta a Gorlago con un costo annuo di 12mila euro”, ha raccontato il sindaco.

Parlano poi i numeri, che rendono l’idea di quando la necessità di questo servizio si faccia sentire: in Val Cavallina si stima che ogni anno vengono diagnosticati fino a 20 bambini autistici. Da un’analisi effettuata sul territorio sono circa 46 i minori che rientrano in questo spettro su circa 157 utenti cui sono stati attivati interventi di assistenza educativa scolastica e a questi se ne aggiungono 4 in carico al cdd. Nel corso del 2020/2022 sono stati seguiti dal servizio autismo dei Comuni della Val Cavallina, gestito dal Consorzio Servizi Val Cavallina, 28 soggetti con autismo grazie ai progetti. Nell’ultimo anno e mezzo sono stati diagnosticate 55 nuove situazioni di persone con autismo in Val Cavallina…

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17enne morta dopo il trapianto di midollo, Franco Locatelli indagato per omicidio colposo

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Franco Locatelli, primario bergamasco e presidente del Consiglio superiore di sanità, è indagato a Roma per omicidio colposo in merito alla morte di Lisa Federico, la 17enne morta nel 2020 dopo il trapianto di midollo osseo all’ospedale Bambino Gesù di Roma.

L’inchiesta si concluse con la richiesta di rinvio a giudizio di due specialisti dell’ospedale, Pietro Merli e Rita Maria Pinto, che nel novembre 2020 si occuparono del caso di Lisa. Ora però il Gip Francesca Ciranna, – come riporta Il Corriere – respingendo una richiesta di archiviazione per il direttore sanitario Franco Locatelli (dal marzo 2021 coordinatore del comitato tecnico scientifico dell’emergenza Covid) ha ordinato ulteriori accertamenti.

Per il Gip il presidente del consiglio superiore di sanità e primario del Bambino Gesù, del dipartimento di Onco-Ematologia deve essere indagato, perché Locatelli non poteva non sapere come i due medici stessero intervenendo. Sorpreso il legale di Locatelli: «Una decisione che desta molta meraviglia – riporta il Corriere – perché il pm aveva richiesto l’archiviazione avendo svolto indagini approfondite. Non conosciamo ancora le motivazioni del gip che credo abbia posto attenzione più alla vicenda umana che a quella giuridica. In ogni caso non è ravvisabile alcuna responsabilità nel comportamento di tutti i sanitari che si sono occupati delle cure».

La 17enne era affetta da leucemia e si era sottoposta a un trapianto di midollo osseo, poi il suo quadro clinico si è aggravato. La ragazza ha contratto un’infezione che l’ha portata alla morte.

Per la Procura la morte di Lisa è stata causata da negligenza e imperizia, perché si sarebbe potuta evitare con le dovute accortezze. Altro fattore rilevante che avrebbe agevolato l’infezione è il fatto che la 17enne sia stata fatta rimanere troppo a lungo in ospedale, circa 53 giorni.

Il Bambin Gesù ha replicato alle accuse: “Abbiamo seguito tutti i protocolli. A volte, drammaticamente, le malattie hanno la meglio su ogni tentativo di intervento. La medicina, purtroppo, anche la più avanzata, non è infallibile”.

Sciopero benzinai, distributori chiusi da stasera

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Partirà questa sera lo sciopero di 48 ore dei benzinai di tutta Italia. I distributori, anche self service, saranno chiusi sulla rete ordinaria a partire dalle 19 di oggi, martedì 24 gennaio, fino alle 19 di giovedì 26, mentre in autostrada dalle 22 del 24 gennaio alle 22 del 26 gennaio. Dopo il primo incontro a palazzo Chigi (con il sottosegretario alla presidenza, Mantovano, i ministri Urso per le Imprese e Giorgetti per l’Economia e il Garante per la sorveglianza dei prezzi, Mineo) i benzinai avevano sospeso lo sciopero ma due successive riunioni al Mimit non hanno avvicinato le posizioni.

LOVERE – Tre milioni di euro per l’Ospedale di Lovere, in funzione anche il nuovo mammografo digitale e il nuovo ecografo

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LOVERE - Tre milioni di euro per l'Ospedale di Lovere, in funzione anche il nuovo mammografo digitale e il nuovo ecografo

Tre milioni di euro per l’ospedale di Lovere, ma anche nuovo mammografo digitale con tomosintesi e nuovo ecografo ad alta gamma. Inaugurazione in grande stile all’ospedale di Lovere per i due strumenti avveneristici che sono entrati subito in funzione, il Direttore generale di Asst Bergamo Est dottor Francesco Locati ha presentato il piano di investimenti previsti sulla struttura di Lovere, grazie ai contributi erogati da Regione Lombardia rappresentata per l’occasione dal consigliere regionale Roberto Anelli e dal direttore generale del Welfare dott. Pavesi.

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VAL DI SCALVE – I QUASI 7 MILIONI ARRIVATI DALLA REGIONE – Progettazione per Vilminore e Azzone e Schilpario. Lavori avviati a Colere

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Mentre a Colere sono partiti i lavori per installare la nuova cabinovia, il tutto facilitato dal fatto che non c’è bisogno di appalti, negli altri tre Comuni i finanziamenti della Regione per il “progettone” scalvino devono avere concretizzazione con gare di appalto. Riassunto:  la Regione ha messo a disposizione 6 milioni e 900 mila euro per quattro progetti. La gran parte va a Colere (4,5 milioni che vanno come detto per la parte pubblica del grande progetto di rilancio e in particolare per il nuovo impianto Carbonera-Polzone (la seggiovia è di proprietà comunale). Gli altri tre Comuni hanno avuto la loro parte per tre progetti, ma devono seguire la procedura di progettazione e appalto. Appalto che sarà fatto dopo la progettazione e all’orizzonte (ad aprile) dovrebbe essere varata dal nuovo Governo una nuova procedura per gli appalti pubblici.

Ma per fare gli appalti prima, come detto, si devono avere i progetti definitivi quindi le cose vanno a rilento. Vilminore ha assegnato l’incarico per il progetto degli interventi al campo sportivo a uno studio clusonese. Quando ci sarà il progetto ci sarà anche la cifra per capire quello che si potrà realizzare. Veramente la cifra c’è già, quella del finanziamento regionale nella parte destinata a Vilminore, 830 mila euro. Già il sindaco Pietro Orrù ha anticipato che nel progetto non ci saranno i garage-magazzini interrati, proprio perché il finanziamento non coprirebbe questa spesa. Quindi campo di calcio con fondo in sintetico e serpentine di riscaldamento per renderlo agibile anche d’inverno e tribune. “Il progetto dovrebbe essere pronto in primavera e speriamo di poter poi procedere a fare l’appalto e concludere i lavori entro la fine dell’estate”….

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