venerdì, 1 Novembre 2024, 15:19
Home Blog Pagina 455

“C’è un paio di scarpette rosse…”

0
C'è un paio di scarpette rosse..."

C’è un paio di scarpette rosse

numero ventiquattro

quasi nuove:

sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica

“Schulze Monaco”.

C’è un paio di scarpette rosse

in cima a un mucchio di scarpette infantili

a Buckenwald

erano di un bambino di tre anni e mezzo

chi sa di che colore erano gli occhi

bruciati nei forni

ma il suo pianto lo possiamo immaginare

si sa come piangono i bambini

anche i suoi piedini li possiamo immaginare

scarpa numero ventiquattro

per l’ eternità

perché i piedini dei bambini morti non crescono.

C’è un paio di scarpette rosse

a Buckenwald

quasi nuove

perché i piedini dei bambini morti

non consumano le suole.

Joyce Lussu

“Mamma, forse qualcuno si è sbagliato a portarci qui”

0
Mamma, forse qualcuno si è sbagliato a portarci qui

“Mamma, forse qualcuno si è sbagliato a portarci qui. Diglielo a quel signore. Digli che questa è l’ora della merenda e io ho fame. E poi qui fa freddo e non ho neppure la mia bambola”. Nessuno sbaglio. Le pareti di legno di quella baracca e quell’odore di chiuso e di morte sarebbero state a lungo la loro casa. La casa di quella madre e della sua bambina. La casa di tante madri e dei loro figli. Lo comprese nel giro di qualche giorno. Lo comprese e crebbe in un istante. Così, si nascose nell’enorme cappotto grigio lasciato a terra da chi era già altrove – in un posto caldo e bellissimo, pensò la bimba – e fissando la luce filtrata dagli assi scomposti di quel tugurio, esclamò: “Mamma, ho capito una cosa. Il signore col fucile non si è sbagliato. Vuole punirmi perché spesso faccio i capricci e non mangio le verdure. E per colpa mia, anche tu sei in punizione. Ora gli chiedo scusa, gli dico che da oggi mangerò sempre le verdure e farò la brava. Lo so che non ci riporterà a casa ma forse ci porterà nello stesso posto, caldo e bellissimo, in cui ha già portato l’uomo che ha lasciato qui il suo cappotto. Lì non avremo più paura e non avremo più fame.. ma tu, per sicurezza, stringimi forte. Sai, io sono solo una bambina”

Selene Pascasi

(Dal diario Facebook di Etta Bonicelli)

Tentata truffa all’esame della patente: arrestato un 23enne

0

Ieri, 26 gennaio 2023, i militari della Compagnia Carabinieri di Bergamo hanno tratto in arresto per tentata truffa in concorso un ventitreenne, residente a Milano.

La motorizzazione civile di Bergamo aveva segnalato ai Carabinieri la presenza di un esaminando con un atteggiamento sospetto nel corso dell’esame teorico per il conseguimento della patente di guida.  

I militari della Stazione Carabinieri di Bergamo bassa hanno subito raggiunto la sede di via Martin Luther King dove hanno individuato il ragazzo sospetto, un 23enne originario del Bangladesh, ma residente a Milano. I Carabinieri hanno trovato addosso al ragazzo un vero e proprio kit studiato e predisposto per superare fraudolentemente il quiz della patente. Il sofisticato kit era composto da una micro telecamera dotata di altoparlante posizionata in corrispondenza di un foro appositamente predisposto sulla felpa. L’apparecchio era collegato ad un dispositivo, provvisto di sim, incollato sul petto. Il tutto appositamente studiato al fine di riprendere lo schermo sul quale venivano proiettate le domande per poi farsi suggerire le risposte da ignoti complici collegati da remoto. Il giovane è stato condotto in caserma e dichiarato in stato di arresto per il reato di tentata truffa in concorso ai danni di un ente pubblico.

ROVETTA – Martina, 12 anni e quei quadri nati solo dalla passione: “Guardavo mia sorella e ho provato anche io, mi piace disegnare i manga”

0

Martina entra in redazione in punta di piedi, gli occhiali tondi incorniciano il viso acqua e sapone di una ragazzina di 12 anni. Martina di cognome fa Bergamini, un giovane talento del disegno, una passione che coltiva a scuola così come a casa. Sottobraccio una cartelletta che racchiude tutte le sue opere, quelle disegnate a scuola (il voto è sempre dieci cerchiato di rosso) in copertina il suo nome scritto in matita e la sua classe, 2^ E, che frequenta a Rovetta, dove vive con la sua famiglia.

Ho iniziato a disegnare quando avevo otto anni, guardavo mia sorella Giulia che ha alcuni anni in più di me. Ero gelosa perché lei era brava, le facevano sempre i complimenti e volevo elogiata anche io. L’ho vista disegnare i mandala o un ritratto di lei e mio papà, ma a me non piacciono… lei adesso fa la parrucchiera e quindi ha un po’ accantonato questa passione”, sorride Martina.

Cosa ti piace disegnare? “Ho iniziato con gli anime manga, perché li trovavo più semplici da disegnare”.

Ma Martina ci mostra molti altri disegni, una natura morta, un ritratto e un autoritratto… “Una mia vicina di casa mi ha chiesto di disegnarle suo nipote, mi ha dato una fotografia e su un foglio ho disegnato una griglia e poi ho iniziato a disegnare in base a dove partono le linee…

SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 20 GENNAIO

Creare immagini sorprendenti con l’Intelligenza Artificiale: l’impatto sulla società moderna

0
L'intelligenza artificiale sta diventando sempre più prevalente nella società moderna e sta aprendo nuove opportunità per creare immagini creative. Con l'utilizzo di algoritmi di apprendimento automatico e di deep learning
L'intelligenza artificiale Midjourney

L’intelligenza artificiale (AI) è una disciplina dell’informatica che si concentra sullo sviluppo di sistemi in grado di eseguire attività che richiedono l’intelligenza umana, come il ragionamento, la percezione, il linguaggio e l’apprendimento. È una scienza interdisciplinare che combina elementi di matematica, statistica, psicologia e ingegneria per creare sistemi in grado di apprendere e migliorare continuamente.

Il Machine Learning e il Deep Learning sono due degli approcci più utilizzati nello sviluppo dell’IA. Il Machine Learning consente ai sistemi di apprendere automaticamente dai dati, mentre il Deep Learning utilizza reti neurali profonde per analizzare e comprendere i dati in modo più efficiente.

Midjourney è una tecnologia basata sull’intelligenza artificiale che utilizza l’apprendimento automatico per generare immagini uniche a partire da descrizioni testuali. Funziona in modo simile ad altri programmi IA come DALL-E di OpenAI e Imagenet di Google, che sono stati addestrati su miliardi di immagini e testi per produrre risultati artistici. Questa tecnologia consente di creare immagini che non esistono nella realtà, ma che possono essere descritte con parole. Ciò apre nuove opportunità per la creatività e la generazione di contenuti nel campo del design, dell’arte e della comunicazione. Tuttavia, è importante considerare anche gli impatti etici e sociali di questa tecnologia, come la protezione dei diritti d’autore e l’uso appropriato dei dati personali.


Un esempio di come la IA sta influenzando la creazione di immagini è l’uso dei generative adversarial networks (GAN) per generare immagini realistiche di persone, animali e paesaggi che sembrano veri ma non esistono nella realtà. Queste immagini possono essere utilizzate in molti campi, come la fotografia, la pubblicità e l’arte.

La IA sta anche permettendo ai designer di creare immagini più complesse e dettagliate, come ad esempio nella generazione di immagini 3D. Con l’utilizzo di algoritmi di intelligenza artificiale, i designer possono generare modelli 3D di oggetti e ambienti in modo più efficiente e preciso rispetto ai metodi tradizionali.

Immagini animate

E’ possibile generare scene animate realistiche che sembrano create da un animatore umano. Questo può avere un impatto significativo sull’industria dell’animazione e del cinema. Ma l’impatto dell’IA sulla creazione di immagini va oltre le sole tecnologia e creatività. L’IA sta anche influenzando la società e la cultura in modi che non possiamo ancora prevedere. Con la capacità di generare immagini realistiche che non esistono nella realtà, ci si chiede se l’IA potrebbe creare confusione tra la realtà e la finzione. Inoltre, c’è anche la preoccupazione che l’Intelligenza Artificiale possa essere utilizzata per creare immagini falsificate per scopi negativi.

Uno dei campi in cui l’IA sta avendo un impatto significativo nella creazione di immagini è la fotografia. Con l’utilizzo di algoritmi di intelligenza artificiale, i fotografi possono generare immagini più nitide e dettagliate, migliorare la composizione e correggere i difetti. Ad esempio, gli algoritmi di ritocco automatico possono migliorare la luminosità, il contrasto e la saturazione delle immagini, rendendole più attraenti. Opportunità anche per la creazione di immagini in ambito medico.

Con l’utilizzo di algoritmi di intelligenza artificiale, i medici possono generare immagini dettagliate del corpo umano e utilizzarle per la diagnosi e il trattamento delle malattie. Ad esempio, gli algoritmi di intelligenza artificiale possono essere utilizzati per generare immagini del cervello e del cuore, che possono essere utilizzate per la diagnosi delle malattie cerebrali e cardiache.

Intelligenza Artificiale Impatto significativo nell’ambito della moda

La IA sta anche avendo un impatto significativo nell’ambito della moda. I designer di moda possono generare immagini di abiti e accessori unici e sorprendenti. Ad esempio, possono essere utilizzati per generare immagini di abiti personalizzati in base alle preferenze del cliente. Inoltre, l’IA può anche essere utilizzata per generare immagini di abiti e accessori che non esistono nella realtà, aprendo nuove opportunità per la creatività e l’innovazione nell’industria della moda.

Conclusione

In generale, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in campo artistico come Midjourney è un’esperienza affascinante che combina la creatività umana con la potenza elaborativa della macchina. Per gli artisti, può essere uno strumento utile per velocizzare e diversificare il proprio lavoro, ma è importante non sostituire completamente la propria abilità e formazione con l’IA. Per i non artisti, invece, può essere un modo divertente per visualizzare la propria immaginazione attraverso parole digitali e intrattenere se stessi per ore.

ALTO SEBINO – L’INTERVISTA – “Io, iraniano, fuggito per essere libero, vivo qui con la mia famiglia, l’Iran, i rapimenti, le botte, le torture, il petrolio e …”

0

Sono passati tanti anni, ma gli anni cosa sono di fronte al male e al bene? Non lo so, so che rimane tutto qui, nel cuore e fa male”. P. arriva da Teheran, in Italia ci è arrivato tanti anni fa, scappato da un regime che ‘mi faceva schifo’, a Teheran ci torna spesso, almeno tre volte l’anno, perché lì ha tutti i parenti, genitori, fratelli, sorelle, nipoti e tanti amici ma la vita è altro. “Vi stupite di quello che vedete in tv ora ma succede da una vita in Iran, solo che sino a un anno fa non gliene fregava niente a nessuno. Lo sai che un anno fa hanno ucciso 5000 persone? Sparando addosso alle manifestazioni, picchiandole, torturandole, nel silenzio assoluto”.

La ragazza scomparsa

  1. racconta: “Un giorno mio padre è andato a trovare un amico, un commerciante di Teheran, appena ha visto mio padre si sono abbracciati, ha chiuso il negozio e lo ha portato sul retro, è scoppiato a piangere e si è messo a raccontare, aveva una figlia di 16 anni, simpatizzante di alcuni gruppi dissidenti del regime, ha partecipato a una manifestazione insieme a questi gruppi, i genitori non sapevano nulla. Quella mattina aveva detto loro che sarebbe andata dalla zia, in realtà aveva partecipato a una manifestazione ma i genitori non lo sapevano. All’ora di pranzo non torna, nel pomeriggio nemmeno, cominciano a cercarla, niente da fare, non l’hanno più trovata. Scomparsa. Un mese dopo i genitori ricevono una telefonata”.

Nella telefonata dicono che era stata arrestata, il padre si reca in carcere: “Appena arrivato lo hanno riempito di insulti. Lo hanno accusato di aver cresciuto una figlia contro il regime, una puttana, gli hanno buttato davanti un pezzo di carta dove c’era scritto una sorta di testamento della ragazzina, dove chiedeva scusa e salutava padre e madre”. La ragazzina era stata fucilata. “E visto che se una ragazza è vergine al momento della morte non può andare all’inferno, prima è stata violentata e sverginata. Poi uccisa. E mentre lo raccontavano al padre lo coprivano di insulti. Hanno fatto pagare al padre i bossoli con cui hanno sparato alla figlia e poi hanno indicato dove fosse sepolta”.

Il cimitero di Teheran è immenso, solo per girarlo in auto ci vogliono 20 minuti, ci sono sale per cerimonie, perfino ristoranti, un posto immenso su più piani. Poi c’è un angolo, lontano e isolato da tutto il resto, dove vengono seppelliti senza lapide e senza fiori i ragazzi che secondo il regime sono contro: “Non hanno diritto neanche a un funerale, a una sepoltura, a un fiore, niente, come non fossero esistiti. Il padre si reca nel posto dove hanno seppellito la figlia, si inginocchia e comincia a piangere, dietro di lui sente arrivare qualcuno, gli chiedono cosa fa lì, cominciano a insultarlo e picchiarlo, calci, pugni, lo deridono. Mi ha raccontato di essere scappato in un angolo, ha chiuso gli occhi e li ha riaperti quando ha visto una luce coprirgli il viso, era arrivata l’alba e nemmeno se ne era accorto”. L’uomo è tornato a casa, al suo lavoro come se la figlia non fosse mai esistita, almeno per chi lo vede dal fuori: “Lo hanno obbligato a non ricordare la figlia, a non vestirsi di nero per il lutto, a riaprire già il giorno dopo il negozio, a fare come se non fosse mai esistita. La moglie è impazzita, ogni mattina partiva all’alba e diceva che andava incontro a sua figlia, che stava tornando, poi andavano a prenderla e la riportavano a casa”.

Questo è successo a Teheran qualche anno fa, non adesso, non in questi giorni dove tutti i media trasmettono immagini terribili, questo è l’Iran da decenni, ad alcuni è andata pure peggio, se peggio di così può andare davvero. P. è sposato e vive con la moglie italiana qui, in uno dei paesi del lago, ha figli: “Mi raccomando l’anonimato, altrimenti quando torno mi arrestano e per me è la fine. Vado due o tre volte all’anno in Iran e quello che vedete ora c’è da 40 anni, l’Iran è un vulcano, l’Occidente non ha mai voluto vedere, solo ora apre gli occhi, un anno e mezzo fa in 5 giorni per esempio hanno ammazzato 5000 persone, le ha ammazzate il governo, gente che manifestava per strada, gli sparavano addosso, anche con l’elicottero. I pasdaran non perdonano”.

I Pasdaran

Pasdaran, in persiano ‘colui che veglia’, i cosiddetti ‘guardiani della rivoluzione islamica’: “Non è vero che proteggono il paese, proteggono solo la rivoluzione komeinista, tutto è cominciato nel 1979. Noi siamo diversi dagli altri popoli di quella zona, basta vedere il nostro colore della pelle, i nostri tratti somatici, la lingua che deriva dalla lingua indoeuropea. Gli iraniani all’inizio non erano neanche musulmani, lo sono diventati dopo, con la spada. Prima c’erano altre religioni, lo  zoroastrismo (è una religione di salvazione. Ha un suo proprio libro sacro, l’Avesta. La dottrina caratteristica è il dualismo: l’universo è diviso in due parti contrastanti che procedono da due principî antagonistici, lo “Spirito buono” e lo “Spirito cattivo” ndr), poi il mitraismo (culto del dio iranico Mitra, che rappresenta un particolare sviluppo dell’antica religione persiana nel segno del sincretismo iranico-babilonese). Poi i musulmani, prima sunniti e poi sciiti, una storia lunga, durata secoli, noi siamo diversi dall’Iraq dove sono arabi e c’è la lingua araba, gli iraniani sono diversi, non c’entriamo niente nemmeno con i pakistani, con gli afgani, siamo mondi diversi. Siamo un misto, 80 milioni di persone, le regioni verso l’Iraq parlano arabo, quelle verso il Pakistan e l’Azerbaigian parlano turco, noi abbiamo la nostra lingua persiana”. …

SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 20 GENNAIO

“Non impariamo mai dalla storia”

0
Non impariamo mai dalla storia

“Il fatto che gli uomini non imparino mai dalla storia, è la lezione più importante che la storia, ci insegna”

(A. Huxley)

(Dal diario Facebook di Irene Castellani)

Giornata della Memoria: “Siate farfalle che volano sopra i fili spinati”

0
Giornata della Memoria: "Siate farfalle che volano sopra i fili spinati"

‘Siate farfalle che volano sopra i fili spinati’

Illustrazione dell’artista Mauro Biani [dedicata a Liliana Segre il 29 gennaio 2020]

Maturità 2023: Latino al Liceo Classico, Matematica allo Scientifico

0
Maturità 2023: Latino al liceo Classico, Matematica allo Scientifico

Maturità 2023, ecco le materie che dovranno affrontare gli studenti di tutta Italia a partire dal 21 giugno. Latino al Liceo Classico, matematica allo scientifico.

Dopo tre anni scolastici in cui l’Esame di maturità ha visto rilevanti modifiche dovute al Covid, torna a svolgersi secondo la struttura definita dal decreto legislativo 62/2017: una prima prova scritta di Italiano, comune a tutti gli indirizzi di studio, che si svolgerà dalle ore 8.30 di mercoledì 21 giugno 2023; una seconda prova scritta, riguardante le discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio; il colloquio – che parte dall’analisi di un testo, un documento, un’esperienza, un progetto, un problema, ed è predisposto e assegnato dalla commissione – e deve accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale dello studente.

Nel corso del colloquio, il candidato espone anche le esperienze svolte nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO) e le competenze acquisite nell’ambito dell’Educazione civica. Le Commissioni d’esame sono composte da un presidente esterno, da tre membri esterni e tre interni alla scuola.

Le materie della Maturità 2023 per i Licei

Il decreto firmato dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara prevede per la Maurità 2023 il Latino per il Classico; Matematica per lo Scientifico, anche per l’opzione Scienze applicate e la Sezione ad indirizzo Sportivo; Lingua e cultura straniera 1 per il Linguistico; Scienze umane per il Liceo delle Scienze umane (Diritto ed Economia politica all’opzione Economico-sociale); Discipline progettuali caratteristiche dei singoli indirizzi per il Liceo artistico; Teoria, analisi e composizione per il Liceo musicale; Tecniche della danza per il Liceo coreutico.

Le materie per gli Istituti tecnici

Economia aziendale per l’indirizzo “Amministrazione, Finanza e Marketing”; Economia aziendale e Geo-politica nell’articolazione “Relazioni internazionali per il marketing” e Discipline turistiche e aziendali per l’indirizzo Turismo; Progettazione, costruzioni e impianti per l’indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio”, per “Informatica e Telecomunicazioni”, Informatica e Telecomunicazioni per i rispettivi indirizzi; Progettazione multimediale nell’indirizzo “Grafica e comunicazione”; Produzioni vegetali per gli indirizzi agrari, Enologia per l’articolazione “Viticoltura ed enologia”.

Le materie per gli Istituti professionali

previgente ordinamento (esclusivamente nell’istruzione degli adulti) Scienza e cultura dell’alimentazione per l’indirizzo “Servizi per l’Enogastronomia e l’ospitalità alberghiera” articolazione Enogastronomia, Diritto e Tecniche amministrative della struttura ricettiva nell’articolazione Accoglienza turistica; Tecniche professionali dei servizi commerciali per l’indirizzo “Servizi commerciali”; Tecniche di produzione e di organizzazione per l’indirizzo “Produzioni industriali e artigianali”, articolazione Industria.

CASAZZA – Nicem, la regina del carbonato di calcio, volta pagina: i Birolini hanno ceduto al colosso svizzero Holcim

0

All’inizio del territorio di Casazza (venendo da Bergamo), all’altezza della rotatoria che porta a Gaverina e al Colle Gallo, c’è una delle realtà industriali più importanti della Val Cavallina, la cui importanza va però ben oltre i confini bergamaschi. Stiamo parlando della Nicem Srl, l’azienda della famiglia Birolini che è leader nella produzione di carbonato di calcio nel Nord Italia con un fatturato netto nel 2022 di ben 12 milioni di euro.

Fino a qualche anno fa, però, era più facile notare la presenza di questa azienda, perché la montagna vicina portava i segni della vecchia cava da cui, da molti decenni, si estrae il carbonato di calcio. Negli ultimi anni questi segni sono meno evidenti, perché la dirigenza della Nicem ha deciso una quindicina di anni fa di porre fine alla cava a cielo aperto e di avviare l’estrazione del materiale nel sottosuolo; tra l’altro, per favorire il verde si è deciso di piantumare la vecchia cava, che oggi si presenta molto più verde che in passato.

L’attenzione all’ambiente è uno dei punti fermi della Nicem, fondata nel lontano 1971 da Luigi Birolini, che oggi ha 87 anni. Di recente lui e i suoi figli hanno deciso di ‘passare la mano’ cedendo l’azienda a Holcim Italia, branca italiana del colosso svizzero Holcim.

Ne abbiamo parlato con Tatiana, figlia del fondatore di Nicem. Lei si occupa della gestione della qualità, il fratello Valter segue la produzione e l’altro fratello Roberto è responsabile commerciale e amministrativo; papà Luigi è l’amministratore unico.

La nostra famiglia era proprietaria al 100% dell’azienda, ma abbiamo ceduto l’intera quota a Holcim Italia accettando la loro proposta”.

Siete stato voi a cercare loro o sono stati loro a contattarvi? “Non li abbiamo cercati noi, ma siamo stati contattati lo scorso anno e ci è stato sottoposto il loro interessamento per la nostra azienda. Abbiamo quindi preso atto della loro proposta e ci siamo interrogati sul futuro. Dato che all’interno della famiglia – spiega Tatiana – non c’era un ricambio generazionale, abbiamo ritenuto di cogliere questa opportunità. Io e i miei fratelli, infatti, abbiamo tutti due figlie, ma hanno scelto strade completamente diverse e non lavorano in azienda…

SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 20 GENNAIO