giovedì, 16 Gennaio 2025, 18:01
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CLUSONE – In piazza Orologio la 21ª edizione dell’Estate di San Martino

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A Clusone torna l’Estate di San Martino. La Banda Bidù è pronta ad accogliere i visitatori in Piazza Orologio a Clusone per la 21ª edizione di questa attesissima manifestazione autunnale.

Il 9 e 10 novembre, Piazza Orologio tornerà a vivere di risate, allegria e voglia di stare insieme. La manifestazione offre una vasta selezione di prodotti tipici locali da gustare abbinati a del buon vino tra cui non mancherà il vino novello e alcune novità da scoprire.

Le cantine e la cucina apriranno, sia sabato che domenica, alle ore 11:30, con la possibilità di mangiare sabato a pranzo, sabato a cena e domenica a pranzo.

Il programma musicale, anche quest’anno sarà molto ricco e per tutti i gusti; la musica accompagnerà entrambe le giornate:

Sabato 9 novembre

  • 12:30: La Lòba: Gruppo seriano che, con la giovanissima Sveva alla voce accompagnata da basso, chitarre e mandolino, eseguirà i classici rock dagli anni ’70 a oggi, inaugurando l’edizione con energia.
  • 17:00: De Generations: Sara Bertoni e la sua band vi faranno cantare e ballare con una rivisitazione in chiave femminile dei grandi successi pop/rock degli ultimi 40 anni. Un aperitivo musicale imperdibile.
  • 20:15: Sherrita Duran & The Hawks: La cantante californiana Sherrita, con una carriera che l’ha vista collaborare con artisti come Eros Ramazzotti, Zucchero e Gianni Morandi, porterà la sua voce da soprano acrobatico alla piazza, con un repertorio che spazia dal gospel all’opera e musical.
  • 22:15: Teo e le Veline Grasse: Istrionici, bizzarri e fuori dagli schemi, le “Velinacce” chiuderanno la giornata con i loro arrangiamenti travolgenti. Conosciuti per le interpretazioni esplosive dei brani della tradizione italiana, questi “ragazzotti di paese” sapranno infiammare il pubblico con un mix unico di musica e divertimento.

Domenica 10 novembre

  • 12:30: Duo Calandi Motta: Le sonorità della tradizione popolare e le danze di gruppo tornano protagoniste con il Duo Calandi Motta, che animerà la piazza con fisarmonica e violino.
  • 15:30: Baca Luna: La chiusura dell’edizione 2024 sarà affidata ai Bacaluna, storico gruppo scalvino con ritmi folk e ballate tradizionali che porteranno il pubblico direttamente verso l’edizione del 2025.

Durante entrambe le giornate, si potrà partecipare alle visite guidate gratuite di Clusone, disponibili sabato e domenica alle ore 11:30 e 15:00 (prenotazione consigliata a bandabidu@gmail.com).

Sono state pensate, nella bellissima cornice di Corte S.Anna, delle attività per i più piccoli.

Sabato dalle 15:00 alle 19:00 ci sarà il Ludobus, una ludoteca viaggiante che permette a tutti, piccoli e grandi, di giocare con giochi tradizionali e nuove forme ludiche.

Domenica, alle 15:30, Capitan Bretella intratterrà i bambini con uno spettacolo di burattini e magie, per un pomeriggio ricco di sorprese.

Non mancherà il gruppo degli Alpini di Clusone con le loro famose “Boröle” (caldarroste), per riscaldare l’atmosfera.

L’evento si svolgerà anche in caso di maltempo: il palco e i tavoli saranno posizionati sotto i Portici del Palazzo Comunale di Clusone, in Piazza Orologio.

Dettagli della manifestazione:

Sabato 9 novembre

  • 11:30: apertura della manifestazione con cantine e cucina
  • 11:30 e 15:00: visite guidate gratuite di Clusone (prenotazione consigliata a bandabidu@gmail.com)
  • 12:30: La Lòba
  • 17:00: De Generations
  • 20:15: Sherrita Duran & The Hawks
  • 22:15: Teo e le Veline Grasse
  • 15:00-19:00: Ludobus per bambini

Domenica 10 novembre

  • 11:30: apertura della manifestazione con cantine e cucina
  • 11:30 e 15:00: visite guidate gratuite di Clusone (prenotazione consigliata a bandabidu@gmail.com)
  • 12:30: Duo Calandi Motta
  • 15:30: Baca Luna
  • 15:30: spettacolo di burattini e magie con Capitan Bretella

La Banda Bidù, nata nel 2001 da un gruppo di amici desiderosi di festeggiare in modo originale l’arrivo della stagione fredda, è oggi un’associazione che conta 60 volontari e rappresenta un appuntamento fisso per il territorio dell’Alta Valle Seriana.

Per maggiori informazioni:

FB: Banda Bidù

IG: @banda_bidu

INTERVENTO – PROGETTO COMPRENSORIO SCIISTICO – Le mie 8 ragioni per tenere Colere distinto da Lizzola

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Egr. Presidente CAI Clusone

e p.c.- Consiglieri Direttivo CAI Clusone e ARABERARA

OGGETTO: Progetto di Comprensorio sciistico Colere-Lizzola in fase di discussione.

Come iscritto al CAI Clusone e conoscitore delle zone interessate, voglio segnalare alcuni aspetti del progetto non sufficientemente approfonditi, data la scarsa informazione sul tema o l’informazione pilotata di parte.

In alcuni incontri pubblici (Valbondione e Colere) indetti dalle Amministrazioni locali con i rappresentanti della Società RSI che gestirebbe l’operazione (giugno – agosto 2024), si è cercato di convincere i paesi delle Valli sulla bontà e “necessità” del progetto. Progetto che è stato riportato su L’Eco di Bergamo e Araberara, come necessario per lo “sviluppo turistico e ripopolamento delle Valli”.

Tutti coloro che hanno sollevato dubbi ponendo domande motivate per avere risposte chiare e corrette (sia ambientali che economiche) sono stati tacciati di “essere pregiudizialmente contrari al bene delle Valli e della loro economia”. Ma vediamo, almeno in sintesi, i punti che suscitano dubbi molto fondati.

1 – Mancanza di neve in quota (sotto i 1500 mt) e di acqua per l’innevamento artificiale. Avendo una zona carsica, molto probabilmente bisognerà pompare acqua dal fondo valle. Il progetto propone un “laghetto” in alta quota con tre funzioni: antincendio, produzione di neve, produzione di energia tramite centralina idroelettrica ed energia tramite pannelli fotovoltaici galleggianti a 2000 mt e all’ombra del Ferrante (!!??)

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OREZZO DI GAZZANIGA – Si prevedono tempi per ripristinare la strada. Il ristoratore Giacomo Merelli: “Mio padre voleva chiudere e aprire da un’altra parte ma teniamo duro”

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La strada provinciale 41, interrotta all’altezza di un tornante dove l’asfalto ha  cominciato a cedere, colpito da diverse notevoli crepe, rimane chiusa. Da Orezzo possono spostarsi solo i residenti, percorrendo via Gromplano, una strada agrosilvo pastorale alternativa, a senso unico alternato regolato da un semaforo:

“Anche a noi il Comune ha detto che questa situazione non si risolverà a breve termine, anche perché sono tanti gli enti e le istituzioni interessate dal problema – spiega Giacomo Merelli, figlio del titolare del ristorante ‘La Penzàna del Merèl’ – . In realtà questa strada alternativa può essere percorsa solo da auto di piccole dimensioni, e oltretutto un tratto del muro che la costeggia, forse per il continuo passaggio delle auto, sembra anch’esso pericolante… Il pullman arriva solo sotto l’imbocco di questa stradina, se si vuole poi raggiungere Orezzo bisogna salire a piedi”.

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VALBONDIONE – Il sindaco “condannato” ai… servizi sociali: “Con orgoglio: mi hanno ridato la patente”

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E’ una storia che risale all’ottobre del 2020, l’anno del covid. Walter Semperboni, attuale sindaco di Valbondione, all’epoca era vicesindaco, prima della rottura con la “sua” sindaca di allora che l’avrebbe portato a ritagliarsi il ruolo di “mina vagante” nella maggioranza, praticamente un separato in casa. Ma la sua rivincita è stato il successo elettorale che lo ha portato quest’anno alla carica di primo cittadino del suo paese.

Ma torniamo a quel 2020. In marzo a Walter muore il papà, per covid, una delle tante vittime di quello tsunami pestifero. Walter ne è sconvolto. Passano i mesi e si cerca (esperienza da sopravvissuti) di tornare a vivere. Siamo a settembre. Le cattiverie in paese non sono state sanate dai vaccini. C’è qualcuno che segnala alle Forze dell’Ordine che il vicesindaco nel tempo libero va in giro a “fare baldoria”, basta controllarlo. Infatti, arrivano da Fiorano al Serio, su segnalazione, i carabinieri.

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510.000 euro da Regione per i giovani agricoltori bergamaschi. Schiavi: “Un impulso per la crescita dei nostri territori, soprattutto in montagna”

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“Una grande opportunità per valorizzare il settore agricolo, che gioca un ruolo cruciale nell’economia locale”, commenta il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Michele Schiavi al finanziamento di oltre 500.000 euro che consentirà di sostenere 11 realtà imprenditoriali promosse da giovani agricoltori grazie a una misura di Regione Lombardia da 2,2 milioni di euro.
“È un incentivo che favorisce la competitività dei nostri territori – continua Schiavi – in quanto sostenere un giovane significa scommettere su nuova linfa, voglia di mettersi in gioco e sicuramente su qualche idea innovativa. Energie positive quindi che saranno capaci di dare un impulso significativo al comparto”.
La graduatoria del bando è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia. Le domande pervenute in tutto il territorio regionale sono 59, di cui 49 ammissibili e finanziate. Tra i beneficiari, 26 sono imprese o società ubicate in Aree di montagna, che riceveranno un contributo maggiorato pari a 50.000 euro, rispetto a quello ordinario di 40.000 euro, come Fratelli d’Italia aveva proposto all’inizio della nuova PAC.
“Una misura di Regione Lombardia, quindi, che ancora una volta rappresenta un sostegno concreto ai territori montani. Negli ultimi anni non mancano esperienze di giovani che si sono avvicinati a un settore che solo qualche anno fa sembrava destinato a spegnersi lentamente. Penso anche solo all’allevamento in montagna. Ora non deve mancare il nostro sostegno, anche per quanto riguarda lo snellimento delle procedure burocratiche, come sta dimostrando l’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi, a cui va il nostro plauso”.

VILLONGO – Rotonda: approvata la variante al PGT, ora tocca alla Provincia. Semaforo: “Non possiamo spegnerlo e non facciamo cassa”

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L’ultimo consiglio comunale a Villongo è stato fondamentale per decretare il destino della nuova rotatoria che verrà realizzata lungo la SP91.

Abbiamo approvato la variante al PGT per inserire la rotatoria che ora nel nostro strumento urbanistico risulta disegnata e quindi può essere realizzata come stabilito dalla Provincia – spiega il sindaco Francesco Micheli -. Abbiamo quindi completato il procedimento amministrativo e dobbiamo concludere alcune pratiche amministrative per poi passare tutto nelle mani della Provincia che dovrà procedere con l’approvazione del progetto esecutivo e poi con la gara d’appalto che presumibilmente verrà fatta all’inizio dell’anno prossimo”.

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ALZANO – Jason, morto a 23 anni dopo 6 mesi di agonia per una ‘puntura’ di Midazolam, due medici rinviati a giudizio: “Non si può morire così”

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23 anni, 30 chili, 13 febbraio 2020. Tre numeri che uniti portano a Jason Mensah Brown, morto a 23 anni, il 13 febbraio 2020, dopo sei mesi di coma quando pensava 30 chili. Già, numeri che raccontano un’atroce agonia. E ora quell’agonia approda in tribunale. Per un processo che si aprirà a febbraio. Facciamo un passo indietro. 24 luglio 2019, Jason, viene fermato dalla polizia locale di Alzano in asserito stato di agitazione e viene condotto al pronto soccorso. Il medico di turno su indicazione della psichiatra gli somministra il Midazolam (farmaco normalmente utilizzato per sedare pazienti in terapia intensiva o nella preanestesia). Via endovena. Una dose fatale. Nel giro di 3 minuti, Jason va in coma. Rimane in stato vegetativo per sei mesi, in quei sei mesi il suo corpo perde peso, soffre, quando muore Jason pesa 30 chili. Il midazolam, una benzodiazepina molto forte, utilizzata anche come preanestesia negli interventi chirurgici, iniettata in un’unica soluzione dopo averlo posto in stato di costrizione. Il farmaco avrebbe provocato un arresto cardio circolatorio durato un minuto, che avrebbe poi causato un danno al cervello mandandolo in coma.

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CLUSONE – Dopo 4 generazioni lascia la Farmacia Pedenovi. Paolo, 52 anni: “Dopo il covid tutto è cambiato, anche io, ho ceduto perché è il momento di fare altro…lo stress, la paura e ora…”

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di Luca Mariani

Per la tua salute da 4 generazioni” Così recita la frase in stampatello che incornicia il logo della Farmacia Pedenovi. Però dallo scorso 1° ottobre qualcosa è cambiato. Il dottor Paolo, l’ultimo della dinastia, ha deciso di cedere l’attività: «Lascio con grandissimo dolore, perché dopo una storia così lunga, allontanarsi dai miei clienti, che, in alcun casi, io amo definire pazienti anche se non sono medico, non è facile.»

Un addio che segna la fine di un’epoca per Clusone. Una decisione difficile ma convinta quella di Paolo. Una scelta importante, che ha radici negli ultimi anni ed è arrivata a maturazione negli ultimi mesi: «Mollo perché tutto questo è un grande impegno e una grande stanchezza. Il covid ha rivoluzionato il mondo. Durante quel periodo ho sperato e pregato che potesse cambiarlo in meglio. Pensavo che le persone avrebbero riscoperto se stesse in relazione agli altri, invece, per me, le persone hanno riscoperto se stesse e basta. Durante questo periodo noi come farmacisti abbiamo fatto tantissimo e speravo in qualche modo di raccogliere a livello di società tutto quello che ha fatto chi era in mezzo a questo pandemonio per gli altri. Ma non è stato così, purtroppo.»

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GANDINO – L’esperienza innovativa della struttura socio-sanitaria “Magda e don Milani” per persone colpite da disagio psichico. Gli ospiti hanno invitato la comunità gandinese a celebrare insieme “I giorni del Melgotto”

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L’evento che caratterizza la fine di settembre e i primi di ottobre a Gandino, ‘I Giorni del Melgotto’, ha avuto quest’anno una sede decisamente insolita: gli ospiti della ‘Comunità Magda e Don Milani’ – comunità socio-sanitaria per il recupero e l’assistenza alle persone colpite da disturbi psichici e disagio mentale – hanno infatti accolto  i Gandinesi nella loro bellissima struttura risalente al ‘600, l’ex-Villa Zilioli, nell’oasi verde del grande parco con tanti alberi secolari: “Una vera e propria ‘rivoluzione’ copernicana per le modalità di cura e di assistenza  che solitamente vengono seguite per questi malati, perché, invece di essere loro ad uscire dalla struttura per incontrare la realtà del paese, sono stati i nostri venti  ‘ragazzi’ ad invitare la comunità ‘di fuori’, ad ospitarla in casa loro ed a sedersi a tavola con gli invitati stessi” – dice Petra Perani Zico, l’educatrice responsabile dell’evento.

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Treviglio. Due fratelli denunciati per rissa e per accoltellamento

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I Carabinieri hanno identificato e deferito un minorenne di Treviglio ritenuto responsabile di aver accoltellato un 17enne nel corso di una rissa avvenuta a Treviglio, intorno alle cinque di mattina di domenica. Lo stesso, unitamente al fratello 31enne, dovrà rispondere anche del reato di rissa.

Subito dopo il ferimento del minorenne, riverso a terra ma fortunatamente cosciente e con una ferita superficiale al basso addome, i Carabinieri, intervenuti sul posto, si prodigavano per rintracciare e identificare i giovani a vario titolo coinvolti nella rissa e/o potenzialmente presenti ai fatti, quindi in grado di riferire elementi utili per la ricostruzione della dinamica, gran parte dei quali subito allontanatisi dal luogo del reato.

I Carabinieri della Stazione di Treviglio, organizzatisi in diverse squadre a bordo di auto con targhe di copertura, riuscivano in breve tempo a rintracciare fuori territorio alcuni minorenni ritenuti a vario titolo in grado di fornire elementi di interesse, condotti tutti in Caserma, dove venivano approfonditamente escussi. 

Le serrate indagini consentivano di appurare che la vicenda era scaturita da un episodio verificatosi a Cortenuova, all’uscita di una discoteca, dove un giovane era stato derubato del proprio telefonino, bene poi localizzato a Treviglio dai suoi amici, i quali, unitamente al derubato, si recavano a Treviglio con lo scopo di riacquisire il maltolto. Ivi giunti riconoscevano un gruppo di giovani da loro ritenuti responsabili della sottrazione. In pochi minuti scattava la rissa a colpi di calci e pugni, durante la quale un diciassettenne veniva attinto dal fendente.

Nella tarda serata dello stesso giorno, i Carabinieri identificavano l’accoltellatore, un 17enne residente a Treviglio, che veniva sottoposto a fotosegnalamento e poi, a seguito di individuazione fotografica, riconosciuto con certezza quale l’autore del reato di lesioni aggravate, ovvero dell’accoltellamento, oltre agli indizi raccolti a suo carico in relazione alla sua attiva partecipazione alla rissa.

Emergeva inoltre che l’accoltellatore, nel corso dell’aggressione di gruppo, aveva chiamato in aiuto il fratello 31enne, giunto sul posto, anch’egli deferito per rissa, poi refertato presso l’ospedale di Osio Sotto per le contusioni riportate.

Sono in corso gli ulteriori accertamenti dei Carabinieri, coordinati dalla Procura dei minorenni di Brescia e dalla Procura di Bergamo tesi all’identificazione degli altri corrissanti.