venerdì, 17 Gennaio 2025, 16:22
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CLUSONE – Il mega cantiere da 18 milioni al Sant’Andrea e al San Biagio. Intervento di riqualificazione antisismica ed energetica iniziato sei mesi fa. Il presidente Fantoni: “Finiremo nell’autunno del 2025”

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Da sei mesi una grande gru troneggia sull’edificio del Sant’Andrea, che è completamente imbrigliato. Un’altra gru è poi stata montata dietro l’altro immobile, il San Biagio, che in passato era sede dell’ospedale clusonese. Una cinquantina di persone lavorano dalla scorsa primavera nel mega cantiere della residenza per anziani baradella, interessata da un intervento di riqualificazione antisismica e di efficientamento energetico (quindi, cappotto e sostituzione di serramenti, impiantistica e coperture), sostituzione delle coperture dei due edifici con la posa di pannelli fotovoltaici. Viene anche installato il sistema di raffrescamento.

I numeri parlano da soli: ben 18 milioni di lavori, coperti in gran parte dal superbonus 110%. “Senza questo – sottolinea il presidente della Fondazione Sant’Andrea Emiliano Fantonisarebbe stato impossibile avviare questo intervento. Era da tanto che ci pensavamo, ma siamo riusciti a concretizzare le nostre idee solo quando è uscita la normativa sul 110%. E così, è ormai dal 2021 che siamo in ballo con questo intervento impegnativo e importante. Dei 18 milioni di spesa, 16 sono coperti dal 110%, mentre 2 milioni sono a carico della Fondazione. Alla chiusura del cantiere, a cui manca ancora un anno, avremo due edifici, sia il Sant’Andrea che il San Biagio, riqualificati, più efficienti, sicuri, confortevoli e con un minor consumo energetico. E poi, ma questa è per il momento solo un’idea, ci piacerebbe realizzare un’altra struttura per l’Alzheimer dietro il Sant’Andrea, dove abbiamo un terreno di 4.000 mq. Si tratterebbe di una struttura di 2.500 mq con 40 posti. Ma, come ho detto, questa è ancora un’idea che stiamo valutando”.

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ARDESIO – Lavori per più di mezzo milione di euro: Valcanale, Bani, Museo, Cimitero, Ponte…

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Non solo eventi che hanno portato Ardesio alla ribalta addirittura nazionale. Il sindaco Yvan Caccia è una… macchina da guerra. “Sono già in corso i lavori al Vallone di Valcanale. Si tratta di un finanziamento di 3.900.000 euro derivante dal PNNR per due interventi. Il primo (importo 1 milione) per la ristrutturazione della viabilità agro-silvo-pastotrale che porta in località Vaghetto, dove ci sono le proprietà del Comune. Il secondo intervento (importo 2 milioni e 900 mila euro) riguarda il Vallone di Valcanale, dove c’erano gli impianti di sci, dove ci sono problemi di regimentazione perché il dissesto ricade anche sul torrente Acqualina. Lavori in corso: se le condizioni meteo saranno favorevoli, siano a 1.400 metri di altitudine, dovrebbero completarsi a luglio 2025”.   

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RANZANICO – In Consiglio colpi di fioretto (e qualche sciabolata) sulla palestra ‘messa in soffitta’

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Non è stato un Consiglio comunale aperto (cioè con la possibilità per il pubblico di intervenire) come auspicato dall’ex sindaco Renato Freri (che tempo fa aveva ipotizzato una raccolta di firme per costringere il suo successore Angelo Pizzighini a convocarlo), ma i presenti non si sono certamente annoiati. La battaglia era prevista, dato che all’ordine del giorno c’erano (al quarto e al quinto punto) anche un’interpellanza e un’interrogazione presentate dal leader della minoranza.

Entrambi si riferivano al “procedimento di revoca degli atti relativi alla realizzazione di una tendostruttura nel centro sportivo comunale”.

In pratica, era tornata in scena la famosa palestra fortemente voluta da Freri e contestata dalla vecchia minoranza guidata da un altro ex sindaco, Sergio Buelli, e dal gruppo che si era coagulato attorno all’ex impiegato comunale e attuale primo cittadino Pizzighini. La nuova Amministrazione ha poi ‘messo in soffitta’ il progetto ‘freriano’ e questo ha portato a una forte contrapposizione che si è manifestata durante la seduta consiliare.

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IL CASO – Vuoi fare il vigile a Trescore? No a tatuaggi e piercing. Il bando del concorso li vieta

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Si potrebbe andare tutti quanti al palazzo comunale…”. “Vengo anch’io”. “No, tu no”. “Ma perché?”. “Perché no…”. Ci serviamo di alcune frasi della celebre “Vengo anch’io, no tu no” di Jannacci per ipotizzare questa scena: un gruppo di amici intenzionati a partecipare al concorso che si terrà entro la fine dell’anno per diventare agente della Polizia locale di Trescore Balneario.

E uno del gruppo, quello che al suo “Vengo anch’io” viene risposto “No, tu no”, rimane sconcertato, triste e arrabbiato. Per quale motivo? Semplicemente perché è tatuato.

Lasciamo perdere l’ironia e veniamo al dunque. Ha generato un certo clamore e una certa ironia (ecco che torna l’ironia…) la notizia che tra i requisiti richiesti per poter partecipare al concorso trescorense ce n’è una dal sapore antico, o sarebbe meglio dire anacronistico: “non avere piercing e tatuaggi, che possano alterare l’assetto formale dell’uniforme (tatuaggi e piercing sulle parti del corpo visibili con l’uniforme estiva)”.

Sì, per diventare vigile nella cittadina termale di Trescore nell’Anno del Signore 2024 è necessario non essere tatuati (oltre ai più ‘normali’ requisiti che richiedono, ad esempio, di conoscere l’inglese, avere la patente B o superiore, avere un’idoneità psico-fisica all’impiego).

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Bossico piange Claudia, morta a 32 anni in un incidente in moto

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Claudia Cocchetti ha perso la vita a 32 anni in seguito ad un incidente in moto

La mia felicità“, scriveva Claudia Cocchetti in un post di Facebook di metà settembre. Alle sue spalle c’era la sua moto, una grande passione che condivideva con il compagno, la stessa che ha inghiottito i sogni e i progetti di una donna di 32 anni. Ieri, sabato 2 novembre, Claudia ha perso la vita proprio in seguito ad un incidente stradale avvenuto Barghe, nel bresciano, mentre era in sella alla Bmw R1250, che ha iniziato a sbandare su una scia di gasolio sull’asfalto. Mentre il suo compagno è rimasto praticamente illeso, riportando solo una contusione a un ginocchio, lei è finita contro il guardrail e per lei non c’è stato nulla da fare.

Foto Facebook

Claudia amava le moto, come si vede nelle fotografie che pubblicava sui social e proprio qui sono arrivati tanti messaggi di cordoglio: “Sei una persona semplice e splendida con una passione forte per le nostre moto stupende che però ti hanno portato via prematuramente (…). Adesso ti auguro buon viaggio e spero che da lassù continui a girare in moto, facendo foto e video e che ci proteggi da lassù a tutti noi biker”, “Ciao Claudia….non posso ancora crederci su cosa è successo oggi….ci siamo conosciuti per la prima volta al bar sul curvone delle Coste e ogni tanto ci vedevamo da Cinzia alla pizzeria al lago…un saluto due chiacchiere poi ognuno in sella alla sua moto per destinazioni diverse per poi ritrovarci sul quel curvone….beh…adesso l’unica cosa che posso dire è solo un Arrivederci perché dire addio non è bello….insegna agli angeli a fare le pieghe in moto”, “Ciao Cla, l’ultima volta che ci siamo visti è stata Domenica scorsa…ci siamo salutati e abbiamo scambiato qualche parola come sempre. Quando sono ripartito con la moto ti ho salutato con la mano e ti ho urlato dal casco “alla prossima”. Mai avrei immaginato che quella Domenica fosse l’ultima nella quale avrei avuto la gioia di vederti”.

Claudia Cocchetti viveva a Sarezzo, in provincia di Brescia, ma era originaria di Bossico, che la saluterà per l’ultima volta martedì 5 novembre alle ore 15. Lascia il compagno Cata, la mamma Rosaria, la sorella Daniela e la nipote Anna.

Cerete, viaggio dentro l’ex chiesa di San Rocco dove è riaffiorato un affresco del XVI secolo

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Stamattina sono stati presentati i lavori di restauro dell'affresco risalente al XVI secolo nella ex chiesa di San Rocco a Cerete Basso
Questa mattina, sabato 2 novembre, si è tenuto un sopralluogo all’interno dell’ex chiesa di San Rocco a Cerete Basso dove è stato portato alla luce un meraviglioso affresco risalente alla metà del XVI secolo.
L’ex chiesa oggi è la sede del Museo Macer e Mulini, di cui è custode l’associazione ‘La Sorgente’. INNTEA, azienda di Onore, ha deciso di sostenere il restauro di quest’opera, un intervento che si inserisce nell’impegno costante per la tutela del patrimonio culturale e delle tradizioni.
 
Al fianco della comunità di Cerete Basso e in collaborazione con l’associazione La Sorgente, lavoriamo con passione e determinazione per un futuro più consapevole e radicato nei valori della nostra terra. Questo intervento rappresenta per noi di INNTEA un segno di vicinanza e responsabilità verso la comunità locale”, hanno detto Amedeo Scandella e Simona Pezzoli, amministratori della società che si occupa della progettazione e realizzazione di sistemi avanzati di gestione dell’energia rinnovabile.
Dopo un inizio di lavori e di restauro della chiesa – spiega Ezio Seghezzi, presidente dell’associazione La Sorgente – abbiamo proseguito con un’indagine approfondita sulla presenza di affreschi sulle pareti del presbiterio ed è stato scoperto, sulla parete di destra un affresco datato 1543 e che ha visto l’interesse del finanziamento sia della Fondazione Comunità Bergamasca che soprattutto della ditta INNTEA, che ci ha dato una bella mano per riuscire a portare a termine l’intervento, lasciando a noi un’ulteriore opportunità di approfondire anche la parete sinistra“.
La parola è poi passata all’architetto Fabrizio Crevena, direttore dei lavori dell’intervento di recupero dell’affresco: “I lavori di recupero sono stati coordinati dalla Sovrintendenza dei Beni Architettonici con cui abbiamo avuto dei riscontri e dei passaggi condivisi prima di rimuovere l’intonaco che aveva origine settecentesca e sotto è stato trovato questo affresco. E’ stata una sorpresa per tutti perchè si era intravisto dalle indagini stratigrafiche eseguite l’anno scorso che c’era del materiale pittorico ma nessuno aveva pensato di ritrovare un apparato decorativo così completo“.
Infine il restauratore Pierantonio Virotta: “Si tratta di un impianto decorativo sicuramente rinascimentale. L’intervento non è ancora terminato, ma ad ora vediamo alcune iconografie con colori stupendi, andremo avanti con il sostegno de La Sorgente, che ha avuto il merito di volere fortemente questa cosa. L’iconografia è molto particolare perchè partiamo dal lato sinistro con Santa Marta, poi la crocifissione, San Rocco a cui è dedicata la chiesa, Sant’Antonio, l’Arcangelo Raffaele con il piccolo Tobia e una Maternità“.
 

LOVERE – COSTA VOLPINO – Dopo 16 anni il 9 novembre riapre Via Macallè, 2 milioni di investimento

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Via Macallè verrà inaugurata sabato 16 novembre.

Era chiusa da anni. E per anni se ne era parlato. E ora ci siamo. I lavori di Via Macallè sono terminati. Si apre. E lo si farà il 9 novembre. Dopo anni riapre il nuovo collegamento alto tra Costa Volpino e Lovere che permetterà di alleggerire il traffico sul porto. Era il 13 dicembre del 2008 quando una frana interruppe la strada. Ora si riapre.

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ONETA – Mamma Rossana racconta il suo Mattia: “Ha vissuto questi 22 anni come un tornado. Mi manca la sua risata ma lo sento ancora vicino a me…”

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Mattia Borlini i suoi 23 anni li ha compiuti in cielo, il 17 ottobre. Mattia se n’è andato poche settimane prima, in un giorno di settembre, dopo aver combattuto contro quel tumore ai polmoni che aveva bussato alla porta 18 mesi prima. Mamma Rossana arriva dalla Val del Riso, dal piccolo borgo di Oneta, entra in redazione con un sorriso che ricorda tanto quello del suo Mattia. “E’ sempre stato un tornado, fin da piccolo, ed era davvero difficile stargli dietro. Era come se avesse fretta di vivere la sua vita e in questi 22 anni l’ha vissuta appieno”. Rossana qui ci era stata proprio a settembre dell’anno scorso, per raccontarci la sua battaglia contro il tumore al seno, e oggi seduta ancora su quella sedia, tra le mani tiene la foto di Mattia, volato via troppo presto.

Tutto è iniziato con una tosse stupida, poi è arrivata la febbre. Siamo andati in pronto soccorso e siamo tornati a casa con la diagnosi di polmonite e con la cura. Non abbiamo fatto altri esami, perchè nessuno ha pensato che potesse essere qualcosa di più. Tre settimane dopo, quando la cura era ormai finita, Mattia continuava a dirmi che aveva dei dolori e così abbiamo ripetuto la radiografia. La polmonite era ancora lì. A quel punto lo pneumologo ci ha detto di fare una tac urgente”.

Poi la diagnosi: “Era un tumore maligno al quarto stadio e nessuno sa spiegarsi come possa essere successo ad un ragazzo così giovane. Ci siamo appoggiati al Sacco a Milano, il primario della pneumologia è di Gromo ed è il più bravo in Italia”.

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POLITICA – L’Accademia Carrara e quella ‘guerra’ tra il manager Gianpietro Bonaldi e la neo direttrice Martina Bagnoli che rassegna le dimissioni

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Chissà cosa direbbe il Conte Giacomo Carrara. Le beghe nella sua Pinacoteca hanno alzato una cortina di fumo di quelli che confondono . E le beghe non riguardano i quadri ma la gestione. La direttrice Martina Bagnoli, fresca di elezione, solo 8 mesi fa, se ne è andata, lettera di dimissioni e via. Il motivo sembra quasi certamente da cercane nei dissapori con il general manager Gianpietro Bonaldi. E alla fine Martina Bagnoli ha preferito andarsene. Non senza aver in un certo senso fatto capire qualcosa con un articolo pubblicato su Il Domani ai primi di ottobre in cui aveva detto chiaramente quali dovevano essere le figure e le competenze del direttore di un museo, competenze necessarie rispetto a quelle dei cosiddetti ‘manager dell’arte’, chiaro il riferimento a Gianpietro Bonaldi. E si capiva da quel suo articolo che non era stata messa nelle condizioni di dirigere la Carrara, ruolo per il quale era stata chiamata.

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VILLA D’OGNA – Pronta per Natale la “nuova” Biblioteca. Con un contributo regionale si completerà anche l’efficientamento energetico del palazzo comunale

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I lavori di ristrutturazione dell’edificio della biblioteca volgono ormai al termine: “Siamo alla fase conclusiva – conferma il sindaco Luca Pendezzae contiamo che prima di Natale saranno completati”.

Intanto il primo cittadino comunica che l’Amministrazione ha ricevuto da bando RECAP, cioè dalla Regione, finalizzato all’efficientamento energetico degli edifici pubblici, un finanziamento di 475 .000 euro…

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