sabato, 18 Gennaio 2025, 2:45
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PIANICO – SOVERE – Il ricordo di Nicola Cristini: “Frammenti d’ogni. E di sogni”

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La prossima volta che ci vediamo

portami con te in un bosco di nuvole

dentro un bar nel parcheggio di Paradiso

portami dove vuoi,

ma tienimi col filo delle tue carezze

tienimi dentro la nuvola in cui Dio e il vuoto

si fanno i dispetti usando le nostre ombre con l’anima di seta.

Dietro l’angolo del Paradiso, c’è un bambino che dorme, una manciata di nuvole

e un ragazzo col tuo volto che sorride in pace, c’è l’allegria di un giorno di sole, poi gocce sui vetri di vento che sembrano parole, c’è l’amore, c’è il grido di un sogno che spunta e nasce dal cuore.

c’è il pensiero che conta le ore che si sciolgono e diventano infinito

Dietro l’angolo del Paradiso

c’è una gita in campagna, un bacio sperato, un quaderno di anime,

tutto scarabocchiato d’infinito.

Come  una foglia davanti al sole,

come un ramo avvolto dalla brina,

come l’acqua ghiacciata in una pozzanghera.

Tracce zeppe di vita

come le tue che hai lasciato qui,

ovunque e ora luccicano di te.

Dal centro alla periferia del petto,

si diramano nascoste, radici d’albero.

E tutto appare incanto di te

in frammenti d’ogni.

E di sogni.

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L’ASSOCIAZIONE – La RogerVax di Valeria: “Il nostro obiettivo è migliorare la copertura vaccinale dei bambini da 0 a 11 mesi del Ciad, sottoprefettura Boum-Kébir”

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di Luca Mariani

«Quando stavo vaccinando lì al palazzetto mi è venuta questa idea». Valeria Manfredi è un’infermiera libera-professionista. Tra il 2021 e il 2022 lavora al punto vaccinale di Clusone in via san Lucio. Proprio in quei mesi impegnativi per cercare di evitare una nuova ondata di covid-19 ha l’ispirazione: fondare la RogerVax, un’associazione con lo scopo di proseguire il lavoro di suo marito Giancarlo Roggerini che il coronavirus ha strappato a lei, alla sua famiglia e ai loro amici il 10 aprile del 2020.

«Mio marito era coordinatore infermieristico del presidio territoriale val Seriana e val di Scalve, attento e sensibile ai bisogni delle persone e degli operatori sanitari. Da tutti i colleghi e dagli amici era conosciuto come Roger. Tra le varie attività che erano di sua competenza una parte rilevante era dedicata all’organizzazione del servizio vaccinale», racconta Valeria.

Così nella primavera del 2022 all’auditorium viene presentata pubblicamente questa nuova associazione. «All’inizio l’abbiamo fondata in otto. Oltre a me e Luca, il nostro secondogenito c’erano altri nostri amici». Dal professore all’infermiera, dal medico alla psicologa. Oggi l’associazione si è ampliata: «Nel 2023 come soci iscritti eravamo ben 73. Io sono la presidentessa. Mio figlio Luca è il vicepresidente e il professor Francesco Schillaci è il segretario che mi dà una grande mano con tutta la burocrazia».

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ENDINE – Aldo e Vladimir, quando l’Union… fa la forza: “Dai cantieri navali alle nostre zone e…”

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Aldo Kola è seduto nel suo ufficio a Endine, Union srl, lungo la statale 42, giornate frenetiche, di lavoro, come sempre del resto per questa azienda che proprio quest’anno ha festeggiato i 10 anni di vita. Aldo, 45 anni, è l’amministratore unico e gestire la società insieme al fratello Vladimir:Abbiamo cominciato lavorando nei cantieri navali, in quegli anni era successo il famoso naufragio della Costa Concordia, siamo intervenuti e abbiamo operato per molto tempo sull’Isola del Giglio, fino a che tutto è tornato alla normalità, un lavoro che ci ha dato visibilità in questo campo e abbiamo capito che potevamo davvero fare il salto di qualità”. Detto fatto. L’azienda prende piede da subito nei cantieri navali, sono molte le basi navali che si affidano alla Union: “Abbiamo capito che questa era la nostra strada, e poco per volta ci siamo estesi un po’ dappertutto”. E ora l’azienda ha compiuto 10 anni: “Un’azienda sana, con una quarantina di persone sui cantieri, siamo un po’ dappertutto, Milano, Veneto, Toscana, abbiamo diverse squadre che operano nel centro nord Italia”.

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COLZATE – Dovrebbe terminare a breve l’isolamento delle frazioni di Rezzo e di Bondo. La parola passa ora ai tecnici sulle opere da realizzare a lungo termine

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Si continua a lavorare alacremente per risolvere il più presto possibile il problema dell’isolamento delle frazioni di Rezzo e di Bondo: “Abbiamo trovato le imprese che stavamo cercando – dice il sindaco Gianlorenzo Spinelliditte che dispongono cioè dell’attrezzatura necessaria per salire a monte della frana verificatasi e pulire completamente la nicchia di frana che ci preoccupa, da cui abbiamo rimosso altri 200 metri cubi di materiale, che non ci permette di aprire la strada, ovviamente per motivi di sicurezza, anche se la sede stradale è ormai ‘pulita’ da tempo”.

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SOVERE – Rupe: eppur si muove. Municipio, bando deserto per i locali al piano terra. Cambierà la viabilità nella zona industriale

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La rupe di San Martino continua a preoccuparci, salgo praticamente giorno sì e giorno no per vedere come va, ma mi rincuora il fatto che i lavori fatti in passato ci hanno permesso di uscirne indenni”, così la sindaca Federica Cadei si ferma un attimo e tira le somme di giorni complicati dopo il maltempo di metà ottobre. “Abbiamo trovato una ditta che si occuperà del taglio delle piante in corrispondenza del Giardino degli Orti, un punto in cui si opera davvero con molta difficoltà tanto che inizialmente si pensava di dover utilizzare l’elicottero. Nel prossimo consiglio comunale andremo in variazione di bilancio proprio per mettere questi 9.500 euro che ci consentiranno di eseguire questo intervento e metteremo a disposizione anche la somma necessaria per ripristinare via Adamello. L’impresa ha già cantierato l’area e quindi sono pronti per partire”. I danni sono ingenti lungo tutto il corso del fiume: “Abbiamo fatto una serie di sopralluoghi sia con il geologo che con i tecnici di Regione Lombardia e abbiamo verificato il progetto che era stato fatto fino alla zona del Giardino degli Orti anche entrando nelle proprietà private ed è tutto in sicurezza. Sta ancora scendendo il materiale e si nota ancora di più perché non c’è la vegetazione e si vedono queste lingue di terra, ma in un progetto futuro può essere che bisognerà intervenire con delle reti e non sicuramente con delle palificazioni, perché ci sono già…

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PEIA – INTERVENTO – Santo Marinoni spara a zero sulla precedente Amministrazione: “Peia, di certo, non li rimpiangerà!”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera del capogruppo di minoranza Santo Marinoni, già sindaco di Peia dal 1999 al 2009, che contesta alcune scelte dell’Amministrazione comunale guidata da Silvia Bosio, rimasta in carica dal 2014 al giugno 2024.

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Spett.le Redazione

A Peia, paese della Valgandino, gli abitanti di alcuni secoli fa pensarono bene di ottemperare alle norme igieniche dell’epoca costruendo il cimitero a notevole distanza dal paese e per tanti anni i Peiesi si sono recati a piedi in quel luogo sacro. Successivamente è arrivata la strada carrabile, naturalmente adeguata alle esigenze e possibilità di parecchi decenni fa.

Già da tempo era diventato necessario e urgente intervenire sulla “Strada del Cimitero”, perché il fondo era in condizioni precarie e la carreggiata non adeguata, in quanto stretta e in alcuni punti inagibile e pericolosa. Finalmente, dopo mesi e anni di progetti, la passata Amministrazione si è decisa a intervenire, suscitando nella popolazione la speranza di trovare nella Via S. Elisabetta una strada più sicura e larga,

Ma, ahimè, ad opera ultimata, i Peiesi, con loro sorpresa e amarezza, si sono trovati una strada con il fondo senz’altro più solido e una nuova barriera, ma con la stessa precedente larghezza.

Occorre sottolineare che la strada si trova in un’area dov’era possibile qualsiasi allargamento, anche perché un buon tratto della stessa corre su un’area di proprietà comunale.

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ALBINO – Esposito e Via Madonna della Neve: “Lavori a dicembre. Bando regionale per l’intervento definitivo”

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Sono ormai passati quasi due mesi dalla bomba d’acqua che ha causato danni non solo ad Albino, ma anche ad altri comuni della Bassa e Media Valle Seriana. Nella cittadina guidata dallo scorso giugno da Daniele Esposito c’erano stati problemi, in particolare, in Via Madonna della Neve e nella zona della Val Guarnasco, verso la rotatoria dell’ex cotonificio Honegger in Via Marconi.

Per quel che riguarda Via Madonna della Neve, dove era franato un tratto della strada che porta alla mulattiera verso Selvino – spiega il primo cittadino – abbiamo ricevuto 20 mila euro dal BIM per la progettazione dell’intervento e poi utilizzeremo fondi comunali. Faremo infatti una variazione di bilancio per finanziare i lavori di messa in sicurezza che verranno eseguiti entro la fine dell’anno, nel mese di dicembre. Si tratta però di un primo intervento…

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BRATTO – Alberto, Beppe e il Thomas Market dal 1952: “Abbiamo iniziato con un tavolo da cucina e il macinino del caffè…”

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Il cielo è grigio e qualche goccia di pioggia è tornata a bagnare l’asfalto dopo qualche ora di tregua. Le lancette dell’orologio segnano le 15:30 in punto e dietro le vetrate del Thomas Market di Bratto vedo i sorrisi di Giuseppe Tomasoni, della moglie Mea e della loro dipendente, Vanessa, che attendono il mio arrivo. Mi bastano pochi attimi e pochi sguardi per capire che questa è la bottega di paese che profuma di un ambiente familiare dove i clienti si conoscono tutti per nome e si conoscono persino le abitudini, i gusti, un luogo dove ci si può ancora lasciar coccolare da un consiglio e quattro chiacchiere prima di buttarsi a capofitto nella frenesia della quotidianità.

E’ arrivata?”, sento una voce provenire da dietro le scaffalature. Spunta Alberto, classe 1936, il papà di Beppe. Mi stringe la mano e sento nelle sue prime parole la giusta dose di emozione, quella che fa vibrare la voce e le corde del cuore. Ed è proprio Alberto il mio Cicerone in questo viaggio dentro la storia del Thomas Market, premiato poche settimane fa da Regione Lombardia. Mi fa strada nel negozio e poi ci accomodiamo in una stanza alla destra del banco dei freschi, “questa era la loro sala e cucina quando Beppe era piccolo. Andavano di sopra solo per dormire, mentre noi oggi viviamo di sopra”, mi spiega Mea, che si siede al tavolo con noi. Alberto tiene già tra le mani un bel po’ di foto storiche, ma a queste ci arriviamo più tardi.

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Da Lovere a Costa Volpino per ricordare Sara: “Una ferita che ci accompagnerà sempre”

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Erano tantissime le persone che questa sera si sono trovate per camminare insieme, in silenzio, in ricordo di Sara Centelleghe, la ragazza di 18 anni uccisa a Costa Volpino.
Una fiaccolata per dire no alla violenza.
Queste le parole del sindaco di Costa Volpino, Federico Baiguini: ‘Sono giorni difficili per la comunità di Costa Volpino, siamo stati travolti da un tragico avvenimento, sicuramente più grande di noi.
L’amministrazione comunale e tutta la comunità hanno voluto questo momento di raccoglimento, di riflessione silenziosa e rispettosa volta ad esprimere vicinanza e cordoglio alle famiglie colpite da questo fatto grave che ha trafitto il cuore di tutti noi.
Siamo presenti in tantissimi per riflettere su quanto accaduto e per sostenere che il mondo della violenza non ci appartiene e non ci apparterrà. Dobbiamo dire no alla violenza, in ogni sua forma e in ogni sua manifestazione: siamo responsabili nei confronti di generazioni di ragazze e ragazzi. Siamo responsabili di quanto ancora c’è da fare per tutti loro. Non dobbiamo farci travolgere dal dolore e non dobbiamo cadere nella spirale dell’odio. Non è questa la strada da seguire, dobbiamo seguire la via del dialogo tra le generazioni e al centro della discussione deve essere posto il valore imprescindibile della vita, il bene più grande che tutti noi abbiamo.
 
Il percorso che abbiamo fatto, partendo dall’istituto scolastico in cui Sara studiava fino ad arrivare qui, a Costa Volpino, dove Sara viveva vuole simboleggiare un abbraccio alla sua vita, agli amici, alla scuola e a tutti quanti l’hanno conosciuta.
Sono sindaco di questo comune, ma prima di tutto sono uomo e padre: sento forte il dolore di questa comunità, sento forte il macigno di un fatto così grave, una ferita che ci accompagnerà sempre.
Le istituzioni e le nostre comunità hanno il dovere di proporre e difendere i valori come il rispetto, il dialogo ma anche il dovere di indicare percorsi educativi che consentano ai nostri ragazzi di avere strumenti forti per crescere in una società sempre più complessa.
E, facciamo attenzione, il percorso di crescita delle giovani generazioni dobbiamo costruirlo insieme, non possiamo pensare di affrontare questi problemi da soli. Tutti noi siamo responsabili di questo lavoro: istituzioni, associazioni, educatori, famiglie, tutti noi, insieme.
Voglio ringraziarvi, voglio salutarvi, voglio che ognuno di noi questa sera torni a casa con la consapevolezza che ogni azione che facciamo può essere qualcosa di buono, qualcosa di giusto, qualcosa che può aiutare le giovani generazioni.
 
Ciao Sara, spero che questo nostro abbraccio ti possa arrivare.’

Bassa bergamasca, ruba in casa del parroco: rintracciato e denunciato

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I Carabinieri della Stazione di Romano di Lombardia hanno deferito in stato di libertà per furto nella casa parrocchiale D.E., 49enne italiano.

L’uomo, nella serata del 25 ottobre, mentre il parroco della Chiesa “Santi Gervasio e Potasio” di Bariano stava celebrando la messa, è entrato nella sagrestia e dopo aver prelevato le chiavi della casa parrocchiale, lasciate sul tavolo, è entrato all’interno della casa e ha rubato dalla camera da letto due orologi ed alcuni monili in oro, per un valore complessivo di euro 1.500 circa.

Il parroco, quando ha capito di essere stato vittima di furto, ha subito chiamato i Carabinieri. 

Dall’analisi delle immagini estrapolate dall’impianto di videosorveglianza, si notava che il ladro, già nella stessa mattinata aveva fatto un sopralluogo, ritornando poi la sera per mettere in atto il suo piano.

La scrupolosa verifica delle immagini videoregistrate ha consentito ai Carabinieri di riconoscere l’autore del furto. I Carabinieri, peraltro, nel corso di alcuni recenti servizi esterni lo avevano notato aggirarsi a piedi in quel centro. Hanno quindi perquisito l’abitazione trovando alcuni indumenti utilizzati dallo stesso durante il furto e rinvenuto una decina di grammi di hashish, ma la refurtiva non è stata trovata.