Angelo Bendotti, presidente dell’Istituto Bergamasco per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea, è scomparso all’età di 83 anni.
Bendotti era una figura conosciuta tra gli appassionati della storia della Resistenza in provincia di Bergamo nei terribili anni della guerra civile, tra l’8 settembre 1943 e la fine della Seconda Guerra Mondiale.
Il funerale civile di Angelo Bendotti si tiene giovedì 26 dicembre.
Il campeggio di Riva è lì, da una vita, che poi non è proprio una vita, ma per chi transita lungo il lago, il Campeggio 30 Passi è un riferimento, posizione strategica, in una delle zone più suggestive e belle del lago. Poche settimane fa ha chiuso, già, ma ha chiuso per cambio di proprietà, un cambio che ha mandato in subbuglio un po’ tutti i frequentatori. E in redazione sono arrivate alcune segnalazioni: “Buongiorno, io sono una campeggiatrice del campeggio a Riva di Solto, vorrei chiedere se per caso scriverete un articolo su questo campeggio dato che abbiamo dovuto liberare tutto in tempo record perche’ devono fare lavori nuovi e non si sa cosa ci faranno, noi siamo un po’ arrabbiati, non ci hanno trattato in buona maniera, ci hanno comunicato il tutto tramite telefono e niente di scritto, con una misera telefonata che ci diceva che i nostro contratto scadeva il 31 di dicembre e che la piazzola doveva essere liberata, questo era il 15 di novembre, senza preoccuparsi del fatto che le persone lavorano il freddo e il poco tempo che ci hanno dato per liberare tutto. Spero in una vostra risposta, grazie mille” (lettera firmata). In un’altra segnalazione invece si legge: “…avevamo un contratto con scadenza il 31 dicembre, ce lo rinnovavano anno per anno.
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Esordio in prima squadra per Tommaso Martinelli, e che esordio. 7 a 0 con la Fiorentina in Conference League, battesimo di quelli importanti per il ragazzo originario di Leffe che solo due anni fa era stato inserito dal prestigioso quotidiano britannico The Guardian, nella lista dei 60 migliori giovani talento sotto i 18 anni di età, classe 2006, portiere della Fiorentina, arriva infatti da Leffe. Un talento riconosciuto anche da una firma d’autore come quella appunto del The Guardian e con una guida come De Gea, prima scelta della Fiorentina, uno dei portieri più importanti e bravi al moindo. Alto un metro e novanta, gran di doti tecniche: “E’ nipote di mio fratello Martino – ci aveva raccontato Donato Martinelli – Martino nacque a Leffe il 30 novembre 1933, e si trasferì a Firenze nel dopo guerra. Nostro padre Umberto, dopo aver fatto il copertino come molti prima della Grande Guerra, aprì un negozio di tessuti a Firenze.
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Rosa Zoppetti di anni ne ha 94, lei abita a Sellere, dall’altra parte di Pralentino, dove abita invece Ruggero Micheli (l’altro anziano che abbiamo intervistato), per arrivare a casa di Rosa si sale da una stradina stretta, un budello di strada che porta nel cuore di Sellere, frazione di Sovere, la casa di Rosa è a pochi metri dall’oratorio. Ci accoglie alla porta appoggiata al suo bastone, sorriso e sguardo intenso mentre Fabiana le regala il panettone e la candela a nome del Comune. Entriamo una grande veranda piena di sole che illumina il corridoio dove il divano e la tv la fanno da padrone e anche qui, in tv, c’è la Messa. Anche se a Messa Rosa ci è già andata, come ogni domenica: “Prendo il mio bastone e vado a Messa”.
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Cambia periodo e cambia location. Almeno così parrebbe. Ora. Poi le cose possono anche cambiare. Ma per ora la direzione è questa, lo Spirito del Pianeta dopo la mole infinita di pioggia capitata nei due anni clusonesi a metà, fine giugno, sposta la data, nelle intenzioni si dovrebbe tenere a fine luglio: “Si sta ragionando su questo periodo con gli organizzatori” spiega il sindaco Massimo Morstabilini.
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Il sindaco Vigilio Arcangeli passerà il suo Natale poco pacifico, magari ce la farà lo stesso a staccare la spina e mettere i tappi nelle orecchie per non sentire i malumori in paese. Probabilmente “Ghigo” (come è chiamato confidenzialmente il sindaco) non pensava fosse così complicato fare il sindaco. Fatto sta che la vittoria elettorale è stata mal digerita dal sindaco uscente Giorgio Bertazzoli impegnato ogni giorno a “postare” interventi critici sulla nuova amministrazione oltre che a informare sullo sviluppo del suo nuovo partito nazionale, che, stando ai suoi “post” ha referenti ormai in ogni regione d’Italia.
Sono tre i punti in discussione (o in polemica) in queste settimane: il centro raccolta rifiuti da posizionare nei pressi del Lido Nettuno e dei Cantieri Riva. Una voce darebbe una forte irritazione dei responsabili dei Cantieri che avrebbero addirittura fatto balenare la minaccia di spostarli altrove, anche se, sic stantibus rebus, sembrerebbe più una boutade che una vera e propria minaccia. Fatto sta che la zona scelta (e confermata dall’attuale amministrazione) di posizionare il centro raccolta rifiuti in quella zona ha… raccolto appunto i “rifiuti” di gran parte degli addetti ai lavori, abbiamo citato i Cantieri Riva ma anche l’opposizione dell’attuale minoranza di centrodestra, Forza Italia e Fratelli d’Italia, perché la Lega come risaputo è sparita con l’uscita dal movimento di Bertazzoli ed è rappresentata, per assurdo rispetto alle liste elettorali, proprio dall’attuale vicesindaco Nicola Danesi, quindi per la proprietà transitiva la Lega sarebbe in… maggioranza.
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Come ormai da tradizione nella serata di Santa Lucia, il 13 dicembre, l’amministrazione comunale ha consegnato le borse di studio ai ragazzi meritevoli.
“Il vostro successo – ha commentato il sindaco Giuliano Covelli – sarà non solo una soddisfazione personale, ma anche una risorsa preziosa per tutta la nostra comunità”.
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È stata una strada in salita quella dell’Oesi, finito spesso al centro del dibattito tra i banchi del consiglio comunale. Ora – dopo due bandi andati deserti in periodo di Covid – la svolta tanto attesa è arrivata per una struttura che può essere a tutti gli effetti un punto di riferimento per chi sceglie il territorio della Collina per camminate o biciclettate. Perché l’Oesi per anni è stato proprio questo, un luogo in cui potersi rifocillare.
“Dopo diverse difficoltà – spiega il vice sindaco Tino Consoli – anche grazie alla vendita del terreno in località Clisoli, si è arrivati alla definizione progettuale del recupero dell’Oesi in località Cerrete. Qualche settimana fa abbiamo approvato il progetto esecutivo per il recupero della struttura e già in questi giorni saranno messi a bando i lavori previsti
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Simone Bianchi è al lavoro, come ogni mattina, anzi, sarebbe meglio dire come ogni notte che poi si fa mattina, si fa alba con profumi che riempiono di sogni e realtà le cucine, le colazioni e i pranzi di tantissime persone. Periodo clou per i panettoni e i panettoni artigianali la fanno da padrone naturalmente, anche qui, a Sovere, dove la qualità per Simone è fondamentale: “Li produciamo con il nostro lievito madre, a fine novembre facciamo i primi test, ogni anno facciamo qualche modifica, cerchiamo sempre di alzare l’asticella, poi dai primi di dicembre si comincia a produrne tanti”. Ogni anno qualche piccola modifica che magari al cliente sfugge ma non a Simone che ai dettagli ci tiene: “Cerco sempre di fare qualche modifica, qualche accorgimento, che migliori il prodotto, io assaggio tutto, anche quello che producono gli altri, cerco sempre di migliorare”. E Simone produce anche il torrone artigianale, una lavorazione particolare e complessa che pochi fanno: “Miele, mandorle ecc, e un impasto diverso dagli altri per avere il prodotto finale di livello”.
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Una condanna che fa scalpore in paese. A D.F. 41 anni (ovviamente in paese si sa nome e cognome), sono stati inflitti 4 anni di reclusione per “bancarotta fraudolenta di due aziende che si occupavano di pavimentazione”. La sentenza del Tribunale di Bergamo è datata martedì 10 dicembre. La vicenda ricostruita in tribunale è rocambolesca. L’imprenditore condannato (condanna a 3 anni anche per L.B. definito “complice” e vedremo il perché) aveva aperto una prima società nel gennaio 2018, rimasta in attività fino al dicembre 2021, quando è fallita. Niente da dire se non fosse che l’accusa ha dimostrato che il titolare avrebbe effettuato prelievi consistenti (261.730 euro) dal bilancio della società, nonostante fosse già in grave perdita fin dal 2019 e i creditori chiedessero inutilmente di essere pagati. Non solo, l’accusa ha sostenuto che parte del patrimonio della società fallita (in moneta, 30 mila euro, e in attrezzature per un valore stimato 150 mila euro) era stata “dirottata” in una seconda azienda, creata ad hoc, intestata alla moglie dell’imprenditore.
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