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VALGOGLIO – Paolo e quel tragico 24 settembre 2018: 13 operazioni chirurgiche, terapia intensiva, infezioni, mesi di ospedale e ora l’università e la nuova vita: “E’ stata dura ed è ancora dura, bisogna avere rispetto della sofferenza”

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di Luca Mariani

Sono passati più di sei anni, 13 operazioni chirurgiche, mesi interi passati sdraiato in un letto d’ospedale o in casa e tanti, troppi giorni in cui il male parte dalle gambe e picchia forte forte alla testa. «La mia sofferenza non è durata solo i giorni di prognosi scritti tra parentesi negli articoli. Ma dura da sei anni e durerà ancoraPaolo Marzupio quel tragico 24 settembre 2018 lo ricorda con una lucidità scientifica che commuove per equilibrio e precisione: «Era la terza settimana del terzo anno. Ho fatto le solite cinque ore. Sono uscito da scuola alle 13 e mi sono diretto in stazione. Dato che alla stazione di Gazzaniga c’era sempre casino, bisognava andare all’inizio della banchina, dove entravano i pullman, altrimenti non saresti riuscito a salire sul pullman o saresti stato schiacciato come una sardina. Ricordo l’immagine di me che sto camminando verso il punto dove di solito salivo e da un momento all’altro» l’incidente. Due bus azzurro-verde della Sab si scontrano. Le gambe di Paolo restano schiacciate tra i due mezzi e vengono tranciate entrambe poco sopra la caviglia. Per qualche minuto il ragazzo perde i sensi. «Poi, del dopo ricordo tutto. Mi sono trovato sbalzato dentro uno dei due pullman. Addirittura mi scorreva addosso un liquido. All’inizio si pensava fosse benzina, poi si è rivelato essere l’olio degli impianti di idraulica del bus. Per liberarmi le gambe che erano incastrate hanno spostato il bus. Dopo mi hanno tenuto sveglio fin quando sono arrivati i soccorritori.»

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VILLONGO – Foto San Marco, da papà Ulisse ai figli Claudio e Maurizio: “Era appena tornato dal militare, il parroco gli disse di chiamare il negozio come il patrono. Quella foto di Alain Delon con l’amante e…”

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Era il 1967 quando mio papà, appena tornato da militare a 22 anni, aveva aperto il suo piccolo negozio di fotografia, la sua passione più grande”, inizia così Maurizio Belometti raccontando di papà Ulisse. Oggi l’Agenzia Foto San Marco, che ha due sedi, a Villongo e Palazzolo, è stata premiata come attività storica dalla Regione. “Papà era in Fanteria, ma durante quell’anno ha sempre fatto il fotografo per gli eventi e i locali e quando è tornato aveva un gruzzoletto di soldi… non erano abbastanza per realizzare il suo sogno, così ha chiesto aiuto in paese. Il parroco di Foresto Sparso si era offerto di dargli una mano, ma ad una condizione, che se un giorno fosse riuscito ad aprire il negozio, l’avrebbe dovuto chiamare proprio come il patrono, San Marco… ed è stato di buon auspicio”.

La storia di Foto San Marco inizia proprio a Foresto Sparso: “Qui però è rimasto solo per qualche mese, poi si è trasferito a Villongo, in via Diaz, che un tempo era una via piena di negozi. E’ rimasto anche in questo caso per poco tempo, poi, quando hanno costruito il condominio in viale Italia si è trasferito lì e ci siamo rimasti per 40 anni. Proprio in quegli anni si è sposato con mamma Antonia, che ha lavorato in negozio fino a due anni fa. Nel 2008 infine ci siamo trasferiti, ma soltanto di una cinquantina di metri”.

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CLUSONE – Flavia, medico, assessore, moglie e madre: “Il tumore al seno dopo un controllo, non ho paura, amo la medicina. E finalmente… ammortizzo il mio divano di pelle…”

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Flavia è alle prese con lo…stendino, nel senso che la tentazione di avvicinarsi a stendere i panni è tanta ma non si può fare, almeno per qualche tempo. Già, Flavia Bigoni è a casa dopo il terzo intervento di tumore al seno: “Sono in convalescenza”. Flavia, medico del lavoro, assessore ai servizi sociali al Comune di Clusone, sposata, madre di due figli, una vita frenetica fino a qualche tempo fa, poi la scoperta di un tumore al seno: “Un controllo di routine, una mammografia a gennaio, non sentivo alcun dolore ma ho sempre fatto prevenzione. Quel giorno invece mi hanno trovato alcune calcificazioni che andavano indagate, avevo già avuto una situazione simile nel 2016 ma non c’era stato bisogno di ulteriori indagini, stavolta era diverso, diciamo che non l’ho sfangata”, sorride e ricomincia: “Mi era già andata di lusso la prima volta, invece questa volta mi hanno trovato un tumore al seno. Dovevo essere operata. Ho fatto tutti i controlli necessari, sono stata operata la prima volta a marzo, poi rioperata ad aprile per un approfondimento sui linfonodi, poi la chemioterapia come da protocollo, essendo un tumore maligno”.

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SARNICO – Il centrodestra perde la Lega in Consiglio. Domenico Nucera nuovo capogruppo, Giorgio Bertazzoli nel “gruppo misto”

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Per assurdo il sindaco Vigilio Arcangeli si può permettere di non rispondere neppure alle interpellanze e tanto meno alle sedici domande (pubblicate sull’ultimo numero di Araberara) che gli sono state rivolte sulle nomine del nuovo Cda della Casa di Riposo. Che resta il tema di questi giorni anche perché i tempi per accedere ai fondi del 110% sono al lumicino, al punto da far sospettare che non se ne faccia nulla o, come sospettano dall’opposizione “non se ne voglia far nulla”. Il “perché” di quest’ultima ipotesi è, sempre secondo i partiti di opposizione, basato su sospetti e supposizioni che in questo momento sono basati su scenari tutti da verificare.

Abbiamo detto “partiti di opposizione”. Beh, da registrare il fatto a suo modo eclatante della scomparsa della Lega in Consiglio Comunale dopo più di 20 anni di presenza costante, anche addirittura con un decennio, l’ultimo, in cui la Lega ha governato Sarnico con Giorgio Bertazzoli. Lontani ormai i tempi della presenza, sempre della Lega, in minoranza con Silvana Fenaroli che tutti chiamano “pesciolina” ma poi non sanno spiegare l’origine di questo appellativo, che si è perso nella memoria.

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NEMBRO – Nicola, Daniele e i loro ‘uomini’ e quell’intervento per rimettere i tralicci in piedi dopo la bomba d’acqua: “Fino alle 2 di notte per metterli in sicurezza”, quando i compagni di lavoro sono una famiglia

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di Luca Mariani

Ci sono giornate che si stagliano nella memoria di tutti perché legate al ricordo di un momento di grande pericolo collettivo. Ci sono immagini, che per la loro straordinarietà, diventano virali e ognuno le ha viste e condivise con amici, colleghi o parenti.  Così giovedì 10 ottobre 2024 verrà ricordato da tutti i bergamaschi come il giorno della grande pioggia, che ha portato allagamenti, frane, smottamenti, strade e scuole chiuse. Di tutte le immagini di quel giorno pauroso e memorabile, quella dei due tralicci inclinati e a rischio caduta a causa della piena del fiume Serio, resterà la più emblematica e la più cliccata.  «Terna Spa mi ha chiamato verso le due e mezza del pomeriggio.» Spiega Nicola Cantamessa, uno dei proprietari della Elettrodotti Cantamessa, l’azienda di Endine che ha sottoscritto i contratti di pronto intervento sui tracciati delle linee di alta tensione di proprietà di Terna Spa. «Noi abbiamo dato subito la disponibilità di intervenire in tempi celeri. Così, il geometra Daniele Scarsi e la sua squadra sono partiti da Calcio, dove stavano lavorando in cantiere, e sono arrivati a Nembro verso le tre e mezza.»

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SOVERE – La Rupe è tornata a muoversi, chiuso il Giardino degli Orti, problemi a ‘Campo’, rotti gli argini, crollati muri di contenimento

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E’ stato un giovedì da segnare sul calendario, ma non certo per essere ricordato, anzi, per ricordarsi semmai di dimenticarlo. Già. In Comune la sindaca Federica Cadei fa i conti, i primi conti, di danni che non si sa ancora se avranno un effetto domino sul delicato equilibrio geologico di una zona sempre più fragile, quella di Sovere, fortunatamente ma anche sfortunatamente ricca di acqua. La bomba d’acqua di giovedì 10 ottobre ha messo a dura prova il territorio e ora a bocce ferme la conta dei danni e soprattutto si tratta di capire come intervenire per mettere in sicurezza il territorio. I fronti sono più di uno e alcuni in prospettiva sono impegnativi sotto tutti i punti di vista, gravità, costo e intervento. Nei giorni scorsi tecnici della Regione, insieme alla sindaca, hanno preso visione delle varie criticità: “E’ crollata Via Adamello – spiega la sindaca Federica Cadei – la zona sotto la rotonda che porta a Clusone e in centro al paese, avevamo sistemato il primo pezzo recentemente, abbiamo attivato per quel tratto la somma urgenza. Poi ci sono le situazioni di criticità lungo il fiume, è sceso tantissimo materiale, sotto la campata, ho anche temuto saltasse il ponticello che si trova all’interno delle ex acciaierie, lì ci sono due punti, in uno è saltata la briglia e il muro di contenimento, si è creato un tappo che ha fatto da diga e il materiale è rimasto bloccato e incastrato. Con la Regione abbiamo visionato la zona, c’è una montagna di materiale da togliere”.

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INTERVENTO DE L’AGO DI LOVERE – Il Borgo della Luce offuscato dalla nuova amministrazione: incompetenza o calcolo miope?

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Che i nuovi amministratori di Lovere domani non fossero dei grandi visionari, lo si era già intuito dai primi passi incerti. Ma ridimensionare il Borgo della Luce, un progetto che ha portato questo piccolo paese sotto i riflettori della scena internazionale, è un colpo basso per Lovere, per le sue attività commerciali, di ristorazione, di soggiorno e per tutta la capacità di promuovere il nostro paese. Un progetto che ha richiesto anni di impegno e che ha reso Lovere un modello di rinascita culturale, ora rischia di essere sminuito da un’amministrazione incapace di comprendere la portata e la gravità per Lovere di ciò che sta facendo e che, soprattutto, dimostra una completa ignoranza, generata anche da una buona dose di presunzione, di alcuni concetti ed aspetti fondamentali, quando si vuole amministrare un paese, che invece sono sempre stati ben presenti e raggiunti nei 15 anni di governo de L’Ago di Lovere.

Tutti hanno potuto già constatare che Lovere domani, evidentemente presa da una furia iconoclasta covata da anni (basta leggersi gli articoli scritti negli anni scorsi), ha subito decurtato di un intero mese l’edizione estiva che si era trovata già bell’e preparata e finanziata. Come se ciò non bastasse abbiamo letto che l’edizione invernale del Borgo della luce verrà attivata a spizzichi e bocconi, cioè non in tutto il paese contemporaneamente, ma a macchia di leopardo.

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LOVERE – Da Alessandra a Clara, da Valentina ad Antonella, un viaggio… rosa tra le attività del centro storico loverese

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Il cielo azzurro delle 10:30 e l’aria frizzante che accarezza la pelle sembrano aver spazzato via il ricordo di una giornata uggiosa che ha allagato strade, chiuso scuole e creato danni qua e là. Il centro storico di Lovere si è già svegliato da un po’ e negli anni si è anche colorato di… rosa. Ma non è dell’ottobre rosa che stiamo parlando, è soltanto una casualità. Qui infatti, in un centro storico che è vivo più che mai, ci sono molte attività gestite dalle quote rosa. Ma non perdiamoci troppo in chiacchiere. Il mio viaggio inizia dall’imbocco di via Gramsci, in pieno centro, a pochi passi da Piazza Vittorio Emanuele II e dalla sua maestosa Torre Civica. Valentina Liggieri, titolare di Pane e Tulipani, un grazioso negozio dove perdersi in mille colori, è impegnata a sistemare la sua vetrina.

Ho scelto di venire a Lovere in centro storico molti anni fa in realtà, però poi il trasferimento di un’attività è sempre piuttosto impegnativo e quindi sono arrivata qui dopo il primo lockdown, ad ottobre del 2020… da pochi giorni ho festeggiato il quarto compleanno”. Perché proprio Lovere? “Qui avevo studiato e fatto esperienze di lavoro quindi sapevo cosa avrei trovato. Anzi, in realtà è andata meglio di come pensavo perché ho trovato una bellissima accoglienza e il centro storico per la sua bellezza in questi anni è stato molto valorizzato. Ci sono ancora molte realtà abbandonate e fatiscenti, ma ci auguriamo che possano tornare a vivere, perché ogni negozio qui è un amore”.

Di cosa di occupi? “Vendo questa meravigliosa collezione di confetti che i miei clienti definiscono cioccolatini croccanti. Li lavoro per tutte le occasioni, dall’idea regalo al regalo aziendale e insieme a questo mi occupo di eventi, dal matrimonio, alla festa di compleanno speciale, dalla partecipazione scritta a mano, agli allestimenti di chiesa e location”. Ma non è finita qui: “Il mio fiore all’occhiello è la produzione di gioielli artigianali e artistici, perché nasco come decoratrice pittorica e sto avendo dei grandi risultati”.

Qualche passo più giù Alessandra, la sarta, è impegnata con due clienti e allora mi riprometto di tornarci più tardi e il mio viaggio prosegue qualche portone più giù. Busso, entro nel piccolo atrio e ad avvolgermi stavolta è un profumo che porta dritto nel mondo di Mariana Otero: “Io arrivo dall’Argentina”, dice con un inconfondibile accento sudamericano.

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VIGANO SAN MARTINO – Donata un’auto al Comune, la useranno i vigili

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Sabato 12 ottobre il sindaco di Vigano San Martino Alfredo Nicoli si è recato a Varese per il ritiro dell’auto donata al Comune da un suo concittadino, Sergio Agazzi del Bar Martina. 

Un sentito ringraziamento a Sergio per il suo gesto! L’Amministrazione comunale ha già incaricato un’officina per allestire l’automobile a uso esclusivo della nostra Polizia locale, che garantirà il facile riconoscimento dei nostri vigili durante il loro operato sul territorio comunale.

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SAN PAOLO D’ARGON – La minoranza critica sui lavori accanto alle Elementari: “Incapacità di programmazione”

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Lavori pubblici scuola Primaria: era proprio necessario aspettare l’inizio delle lezioni?”. Questa frase, con tanto di domanda provocatoria, riassume il pensiero del gruppo di minoranza di San Paolo d’Argon ‘L’Alveare’ (che fino a pochi anni fa era alla guida del Comune) sul ritardo nei lavori accanto alla scuola Elementare del paese.

I lavori dovevano durare due settimane, ma ad oggi – scrive ‘L’Alveare’ in un suo messaggio rivolto ai cittadini – il termine è stato rimandato alla fine dell’anno”.

Si arriva poi a una frecciata al curaro: “Riteniamo che l’incapacità di programmazione dei lavori stia comportando gravi e prolungati disagi alla popolazione!”.

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