giovedì, 9 Gennaio 2025, 23:22
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PONTE NOSSA – Angelo Bani: “L’autentico panettone di Natale è uno solo, quello classico milanese”

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Lo so che adesso vanno di moda i cosiddetti ‘panettoni creativi’, sui social e in tv vediamo un’infinità di prodotti alternativi al panettone classico: quelli all’amaro, al caffè, alla mela, limone e cannella, persino al sedano candito. Per carità, va bene tutto, ma per favore – sottolinea Angelo Bani, titolare dell’omonima pasticceria/caffetteria nel centro storico del paese – non chiamiamoli panettoni: il panettone classico milanese è l’unico che si possa chiamare così, regolato da un disciplinare che prescrive anche i pesi e le dosi dei vari ingredienti. Un autentico panettone ha bisogno semplicemente di ottimi ingredienti e di una giusta lievitazione di due giorni, ed io lo faccio così, con qualche concessione solo per chi ama trovare nell’impasto anche un po’ di cioccolato e di pistacchi”.

Fondata nel 1971 dal padre di Angelo, Carlo, originario di Ghisalba, e dalla madre Ornella Colognesi, nossese, 4 anni fa aveva festeggiato il suo 50° anniversario: “Erano gli anni bui della pandemia, e in occasione del suo mezzo secolo di vita decisi di chiudere l’attività per tre mesi”.

Nella pasticceria lavorano anche due giovani dipendenti: Debora che si occupa prevalentemente del laboratorio e del bar, e Vera che cura particolarmente l’aspetto delle vendite.

Mi piace curare anche l’estetica del mio negozio, pensare ad una presentazione accattivante dei prodotti, abbinare armonicamente colori e forme anche nelle confezioni”.

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FINO DEL MONTE – Brunella e il suo presepe in piazza realizzato con le foglie di mais

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I bambini seduti tra i banchi di scuola mentre ascoltano attentamente la lezione, il gioco della pentolaccia, delle biglie e della tombola, la corsa con i sacchi e i ragazzi che nel periodo pasquale passavano per le vie del paese ‘suonando’ le latte in assenza del suono delle campane. Nel presepe di piazza Olmo realizzato da Brunella Poloni c’è tutto questo. E anche di più. “Le donne che preparavano i ravioli e il ricavato andava in beneficenza o i contadini che donavano i formaggi e quello che raccoglievano andava all’asilo delle suore o ancora gli Alpini che a Natale distribuivano panettone e vin brulè, ma anche il gioco della palla elastica, una tradizione del venerdì santo che resiste ancora oggi”.

Brunella è emozionata: “Da più di dieci anni realizzo questo presepe in piazza – spiega – e ogni anno il tema che scelgo è diverso, quest’anno ho pensato alle vecchie tradizioni e ai giochi di una volta, che sono quasi del tutto dimenticate. L’ho realizzato pensando proprio ai bambini di oggi”.

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ROGNO – Il sindaco: “Lavoriamo per il parcheggio al cimitero, decoro urbano e sicurezza. Il sogno la cittadella della musica e dell’arte, ma è ancora nel cassetto”

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Primi sei mesi da sindaco per Felice Valerio Franzoni: “Siamo un’amministrazione nuova e quindi questo lasso di tempo l’abbiamo usato per rodare la macchina e portare avanti quello che era già stato avviato in precedenza. Stiamo lavorando su alcuni progetti di cui avevamo parlato in campagna elettorale e l’attenzione è rivolta al decoro urbano, alle manutenzioni, alla sicurezza e alla collaborazione con le associazioni del nostro territorio. Per quanto riguarda le opere pubbliche, quello che faremo nel breve periodo è realizzare un parcheggio vicino al cimitero di Rogno e accedere ad un bando per il dissesto idrogeologico”.

Un sogno? “Penso sia presto per parlare di sogni, ma sicuramente, anche se è ancora nel cassetto, c’è quello di realizzare la cittadella della musica e dell’arte. Siamo convinti che a Rogno non manchi niente, è un paese che ha del grande potenziale, ma deve essere sviluppato e reso funzionale al 100%”.

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CAROBBIO DEGLI ANGELI – La consigliera Alari si dimette: “Decisione che non ho preso alla leggera”

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Non tira di certo una buona aria all’interno della maggioranza guidata da Giuseppe Ondei. Dopo che nelle scorse settimane avevamo scritto delle dimissioni da assessore di Giuliana Alari, ora sono arrivate anche le dimissioni da consigliere.

Questa decisione non è stata presa alla leggera – si legge nel documento ufficiale -, ma è necessaria per affrontare questioni che richiedono la mia completa attenzione. Voglio esprimere la mia più sincera gratitudine ai cittadini che hanno riposto la loro fiducia in me attraverso il loro voto. È stato un onore e un privilegio rappresentarvi e lavorare per il bene della nostra comunità.

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Soli a Natale, è un Natale senza sole – Annamaria: “L’ultimo Natale felice? Quello con i miei tre figli”

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Annamaria Guizzetti. Domenica mattina, pochi giorni al Natale, un Natale difficile, come lo sono stati gli ultimi anni di Annamaria, dopo che ha perso due figli, Antonio e Alberto, e come se non bastasse anche la nipote, la figlia di Alberto. Annamaria è una donna forte, già, forte fuori, ma dentro le botte picchiano e il cuore a volte ha bisogno di riparo. “Come va? Un giorno per volta, Natale è il periodo più difficile per chi come me ha perso i propri cari”.

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CASAZZA – Il ritorno degli ‘Amici del Presepe’: “È una passione che abbiamo da quando eravamo bambini”

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Quello di quest’anno è il nostro 24esimo Presepio artistico. Ci eravamo fermati dopo il periodo del Covid, ma stavolta abbiamo voluto rimboccarci le maniche”.

Gli ‘Amici del Presepe’ di Casazza sono un piccolo gruppo di uomini, tutti pensionati, che da molti anni, salvo rare eccezioni, si mettono al lavoro usando braccia e testa per dare vita alle loro famose creazioni. I loro presepi sono infatti conosciuti in tutta la Valle Cavallina e anche oltre; rappresentano un appuntamento fondamentale del periodo natalizio.

E, stavolta, sarà finalmente possibile ammirare la loro ultima creazione nella palestra dell’Oratorio casazzese.

Questi pensionati che dedicano il loro tempo per mantenere viva l’antica tradizione del Presepio non amano parlare di sé. “Non metta sul giornale i nostri nomi, non ci interessa. Metta invece qualche foto del nostro Presepio. Questa è una passione che abbiamo fin da quando eravamo bambini e la teniamo viva ancora adesso che siamo anziani. Pensi che il più anziano di noi ha 84 anni”. 

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VILMINORE- TAVERNOLA – L’EVENTO – La “festa” per i 100 anni di Don Tano

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Sarà festeggiato anche in valle, al suo paese natale, Vilminore, Mons. Gaetano Bonicelli, domenica 22 dicembre: alle 10.30 ci sarà la solenne Messa di ringraziamento. E infatti anche a Bonate Sopra, dove erano presenti 3 Cardinali e 18 Vescovi oltre a una miriade di sacerdoti, Don Tano nel suo intervento conclusivo del Pontificale guidato dal card. Mario Grech che ha impartito la solenne benedizione con indulgenza plenaria concessa da papa francesco per l’occasione, Don Tano, si diceva, ha detto che c’era una parola sola da pronunciare per i suoi 100 anni di vita, “Grazie”.

Erano presenti molti scalvini alla celebrazione. Ma la “festa” al suo paese ovviamente avrà un significato più “famigliare”. 

Nella foto, il gruppo di Cardinali e Vescovi al termine della celebrazione a Bonate Sopra.

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CASTRO – Il sindaco: “Finiti i lavori all’asilo, si riparte il 7 gennaio. Cerchiamo un nuovo dipendente e…”

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Il conto alla rovescia è ormai iniziato e proprio quando mancano pochi giorni al Natale, la scuola dell’infanzia di Castro è ormai pronta a riaccogliere i suoi bambini.

Al rientro dalle vacanze potranno tornare nelle loro aule completamente rinnovate e in un edificio più sicuro dopo i lavori antisismici – spiega il sindaco Patrizia Carizzoni -. Non è un’opera iniziata con la nostra amministrazione, ma abbiamo seguito quest’ultima fase e siamo felici di poterla riconsegnare alla popolazione. Stiamo valutando il giorno dell’inaugurazione che potrebbe essere il 18 gennaio in concomitanza con l’open day”.

Iniziati anche i lavori all’ufficio postale: “Si concluderanno a gennaio e i cittadini avranno a disposizione lo sportello Atm. Oltre a questo intervento, dal 1° gennaio viene affidato alle Poste anche il servizio di tesoreria comunale che ci consentirà di risparmiare circa 3000 euro rispetto al precedente affidamento tramite banca”.

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FINO DEL MONTE – Scandella e l’apertura della sua casa funeraria: “Un nuovo servizio per l’Alta Valle”

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Quella della casa funeraria è un’idea che avevo in mente da tempo e rappresenta non solo un nuovo servizio fornito alle nostre comunità, ma anche una visione che evolve verso nuove esigenze, pur restando fedele ai valori radicati nella nostra agenzia di servizi funebri”.

Patrick, 50 anni, rappresenta la seconda generazione della famiglia Scandella e dal 1997 gestisce l’azienda avviata 44 anni fa da suo padre.

Mio papà Antonio è stato innovativo, perché partendo nel 1980 da impresario edile, ha portato avanti il progetto dell’impresa di onoranze funebri, facendo sacrifici e rinunce. Perché questo è un mestiere di rinunce, se lo si vuole fare in una certa maniera, con professionalità, andando incontro ai bisogni delle famiglie, cercando di essere loro vicini e di sollevarli da certe incombenze burocratiche nei momenti in cui piangono la scomparsa di un loro caro. È un mestiere che va fatto con rispetto verso gli altri. E io, seguendo l’esempio di mio padre, ho sempre cercato di farlo nel miglior modo possibile. Io reputo infatti il nostro lavoro una missione, per tutto quello che significa in termini di professionalità, serietà, educazione, riservatezza, discrezione ed empatia con le famiglie. L’impresario funebre entra nella casa delle famiglie e, secondo me, quando uno ti apre la porta di casa è come se ti aprisse la sua vita quotidiana; sta poi a te lavorare con il massimo rispetto e la massima coesione tra quelle che sono le esigenze di una famiglia e quella che è la tua capacità di lavoro”.

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RANZANICO – I sei mesi che ‘ribaltarono’ Ranzanico

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Fino a una manciata di anni fa i due uomini sedevano e lavoravano a pochi metri di distanza. Uno, Renato Freri, nell’ufficio del sindaco dotato di ampia vetrata, l’altro, Angelo Pizzighini, in quello destinato all’impiegato comunale, incarico che ricopriva da decenni. Poi, il primo è rimasto al suo posto, mentre il secondo è andato in pensione.

Il 2024 ha ribaltato la situazione. L’ex impiegato ha pensato che, pur non essendo più giovanissimo, avrebbe potuto fare ancora qualcosa per il suo paese, anche se in un altro ruolo. Ha lavorato sotto traccia, ha parlato e ha ascoltato, ha coagulato intorno a sé persone che volevano voltare pagina. E, in quest’opera di tessitura, ha avvicinato a sé anche alcuni che erano rimasti delusi dal secondo mandato del sindaco Freri. A questo proposito, non è un mistero per nessuno che anche l’ex sindaco Aristide Zambetti, predecessore di Sergio Buelli, a sua volta predecessore e rivale di Freri, si fosse un po’ allontanato da quest’ultimo e avvicinato all’ex impiegato del Comune. E, come lui, hanno fatto altri.

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