mercoledì, 4 Dicembre 2024, 5:10
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CERETE – Adelina e la sua bottega: “Qui è anche un punto di ritrovo per fare quattro chiacchiere. Attività come la mia non avranno più senso in futuro”

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Quando apro la porta del negozio Alimentari Savoldelli mi si spalanca un mondo, quello di Adelina, che sorride dietro la sua Berkel mentre sta preparando gli affettati da consegnare ad un cliente. Quella di Adelina è una delle poche botteghe che resiste: “Qui ormai ci siamo soltanto io e il bar, ma cosa vuoi che ti dica? Attività come la mia non avranno senso in futuro, sono destinate a morire. Mia figlia sta facendo l’università a Pavia e non ha nessuna intenzione di proseguire, ma a dire la verità sono contenta così, non vorrei facesse questa vita”. 

Il negozio è stato aperto nel settembre del 1960 dai genitori di Adelina, Bortolo e Antonia, e non è di certo un caso se ancora oggi gli anziani conoscono il negozio come la “butiga de Burtol”: “Mio papà, che è mancato l’anno scorso ed era del 1929, è rimasto qui a darmi una mano fino a più di ottant’anni e adesso che sono qui da sola è molto più complicato… le cose da fare sono sempre tante”.

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BERGAMO – Varata la ‘nave da crociera’ del ChorusLife

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20 novembre, una data da ricordare per la famiglia Bosatelli, nel corso di un evento istituzionale riservato e di grande valore simbolico, alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni e delle Autorità civili, militari e religiose, ha ufficialmente aperto e consegnato alla città di Bergamo “ChorusLife”, lo Smart District pensato e voluto dal Cavaliere del Lavoro Domenico Bosatelli, frutto della sua innata capacità di anticipare il futuro, che da oggi rappresenta un sogno diventato realtà.

In un’atmosfera suggestiva, che ha catalizzato l’attenzione dei presenti, gli oltre 500 invitati sono stati idealmente accompagnati da una voce narrante in un “viaggio emozionale” alla scoperta di ChorusLife, progettato dall’architetto Joseph Di Pasquale, un modello di rigenerazione urbana senza precedenti – tra i più importanti in Italia – ideato e creato affinché generazioni diverse possano vivere, socializzare e crescere insieme, condividendo lo stesso spazio.

“Attraverso il lavoro sinergico delle nostre aziende controllate – ha spiegato Davide Albertini Petronisiamo riusciti a sviluppare nuove competenze, nuove tecnologie e soprattutto un approccio digitale nella gestione dello Smart District, che ricordo rimarrà interna al Gruppo, che diventerà un riferimento per altri progetti futuri in Italia e all’estero”.

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ALBINO – Casa di Comunità, si apre il cantiere nell’ex monastero di Sant’Anna. Verrà demolita la parte costruita negli anni Sessanta. Intervento da tre milioni

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 Si è finalmente aperto in questi giorni uno dei cantieri più importanti e più attesi di Albino, quello che porterà alla realizzazione della Casa di Comunità. Si tratta di un’opera fortemente voluta dall’ex sindaco Fabio Terzi e dal suo successore Daniele Esposito, che da molti anni guida l’assessorato ai Servizi Sociali. Entrambi volevano avere proprio qui, nel più popoloso Comune della Valle Seriana, questa nuova struttura, il centro dei servizi sanitari previsto dalla riforma sanitaria della Regione Lombardia. Viene realizzata nel centro storico di Albino,a due passi da Via Mazzini, in un’ala dell’ex monastero di Sant’Anna. Il cinquecentesco edificio, in stato di abbandono da diversi anni, era stato oggetto di un piano integrato che prevedeva la costruzione di alcune palazzine; l’operazione non è però mai stata realizzata e una parte di questo antico immobile è stata acquistata dal Comune di Albino, che l’ha poi data in comodato d’uso gratuito per 30 anni all’Asst di Bergamo Est, che gestirà il servizio.

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ROVETTA – SAN LORENZO – Tino e la sua ‘L’Antica Pergola’ divorata dalle fiamme. Ora la raccolta fondi: “Zio ha la scorza dura, era demoralizzato ma non abbattuto”

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Non è un brutto sogno da cui potersi svegliare quello che Celestino Gibellini ha vissuto sabato 16 novembre attorno a mezzogiorno. Il suo Ristorante Pizzeria L’Antica Pergola è stato divorato dalle fiamme, probabilmente partite dalla friggitrice e ora dentro il locale quel che resta è un cumulo di macerie e ricordi di un’attività a cui Tino era molto legato. Qualche giorno dopo il nipote Juri ha dato il via a una raccolta fondi attraverso la piattaforma online GoFundme per provare a ripartire: “L’incendio – spiega – ha distrutto tutto quello che era presente all’interno dello stabile in cui si trovava l’attività. A causa dell’incendio qualsiasi cosa era presente all’interno è andata distrutta o è irrecuperabile, per un danno che passa i 100.000 euro. L’antica Pergola era un ristorante/pizzeria caro a tutti. Mio zio Celestino, per gli amici “Tino” lo gestiva con gentilezza, accoglienza e semplicità. Ha iniziato con la gestione del Ristorante Pizzeria Miravalle a Parre nel 1987 fino alla sua ultima attività, il Ristorante Pizzeria Antica Pergola che gestiva dal 2012, con il quale ha saputo regalare a tante persone, famiglie e compagnie di amici, serate conviviali e allegre condite da un’ottima cucina casereccia tradizionale bergamasca”.

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TRESCORE – Dopo oltre un anno e mezzo di lavori, Piazza Cavour si presenta con l’abito nuovo

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Ci siamo. E stavolta per davvero, dopo lunghi mesi di lavoro, disagi, chiusure delle strade e della piazza, polemiche e discussioni. Ma stavolta ci siamo per davvero: nel pomeriggio di sabato 23 novembre Piazza Cavour viene finalmente inaugurata in pompa magna, mettendosi in mostra con il suo abito nuovo.

Bèla, l’è bèla, ma c’è voluto troppo tempo”, dice una signora che passeggia a braccetto con un’altra. Una di loro porta i pantaloni, l’altra la gonna. Dopo aver guardato la centralissima piazza di Trescore Balneario, entrano in farmacia. Certo… guardando le foto che pubblichiamo (scattate nel tardo pomeriggio di martedì 19 novembre) si notano ancora le transenne, i camion, gli operai. Ma i lavori sono ormai agli sgoccioli.

Siamo alla volata finale e ai dettagli – spiega Roberto Acerbis, vicesindaco e assessore a Urbanistica e Lavori Pubblici – In questi giorni, venerdì o sabato mattina, vengono tolte le transenne. Per sabato sarà tutto pronto (a meno di un limitato pezzo in cui è installato il cantiere per il restauro di un privato)”. Il lavoro a cui si riferisce il vicesindaco è quello per la ristrutturazione della storica torre posta tra la piazza e Via Locatelli. Ai margini della piazza si erge infatti la gru e solo quando verrà tolta, alla fine dell’intervento, si potrà sistemare la pavimentazione.

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ANNIVERSARI TRA IERI E OGGI – Giorgio Paglia è morto, Giorgio è vivo

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di Grazia Milesi

Ieri: 17 novembre 1944. Battaglia alla Malga Lunga tra i legionari della Tagliamento, fascisti, e la squadra di Giorgio Paglia della 53ª Brigata Garibaldi. Cattura e incarcerazione di Giorgio, ten. Giorgio, caposquadra, Guido Galimberti, Barbieri, Andrea Caslini, Rocco, e i russi Simone Kopcenko, Simone, Alexander Noghin, Molotov, Donez, imprigionati nelle scuole elementari di Volpino. Ilarion Efanov, Starich e Mario Zeduri, Tormenta, sono già stati finiti a colpi di pugnale vicino alla Malga Lunga.

19 novembre 1944. Rastrellamento di Covale (Cascina della Sfessa Alta). Cattura e incarcerazione dei fratelli Florindo e Renato Pellegrini, Martello e Falce, della squadra di Alessandro Petenzi, Andreino, da parte della Tagliamento. Entrambi sono tenuti prigionieri nelle scuole elementari di Volpino.

21 novembre. Fucilazione al cimitero di Lovere di Falce e Martello.

21 novembre, tardo pomeriggio. Fucilazione al cimitero di Volpino del ten. Giorgio, di Barbieri, Rocco, Molotov, Simone e Donez. 

Oggi: 17 novembre 2024. Alla Malga Lunga, a cura dell’ANPI di Alzano e dell’Isrec di Bergamo, celebrazione dell’anniversario del combattimento alla Malga Lunga, con intervento del presidente provinciale dell’ANPI, e del presidente nazionale, Gianfranco Pagliarulo. nel pomeriggio, presentazione del libro di Angelo Bendotti, Stasera mi fucileranno. Giorgio Paglia 1922-1944, Il Filo d’Arianna, Bergamo 2024.

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“Hanno ammazzato Pablo, Pablo è vivo…”

Dice Franco, figlio di Celestino, testimone da giovane di alcuni momenti della lotta resistenziale a Lovere (in particolare del passaggio per le strade di Lovere dei fratelli Pellegrini, condotti alla fucilazione dai fascisti della Tagliamento al cimitero di Lovere): “Quando sento parlare di queste cose, mi viene sempre la pelle d’oca”, a sottolineare come figure e fatti della Resistenza costituiscano ancora oggi un’esperienza fondamentale ed indimenticabile per chi ne è venuto a contatto. 

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GAZZANIGA – Merelli e la strada di Orezzo: “Tempi lunghi, ma ce la mettiamo tutta per fare pressioni sulla Provincia”

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Da diverse settimane i 700 abitanti di Orezzo, frazione montana di Gazzaniga, devono affrontare grandi disagi a causa della frana che ha generato profonde crepe nella strada provinciale. La situazione è stata per il momento tamponata mettendo a loro disposizione una stradina solitamente non adibita al passaggio delle auto (tranne quelle dei residenti). Però i tempi per la riapertura della provinciale saranno lunghi.

Come Amministrazione – spiega il sindaco Mattia Merellici siamo immediatamente impegnati mettendo a disposizione del traffico ordinario quella strada, che è però stretta e con una pendenza del 25%. C’è infatti un semaforo con senso unico alternato. Noi abbiamo fatto alcuni interventi di miglioramento della strada, che però resta comunque precaria”.

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Il valzer delle nomine: Paolo Bertazzoli presidente della ‘Navigazione’, Graziano Martinelli verso la Tadini?

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La Comunità Montana ha un nuovo presidente e una nuova giunta, il braccio di ferro si è concluso con l’entrata in giunta di un pezzo da 90 come Alessandro Bigoni (già ex presidente della Comunità Montana) e di Francesco Filippini (ex sindaco di Sovere) per quel che riguarda l’Alto Sebino e il voto a favore (anche se col naso turato) dell’ormai ex presidente Adriana Bellini. Ma i giochi per le poltrone sono solo cominciati in quello che si annuncia un fine autunno caldo. Lovere, fresca di cambiamento in amministrazione, deve piazzare le nuove pedine nei ruoli chiave degli enti sovraccomunali. E intanto piazza la Beatrice Capitanio come consigliere nell’Autorità di Bacino, fresca di nomina alla presidenza di Alessio Rinaldi, sindaco di Marone mentre Paolo Bertazzoli (sindaco di Predore) presidente della società dei Battelli. Rappresentante dei laghi più piccoli (Moro e Endine), è stato nominato Silvano Fusari, ex direttore della Comunità Montana dei laghi bergamaschi, proposto dal Comune di Angolo che in assemblea ha delegato a rappresentarlo il Comune di Pisogne.

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CASTIONE – Il parroco Don Stefano scende in campo: “Date una risposta di unità all’anonimo che vuol dividerci. Metteteci la firma e la faccia”. Una prima risposta è il centinaio di volontari già all’opera

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Il clima resta pesante. In redazione ci sono arrivate ancora lettere (sempre anonime) e un plico di un presunto esposto (anche questo anonimo) contro un funzionario del Comune. E ovviamente c’è un movimentismo pre-elettorale per la prossima primavera, girano i nomi di candidati veri o presunti tali per liste in costruzione. Castione sarà l’unico Comune ad andare ad elezioni la prossima primavera perché gli altri in scadenza nel 2025, avendo votato quattro anni in ottobre, avranno un supplemento di mandato fino alla primavera del 2026.

La novità di questi giorni è ovviamente la lettera che è stata letta al termine delle Messe prefestive e festive nello scorso weekend, firmata dall’Equipe Pastorale, dai sacerdoti (ovviamente dal prevosto don Stefano Pellegrini) e aperta alle firme degli “uomini e le donne di buona volontà che vogliono metterci la faccia e la firma”. Già perché non è una presa di posizione unilaterale, si chiede appunto alla gente di metterci la firma e la faccia, insomma il messaggio è “uscite allo scoperto” per non essere complici di “chi vuol dividerci” di chi butta “fango e menzogne che sporcano il paese”.

LA LETTERA DELL’UNITÀ PASTORALE DELLA PRESOLANA – «Fango e menzogne che sporcano il paese»

Da mesi in paese circolano lettere senza firma, volta a volta contro gli amministratori, contro i funzionari comunali, contro gli imprenditori locali, persino contro singole famiglie.

Uno stillicidio di fango e menzogne che sporca il paese, ferisce le persone, avvelena legami e relazioni.

Come comunità cristiana condanniamo queste missive, nella forma e nei contenuti, e condanniamo senza se e senza ma l’autore delle lettere: il nostro paese merita di meglio che questo crescendo velenoso.

Nel Vangelo, Gesù salito sulla montagna, vedendo le folle, si rivolge ai suoi discepoli: Se la tua mano ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te (Mt 5,30).

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Contrabbando di tabacchi, scoperto opificio a Casazza

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Si sono appena concluse – in tutta Europa – le operazioni di polizia volte a smantellare un gruppo criminale composto da soggetti originari dell’Est Europa (ucraini, moldavi e rumeni), ritenuti responsabili di reati di produzione e traffico di sigarette di contrabbando.

Le indagini sono state svolte da una Squadra Investigativa Comune costituita – con il coordinamento di Eurojust – dalle autorità giudiziarie italiane, francesi e polacche.

A questa, si è affiancata una ‘Operational Task Force’, ovvero un team di 11 forze di polizia (in Italia, Francia, Polonia, Belgio, Bulgaria, Germania, Grecia, Lettonia, Lituania e Paesi Bassi) istituito presso Europol, che hanno operato in costante sinergia per smantellare un’organizzazione criminale ramificatasi, nel tempo, in diversi Paesi, così da accrescere i propri interessi illeciti.

In Italia, le investigazioni sono state condotte dalla Guardia di Finanza e dall’Arma dei Carabinieri di Bergamo, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale orobico.

In più di un anno di indagini, attraverso diverse riunioni operative tenutesi a L’Aja (in sede Eurojust ed Europol), è stato possibile ricostruire le relazioni economiche e i canali di distribuzione del tabacco che, una volta giunto in Europa – e quindi anche in Italia – veniva successivamente trasferito, attraverso autoarticolati, nelle fabbriche clandestine collocate dall’organizzazione in tutto il continente. In particolare, sono state individuate due società operanti nella filiera produttiva, ubicate in Campania, le quali sarebbero state destinatarie di tabacco grezzo, al fine della successiva lavorazione e spedizione all’estero.

Nel corso dell’indagine, culminate nell’action day di ieri, sono stati arrestati 11 soggetti in diversi Paesi europei, tra cui uno dei due capi dell’organizzazione, fermato in Polonia mentre si stava imbarcando su un aereo diretto a Napoli.

L’intervento di ieri ha visto la partecipazione, in Italia, di oltre 50 militari che dalla provincia orobica hanno raggiunto gli obiettivi nelle province di Trieste, Gorizia, Napoli, Avellino, Benevento, Alessandria e Caltanissetta, operando fin dalle prime luci dell’alba e perquisendo abitazioni, uffici, aziende e depositi. Nel corso delle operazioni appena concluse sono state sequestrate, oltre a 7 tonnellate di tabacco destinato all’organizzazione criminale, smartphone, dispositivi elettronici e documentazione contabile ritenuta di alta valenza probatoria. A casa di uno degli indagati, sono stati inoltre rinvenuti anche 46.000 euro in denaro contante.

Il tabacco complessivamente sequestrato nel corso dell’indagine è pari a 57 tonnellate, di cui 10 in Italia.

Con riferimento alla provincia di Bergamo, le investigazioni svolte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza orobica e dal locale Nucleo Investigativo dei Carabinieri, in costante coordinamento investigativo, hanno permesso, attraverso ricostruzioni sotto il profilo economico-finanziario, di denunciare 10 soggetti all’Autorità Giudiziaria, nonché di individuare e monitorare un opificio, sito nel comune di Casazza, destinato alla lavorazione illecita del tabacco. Per questo motivo, già la scorsa estate, venivano sottoposti a sequestro un fabbricato, i macchinari necessari al confezionamento clandestino di sigarette di contrabbando, tra cui un essiccatore industriale, il tabacco utilizzato e i relativi materiali – ossia centinaia di milioni di filtri, bobine di carta e stampe di pacchetti, tutti riportanti il marchio contraffato di una nota società di produzione di sigarette – nonché di arrestare, in flagranza, 2 cittadini stranieri in possesso di documenti di identificazione falsi, validi per l’espatrio.

Gli approfondimenti investigativi hanno fatto emergere come il capannone posto a sequestro fosse ubicato in una zona industriale – al di fuori delle principali vie di comunicazione – confinante con una zona boschiva, per meglio occultare le attività illecite di lavorazione e carico/scarico degli autoarticolati che giungevano sul posto.

In particolare, l’immobile, di proprietà del titolare di un caseificio bergamasco, era stato locato ad una ditta individuale riconducibile a un cittadino moldavo – appositamente costituita poche settimane prima – che avrebbe favorito la lavorazione clandestina dei tabacchi posti successivamente a sequestro, dissimulando la dichiarata attività nel settore edile. Nel corso delle operazioni di accesso, i Finanzieri e Carabinieri bergamaschi hanno rilevato le imponenti opere edili abusive realizzate all’interno del capannone, tra cui dei veri e propri appartamenti in legno e cartongesso – che ospitavano una decina di lavoratori non autorizzati a lasciare la struttura – oltreché impianti industriali di aspirazione e riscaldamento, rampe di scale per l’accesso al piano rialzato, ove insistevano bagni, cucine e camere da letto.

È emerso come i trasporti (su strada) di tabacchi lavorati clandestinamente a Casazza venissero occultati all’interno di imballaggi accompagnati da documentazione attestante fittiziamente la presenza di “infissi in alluminio”, emessa da una società comasca con unità operativa nel lodigiano, la quale in tal modo forniva copertura all’attività di contrabbando.

Le sinergie create fra le Autorità Giudiziarie e le Forze di Polizia sono risultate essenziali per comprendere nella loro interezza e complessità le dinamiche criminali transanzionali, nonché per acquisire tutti gli elementi di prova utili alle indagini.

L’azione di servizio testimonia concreta attuazione degli strumenti investigativi derivanti dalla cooperazione giudiziaria e di polizia, attraverso l’impegno quotidianamente profuso dal Corpo della Guardia di Finanza e dall’Arma dei Carabinieri quali presidi di sicurezza nel territorio nazionale, nella lotta ai traffici illegali in genere.

Con riferimento al contrabbando di sigarette, le Fiamme Gialle sono in prima linea nel garantire gli interessi erariali dello Stato, nonché, anche alla luce della qualità nociva dei prodotti posti in commercio, la tutela della salute dei consumatori.

Si evidenzia che il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che le responsabilità degli indagati saranno definitivamente accertate solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.