BORGO DI TERZO – LUZZANA – VIGANO S. MARTINO – Le ultime scaramucce attorno alla “moritura” Unione. La minoranza di Borgo: “Scioglimento… che succede? Si rischiano ricorsi al Tar, cause e quant’altro”

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In tutti i matrimoni falliti la strada verso la firma dell’atto di divorzio è lastricata di vendette, litigi, colpi di coda velenosi. Succede anche nei matrimoni tra comuni, come appunto dimostra la vicenda dell’ormai “moritura” Unione Media Val Cavallina, che fino al 31 dicembre comprende i comuni di Borgo di Terzo, Luzzana e il “traditore” Vigano San Martino.

Sì, perché è stato quest’ultimo a volersene andare, abbandonando il “tetto coniugale”.

A meno di un mese dal divorzio definitivo, continuano infatti le scaramucce tra i tre attori di questa intricata vicenda. Era del resto inevitabile che qualche piccola dose di veleno (e di rancore) restasse nelle vene degli amministratori comunali che sul futuro dell’Unione si sono combattuti nei mesi scorsi.

Chi più di tutti fa sentire la sua voce sulla condanna a morte dell’Unione Media Val Cavallina è il gruppo di minoranza di Borgo di Terzo “Nuova Proposta”, guidato dall’ex sindaco Mauro Fadini.

In un volantino, i tre consiglieri del gruppo hanno espresso il loro disappunto su quello che sta capitando a questo ente che per ben 23 anni (dal 1998) ha gestito in forma associata la quasi totalità delle funzioni e dei servizi per conto dei tre comuni membri. Nel volantino viene fatta una sorta di cronistoria della fine dell’Unione.

 

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