Permettete un poco di enfasi giornalistica, per un fatto che anche ai giorni nostri occuperebbe per giorni i telegiornali, la carta stampata e tante trasmissioni televisive di cronaca nera.
Leggendo libri di storia locale, ogni tanto si trovano passaggi che riguardano questo fatto delittuoso verificatosi a Bossico nei primi anni del 1600.
Il libro della storia di Lovere, scritto dal sacerdote Luigi Marinoni, riporta a pag 36: : “1625?? A Bossico due omicidi in chiesa…”.
Tuttavia Marinoni fa risalire tali fatti alla situazione politica del momento: “Il capitano Barboglio al soldo veneto, si accampa nel piano di Lovere perché i tedeschi irrompono minacciosi dalla Vallecamonica… alla Ponta (facilmente dove c’è ora lo stabilimento Lucchini) si confinano venete milizie destinate a respingere i tedeschi irrompenti dal Tonale perché appestate… trascurata ogni misura di sicurezza nei paesi vicini”.
In Lombardia è iniziato il passaggio dei lanzichenecchi, descritto dal Manzoni nei Promessi Sposi, e la Vallecamonica era una via di accesso collegando con il Trentino e la Valtellina.
Insomma una situazione fuori controllo, con atti di razzia nei paesi, e magari si potrebbe pensare che qualcuno abbia tentato di rubare in chiesa e venisse ucciso.
Tuttavia un altro documento ci fornisce una diversa versione dei fatti.
Verso i primi anni dal 1920 l’arch. Elia Fornoni (nato a Bergamo nel 1847, morto 1925) fa un viaggio in tutti i paesi della provincia di Bergamo, redigendo un “dizionario odeporico” (dizionario di viaggio).
L’arch. Fornoni, oltre che essere conosciuto per i suoi progetti (suo il progetto della facciata del cimitero monumentale di Bergamo, autore di progetti di restauro di numerose parrocchiali), fu anche assessore del comune di Bergamo e cultore della storia Bergamasca…
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