A Bossico c’era la neve. Il fumo dei camini e il letargo del paese là in cima al mondo, che sta sotto, lungo, disteso, il lago che si insunua tra le montagne. Un paesaggio da favola. E qui, sull’altopiano, i “signori” venivano in villa. Curiosamente le ville erano state nominate col nome dei sette colli di Roma, eco di un risorgimento vissuto (e adesso rivissuto) da lontano, l’orgoglio di averlo anche solo sfiorato, Garibaldi aveva soggiornato nella Lovere già allora orgogliosa di mescolare le sue storie con la grande storia. E qui si trasferivano in estate le diatribe politiche che si fronteggiavano plasticamente, il Vaticano con Caprera che a rigore non faceva parte dei sette colli, ma si allargava nella simbologia al buen ritiro dei combattenti per gli ideali, come appunto l’eroe dei due mondi. Era nevicato sull’altopiano, di un bianco sfolgorante sotto il sole, grigiastro nei giorni di maltempo. La neve su in alto fa parte della vita, segnata dalle stagioni, si spala via l’essenziale, tanto da farci passare le auto e far arrivare in piazza la corriera che viene su da Sovere. Ma quel giorno di inizio marzo la neve fu sgombrata in gran fretta, un camion di ghiaia nera arrivò arrancando su per i tornanti, e fu sparsa sulla piazza di S. Pietro su cui si affaccia la parrocchiale. Stuoie furono stese per far passeggiare l’ospite illustre che stava per arrivare. Era il 2 marzo 1986 (tra qualche mese sarà il trentesimo dell’evento). Ma questa storia comincia un anno prima. A Bossico, lassù da dove si domina il lago d’Iseo, si era celebrato il 28 luglio 1995 il “Meeting della Montagna”. Ed era stato invitato all’evento l’allora ministro (dell’Agricoltura) bergamasco Filippo Maria Pandolfi. Il giorno dopo, tornato a Roma, il ministro bergamasco aveva mandato un telegramma al “suo” Presidente del Consiglio, Bettino Craxi. Sembrava un telegramma apparentemente innocuo, ma alla lenza c’era all’amo un’esca appetitosa per Craxi, appassionato di storie risorgimentali e in particolare di quelle garibaldine: “… informoti di avere trovato qui un pezzo prezioso dell’iconografia garibaldina. Mi piacerebbe che venisse a far parte della tua collezione”. Craxi era il primo presidente del Consiglio socialista, il secondo (dopo la brevissima parentesi di Giovanni Spadolini, non democristiano….Il 5 novembre le collezioni dell’ex Presidente del Consiglio Bettino Craxi sono state messe all’asta e vendute. La famiglia Craxi è indebitata, proprio nei giorni scorsi la Corte di Cassazione ha confermato il dovuto pagamento di 676 mila euro, da parte di Stefania Craxi, per il recupero dell’imposta di registro ricevuta in “eredità” dal padre. La collezione dei cimeli garibaldini, tra cui i due dipinti del pittore Tallone che Craxi aveva avuto in regalo a Bossico, è stata acquistata in blocco
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