L’INCREDIBILE STORIA DELLA MUCCA CHE NON AMAVA LO SPRITZ
Detta così sembrerebbe una cosa molto divertente…invece di divertente non c’è assolutamente nulla. É la cronaca di un gesto di bullismo che ha dell’incredibile, cose che si fanno solo quando il cervello non è collegato e risulta pericolosamente latitante. Cito brevemente: qualche sera fa un gruppo di bontemponi bossichesi ha pensato bene di mettere in scena l’ennesima spacconata trascinando a forza una mucca (sì, avete capito bene: una mucca!) dentro al piccolo bar che si trova nella piazza principale del paese (la volta precedente si erano limitati a un maialino! Bontà loro!). Spingendo fuori le due bariste che stavano svolgendo il loro lavoro, hanno preso possesso del locale insieme al malcapitato bovino piuttosto frastornato. Il tutto ripreso dai cellulari per rendere immortale l’eroica impresa e condito da sguaiate risate belluine e alte grida di giubilo come quando si raggiunge un traguardo ambìto da tempo: “Evviva, ce l’abbiamo fatta, chissà se ora ci daranno in premio il tanto agognato mongolino d’oro”. Mi riesce molto difficile comprendere quale oscuro motivo possa invogliare gente, abbondantemente maggiorenne e vaccinata (non qualche sprovveduto adolescente in fase di stupidera!) a invadere, con inaudita prepotenza, un luogo pubblico, con un animale di quelle dimensioni, interrompere un pubblico esercizio, solo per farsi una grassa, interminabile risata che lascia il tempo che trova. Mi chiedo se le loro vite siano proprio così vuote da cercare diversivi così squallidi! Oppure solo uno stupido gesto per essere al centro dell’attenzione del pubblico non pagante presente alla performance? Tutto ciò mi ricorda tanto la trama di un libro di Dostoevskij di cui sicuramente costoro ignorano l’esistenza ma che mi permetto di consigliare loro di leggere (ma sapranno leggere sti trogloditi?). Per contro vedo sul Corriere della sera la foto del campione paralimpico Simone Baldini che a Forlì, seduto sulla sedia a rotelle, per una giornata intera ha spalato fango nella strada invasa dall’acqua e dai detriti. Ora vogliono proporlo per una medaglia d’oro al valor civile ma lui si è schermito dicendo di non aver fatto nulla di eccezionale. Solo il suo dovere. Tutto ciò si commenta da solo! Semplicemente il gesto di una persona che ama profondamente la sua terra e nonostante l’evidente impedimento fisico ha voluto fare qualcosa per alleviarne il dramma! Anche a Bossico sono presenti tanti gruppi, in primis GLI ALPINI, solo per citarne uno senza far torto agli altri, che operano nell’esclusivo interesse del paese affinché diventi un luogo sempre più dignitoso, che con immensa generosità si prodigano ogni volta che si presenta una necessità. La nostra scuola materna è un concreto esempio della loro dedizione e del loro amore. Potrei citare molte altre persone che, senza mettersi tanto in mostra, contribuiscono a rendere migliore la vita sociale del paese. Magari con piccoli gesti che possono passare inosservati ai più ma che sono preziosi perché rappresentano le famose gocce che alimentano il mare e che contribuiscono a rendere Bossico un paese ancora vivo nonostante tante difficoltà e disagi: l’isolamento, i servizi che mancano e che diventano sempre più pochi tanto per citarne solo alcuni.
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