Nei nostri paesi di provincia esistono molti nomi di località che spesso conosciuti solo ai proprietari di cascine o terreni in loco, altre volte molto diffusi e meta di passeggiate, Pozza d’Ast, il Colle, le Tre Santelle, ecc, solo per citarne alcuni dell’Altopiano di Bossico. L’origine dei nomi è riconducibile a caratteristiche del luogo (Foppelli, Ronchi, Dosso), altre volte si perde nella notte dei tempi, rendendo certi toponimi indecifrabili. Sull’altopiano di Bossico, nella zona ovest del territorio e poco distante dalla località Tre Santelle esiste una zona boscata comunemente chiamata “le Fornaci”; il nome stesso farebbe pensare ad un luogo dove un tempo si eseguiva la cottura di qualche manufatto, ma ormai la vegetazione e l’oblio del tempo hanno cancellato tutto. Un pensionato di Bossico, Pietro Arrighetti classe 1947, armato di pazienza e buona volontà si è messo a cercare in loco delle tracce che potessero ricondurre ad eventuali attività e lavorazioni. In zona sono visibili anche varie insenature nel terreno che fanno pensare facilmente ad una attività estrattiva di materiali vari svoltasi in passato.
La ricerca ha permesso di trovare, oltre a vari pezzi in cotto (pezzi di tegola, mattoni e piastre per pavimentazione) il basamento di un forno nel quale facilmente avveniva la cottura dei manufatti realizzati in creta rossa (terre rosse) che ancora riaffiora in loco; stabilire a quale periodo risalga il tutto è difficile ma si può immaginare che le prime lavorazioni risalgano al 1400/1500 quando nei paesi si sono iniziate a costruire case piu’ solide e con i tetti in tegole. Arrighetti ha fatto anche una ulteriore ricerca e realizzato molti stampi in legno come quelli usati ai tempi per sagomare tegole e mattoni, ha ricostruito la volta del forno e dei tavoli da lavoro. Diciamo che riemerge un pezzo della nostra storia che era andato dimenticato. Facilmente nello stesso posto esisteva anche una “calchera” ossia il forno nel quale venivano cotte le pietre calcaree per produrre la calce e “ol poiat”, cioè la catasta di legna appositamente costruita con maestria per produrre il carbone di legna (la legna abbondava nei boschi limitrofi) che veniva venduto e usato nelle fucine del fondovalle per la lavorazione dei metalli. Nei secoli scorsi non esistevano strade carrozzabili e camion che portassero i materiali da costruzione a Bossico e tutto veniva realizzato in maniera autarchica in loco….
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 APRILE