Se vogliamo buttarla in battuta potremmo dire: ”non si trova più una persona che voglia fare il sindaco, nemmeno a pagarla a pagarlo a peso d’oro…”. Nella realtà dei fatti si registra, negli ultimi anni, un notevole disinteresse verso la cosa pubblica (l’argomento e le motivazioni andrebbero approfondite ma lo faremo magari in altra sede); nell’ultima tornata elettorale, anche in comuni popolosi, si è presentata una sola lista e alcune volte faticosamente “raffazzonata” pure quella. Diciamo che fare l’amministratore pubblico è diventato ormai piu’ un grattacapo che una soddisfazione, arrabattandosi tra le lamentele dei cittadini e la mancanza di risorse per farvi fronte, beghe legali per i motivi piu’ disparati, dall’urbanistica al bambino della materna che si schiaccia il dito nella porta. Deve essere partito da queste considerazioni il Governo Draghi se con la legge di bilancio 2022 (legge 234 del 30/12/2021 art 583 e art 584) ha riparametrato lo stipendio dei sindaci delle città metropolitane e sindaci di regioni a statuto ordinario al trattamento economico dei presidenti di regioni (attualmente 13.800 euro lordi mensili). Uscendo dal “burocratese”, il governo ha deciso di mettere sul piatto un congruo aumento d stipendio a tutti i sindaci, contribuendo in prima persona a finanziare tale spesa ai comuni…
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