Mercoledì 23 dicembre – Si è conclusa con l’addio di Sergio Bonardi e l’arrivo del commissario ilo 2015 di Carobbio degli Angeli, una lunga storia che parte il fine maggio 2015 con la vittoria della squadra di Insieme per Cambiare e conclusasi proprio oggi con la votazione della mozione di sfiducia dei 4 consiglieri comunali di minoranza e dei 4 dissidenti. Dopo un lungo barttibecco in un consiglio comunale anomalo, tenutosi alle 10 di mattina, le minoranze hanno fatto decadere il sindaco.
Tutto parte a fine luglio quando nel gruppo di maggioranza si apre una frattura che diventa insanabile con il vicesindaco Teresa Ruggeri, il capogruppo Luca Baroni il consigliere Gian Pietro Gavazzeni e Vittorio Borali (che aveva già lasciato a marzo 2015 il suo ruolo di assessore al bilancio) che lasciano la maggioranza mettendo di fatto in minoranza il sindaco Bonardi. Una prima mozione di sfiducia era già stata presentata a novembre ma era stata annullata dalle stesse minoranze e dai 4 dissidenti che avevano voluto lasciare un mese di tempo al sindaco Bonardi per usare l’avanzo di amministrazione concesso dalla Finanziaria per rimettere a posto il centro sportivo, soldi che dovevano essere impiegati entro fine anno.
a dicembre era arrivata un’altra mozione di sfiducia che doveva essere discussa a gennaio ma il sindaco Bonardi a inizio mese aveva chiesto ai 4 dissidenti di dimettersi per permettere ad altri di entrare in consiglio comunale ed avere così una nuova maggioranza. Richiesta presentata perche, secondo il sindaco, la giunta non avrebbe avuto la tempistica necessaria per elaborare un progetto per il cetnro sportivo. Il risultato finale è stato che i 4 dissidenti non si sono dimessi e il sindaco non ha saputo usare il tempo rimasto per presentare un progetto per il centro sportivo, che quindi rimarrà così chiuso ancora per un bel po’. Alla fine il colpo finale, il sindaco convoca il consiglio comunale con la mozione di sfiducia arrivando così alla sfida finale, che ha perso, sfiduciato dal consiglio, con i 4 consiglieri che gli erano rimasti vicini che non si sono presentati alla seduta. Ora arriva il commissario e il paese si prepara a nuove elezioni, a distanza di un anno e mezzo dalla salita al potere della nuova giunta.
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