Usciamo dal nostro guscio e andiamo a imparare da quelli che il turismo lo sanno fare. Prima di tutto con strutture ricettive all’altezza. Le strutture ricettivi della valle non si sono adeguate, tranne due o tre eccezioni (e nemmeno i prezzi, per questo, basterebbe fare un giro sulla costa adriatica e anche qui capire come strutture a 4 stelle superior possano fare prezzi accessibili e appetibili per famiglie).
Ma restiamo nel tema dell’inchiesta di queste pagine sui “ritiri” del calcio. L’Atalanta con la sua convenzione col Comune di Clusone, non è certo un problema per la capitale dell’alta valle. Lo scorso anno i “ritiri” sono saltati, quest’anno sono ripresi. Le grandi squadre optano per ritiri in sede ma lo fanno per poi varcare l’oceano per tornei molto remunerativi.
Dal confronto con le altre squadre, la convenzione con l’Atalanta a questo punto sembra più conveniente per Clusone che per la squadra orobica. Il ritorno di immagine che hanno calcolato in valle Camonica, quindi nemmeno in Trentino con l’eclatante caso del piccolo Comune di Dimaro che ha costi milionari per ospitare il Napoli con ritorni economici decuplicati, vale come esempio di come si debba affrontare il problema. Quando hanno saputo le cifre che spenderebbe il Comune di Clusone si sono meravigliati: cifre bassissime per un club come l’Atalanta. Non fanno nemmeno conto dei tifosi, pensano all’immagine, ai servizi televisivi quotidiani: per uno spot su Sky si spenderebbero intorno ai 13 mila euro per 50 secondi, qui ne hanno gratis almeno uno al giorno di 3-5 minuti, replicato più volte su Sky, tralasciando le altre reti che pure stanno “sul pezzo” quando si tratta di una squadra come l’Atalanta, da anni al top delle grandi e quest’anno con aspirazione di scudetto. E poi i servizi delle televisioni delle nazioni europee con giocatori (che si sono appena fatti onore agli Europei) che giocano nell’Atalanta.
Perché l’Atalanta non ha fatto il ritiro a Clusone? Sul mancato arrivo della squadra in alta valle c’è anche una versione “politica”: che i Percassi abbiano voluto dare un segnale alla nuova amministrazione, che evidentemente non rientrava nel loro gradimento (Antonio Percassi era stato fatto cittadino onorario di Clusone dal sindaco Paolo Olini, con cui aveva un feeling personale che aveva portato appunto alla convenzione)…
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