Riceviamo in redazione e pubblichiamo una lettera che è stata inviata in Municipio.
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Sig.ri tutti in indirizzo, buongiorno.
Una delle scorse sere, rincasando in piena solitudine dalla mia solita passeggiata terapeutica percorrendo la via Dei Caduti, giunto in prossimità dell’attraversamento pedonale prossimo al monumento degli Alpini, ho notato una persona disabile in carrozzella che imprecava ad alta voce.
Incuriosito, pensando avesse bisogno di aiuto, mi sono avvicinato e gli ho chiesto se potevo essergli utile.
Dopo un suo primo momento d’imbarazzo, si è sfogato e non ho poi potuto fare altro che ascoltarlo, riassumendovi qui ora le sue esternazioni:
– Lui ha detto: … si potrà, lo scorso anno con due distinti cantieri sono stati fatti lavori stradali, qui è stato anche demolito e rifatto il marciapiede e le zebrature per l’attraversamento pedonale. Però, si sono dimenticati di me e di quelli come me, hanno mantenuto il salto del marciapiede. Ma chi ha progettato e diretto questi lavori … Ed io qui come faccio ad attraversare?
– Ha poi continuato: … anche il marciapiede più avanti di fronte il cimitero è occupato per lo più dalla siepe, ed io come posso passare senza rischiare di cadere sulla strada?
– Poi ancora, ha continuato nel commentare di simili ed altre situazioni in altre vie, che per larghezza marciapiedi, scivoli e attraversamenti lasciano molto a desiderare … e dire, ha affermato infine, che dicono e promettono attenzione ai disabili e fragili … certo sempre e solo prima delle elezioni e poi ci dimenticano.
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