E’ stato rintracciato l’uomo marocchino accusato dell’omicidio di Mykola Ivasiuk fuori dal Rosy Bar di Casazza il 19 agosto. Secondo le prime informazioni i carabinieri della compagnia di Clusone e i militari del comando provinciale di Bergamo l’avrebbero rintracciato all’estero, dopo quasi un mese di ricerche.
Quella sera i carabinieri si erano subito messi sulle tracce di Mouhssine Mohamed Amine, 32enne di origini marocchine che era seduto all’esterno del ‘Rosy Bar’ di Casazza, dove c’erano anche Mykola e M.R., 39enne calabrese amico della vittima.
Secondo le ricostruzioni quest’ultimo stava cercando di calmare Ivasiuk, ubriaco dopo un diverbio con la compagna. Secondo i carabinieri M.R., a sua volta alterato dall’alcol, avrebbe sferrato un pugno all’amico ucraino, anche se lui nega e sostiene di avergli tirato solo uno schiaffo, il gip ha creduto a questa versione ma il Pm ha fatto ricorso contro la scarcerazione.
Spazientito dalla confusione creata al bar dallo stesso Mykola, il 32enne marocchino si sarebbe alzato dal tavolino spaccando un bicchiere di vetro sulla sua nuca. Mykola è crollato a terra e per lui non c’è stato nulla da fare; l’amico calabrese è rimasto sul posto in attesa dei soccorsi mentre l’altro è fuggito ed è stato accusato di omicidio preterintenzionale.