Non accennano a diminuire le polemiche sul progetto che prevede l’abbattimento e la ricostruzione di un edificio comunale in Via Nazionale a Casazza, nella zona compresa tra il semaforo, la farmacia e la pensilina dei pullman. In particolare, nell’occhio del ciclone è la prevista diminuzione dei parcheggi, che portato ad una levata di scudi da parte dei negozianti ed esercenti dell’area. Sull’ultimo numero di Araberara abbiamo riportato il grido di dolore e di rabbia della farmacista, ma di grida di dolore e di rabbia ce ne sono molte altre; le si sentono nei bar di Casazza, le si leggono sui social, arrivano alla nostra redazione.
Le reazioni
Eccone una. “Adesso, dopo che la questione è stata riportata dai giornali, l’Amministrazione comunale dice di voler mediare con noi commercianti. Peccato che però – ci dice una commerciante della zona – quando ci siamo incontrati, hanno detto: ‘si fa così’ facendo capire che non sarebbero tornati indietro. Comunque, a me, come commerciante e come cittadina di Casazza, sembra esagerato e assurdo spendere 3 milioni di euro così male, per abbattere un edificio che non è messo così male e per costruire una palazzina che, in effetti, esiste già. Quindi l’utilità del progetto mi sembra pari a zero!”.
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