CASAZZA – IL BORGO/2 – Mologno, dal castello medievale alle nuove residenze e… la rivalità storica con i Molini

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Dopo aver visitato il piccolo borgo di Colognola, di cui abbiamo parlato sul numero di Araberara del 23 luglio, ci spostiamo a Mologno.

Sabato mattina, sono da poco passate le undici, giornata calda di fine luglio. Il nostro viaggio questa volta parte da un parco giochi, “uno dei più frequentati di Casazza”, ci fanno presente due signore che incontriamo all’ingresso. Oltre a un paio di operai che si stanno occupando della manutenzione, scorgiamo qualche anziano impegnato in una chiacchierata accanto ai giochi, più giù, in riva al laghetto, un nonno che osserva giocare la nipotina e un papà che tira quattro calci al pallone con il suo bambino. Insomma, questo sembra essere il luogo d’incontro perfetto per tornare a stare insieme come una volta: “Direi – spiega il papà a cui ci siamo avvicinati per chiedere come si vive qui – che è uno dei più indovinati di Casazza, perché è molto vicino al centro abitato (davanti a noi il castello, alle nostre spalle il complesso residenziale nato negli anni Ottanta, ndr) ed è alle porte del centro storico. Ci sono i giochi per i bambini, le panchine all’ombra per riposare e chiacchierare, c’è una struttura utilizzata dalle persone che presidiano il posto. È un’area con molto verde e soleggiata… Meglio di così non potremmo chiedere! È frequentato da anziani, famiglie, bambini… e poi ne beneficia Mologno, ma non solo, vengono da Casazza e anche dai paesi vicini”.

Del parco di Mologno ne avevamo già sentito parlare, anche se in verità con qualche critica… “Qui il comitato della frazione si dà molto da fare, penso sia uno dei più attivi del paese, organizza molte cose, come la cena in strada e altre iniziative, e si occupa anche del parco. Ci sono state un po’ di polemiche, ma cosa vuoi che ti dica…”.

Attraversato il parco e lasciato alle spalle proseguiamo verso il centro storico, imbocchiamo la via Castello ed è proprio qui che l’architetto Raffaele Cambianica ci attende per un viaggio storico all’interno del nostro viaggio a… piedi. Di fronte a noi il castello di Mologno: “Via Castello possiamo definirla come la linea di confine tra l’edificato storico e la ‘nuova Mologno’, se così la vogliamo chiamare. Mologno nasce proprio attorno a questo castello, nel Medioevo c’era un percorso che arrivava dal fondovalle, costeggiava il torrente Drione, dove c’era un guado e poi si risaliva verso la via Valzello e ci si trovava di fronte la parte del castello fortificata. Trovandosi su un promontorio da dove lo stiamo osservando non si percepisce, ma dal fondovalle si vede che è protetto naturalmente da una scarpata molto ripida. Il castello nasce probabilmente con una torre e una palizzata, poi fino al Rinascimento la struttura si è sviluppata in base alle esigenze, quindi sono state costruite opere murarie più importanti. La torre in origine era sicuramente più alta perché serviva a controllare le vie di accesso, anche perché da qui non solo si scendeva sul fondovalle ma si va verso Spinone, quindi l’alta Val Cavallina, oppure verso Bianzano e quindi in Val Seriana attraverso la Valle Rossa. Da qui si staccano proprio come dei fiumi delle vie che conducono al Drione, via Vardel, via Torrente e poco sotto la Via dei Santi, una sorta di collegamento alla fonte di approvvigionamento di acqua trasversale rispetto alle abitazioni. La necessità di essere vicini all’acqua ha determinato anche l’urbanistica del paese. Fino alla metà del Quattrocento, quando sono arrivati i Veneti, il castello è rimasto della famiglia Suardi. Poi sono subentrate altre famiglie e qui a Mologno è arrivata la famiglia Lupi che è rimasta proprietaria del castello e di tutti i possedimenti terrieri della zona fino ai primi dell’Ottocento. Quando è venuta meno la necessità difensiva, la famiglia Lupi ha trasformato il castello in una residenza nobile usando, come si vede, il lato che ha l’esposizione migliore quindi verso sud ovest e la trasformazione architettonica è visibile anche sulla parte di edificio che non è stata ristrutturata”. ..

SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 6 AGOSTO

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