CASAZZA – Molini di Colognola, le cantine, il Cherio che ‘divide dal resto del mondo’… un luogo da (ri)scoprire

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Prosegue il nostro viaggio tra i borghi di Casazza e dopo aver raccontato la via Nazionale, svoltiamo a sinistra (per chi viaggia verso Bergamo) avvicinandoci al Cherio. È proprio il corso d’acqua a portarci verso la frazione di Molini di Colognola. È un sabato pomeriggio di metà settembre, incrociamo qualche ciclista, qualche anziano affacciato al balcone di casa e un gruppetto di bambini che gioca sotto gli ultimi raggi di sole e lo sguardo attento delle loro mamme. A farci da guida nel cuore del centro storico, proprio come a Mologno, è l’architetto Raffaele Cambianica. Il ponte di Molini, proprio dove ci troviamo, divide – o unisce – la frazione da… tutto il resto del mondo: “Proprio così, questo è il punto di congiunzione con il centro di Casazza”. E non solo: “Sì, anche dal punto di vista delle rivalità storiche tra le due frazioni di Molini e Mologno (sorride, ndr)”.

Ci guardiamo attorno e già da qui si percepisce il profumo di storia: “Il fulcro di questo centro si basa sulla presenza del corso d’acqua, perché è proprio da questo che sono nate le abitazioni tra il Seicento e il Settecento. Tutto è nato proprio perché si è sfruttata la forza motrice del fiume che andava ad alimentare un molino costruito nel XIII secolo da un’importante famiglia di Gorlago, i De Bechis, da cui sono derivate altre famiglie, residenti qui ancora oggi, come per esempio la famiglia Bettoni, che ha costruito il Palazzo Bettoni. Si tratta quindi di un nucleo che ruotava attorno all’economia, perché tutti portavano il raccolto qui per essere macinato. Era un borgo contadino, di giorno si saliva verso il monte nei boschi o nei pascoli per poi rientrare nelle proprie case… morfologicamente non era un territorio montano adatto alla costruzione di cascine”.

Lasciandoci alle spalle il Cherio, di fronte a noi la ciclovia della Val Cavallina: “Da una parte si va verso il lago, nella direzione opposta invece si va verso Gorlago. Insomma, guardandola così non si direbbe, perché passa proprio attorno al nucleo storico di Molini. A sinistra via Pieve è quella che conduce a Colognola, la strada nuova, mentre quella antica è la via Gasparina (utilizzata anche nel percorso della gara del Murlansì) dove un tempo sorgeva una santella. Al di sopra della strada quella che oggi è una residenza privata, una volta era l’edificio che ospitava le scuole Elementari e chi è nato tra gli anni Quaranta e Cinquanta le ha frequentate proprio qui”.

Molini di Colognola è stato un Comune prima di essere inglobato a Casazza: “E gli spazi comunali si trovavano verso il centro storico. Non è come a Mologno, dove scuole e Municipio erano in un unico edificio”. Prima di spostarci, torniamo a parlare del Cherio…

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