Il decennio di governo del sindaco Sergio Zappella si sta avvicinando alla fine e fra dieci mesi i cittadini di Casazza saranno chiamati a sceglierne il successore. Sì, perché con ogni probabilità, le prossime elezioni comunali si terranno domenica 9 giugno 2024 (insieme alle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo). E, al tempo stesso, è molto probabile che l’attuale primo cittadino decida di rinunciare al suo terzo mandato consecutivo. Casazza sembra infatti aver bisogno di una scossa o, utilizzando un’altra espressione, di un colpo di reni che dia nuovo lustro al quinquennio 2024-2029.
Non è che il decennio ‘zappelliano’ sia stato negativo (anche se il giudizio finale spetterà ai suoi concittadini), anzi, di opere ne sono state fatte tante, ma si sente la necessità di un cambio di passo. E, per cambiare il passo, a volte è utile cambiare il numero uno dell’Amministrazione.
Prima di pensare al futuro, diamo però uno sguardo al passato, rinfrescandoci la memoria.
Nel 2019 Zappella aveva approfittato della presenza di altre due liste concorrenti e aveva vinto con 1.003 voti pari al 49,14%; Omar Ghilardi ne aveva ottenuti 738 (il 36,16%) e Fiorenzo Cortesi 300 (il 14,70%).
È vero che in politica uno più uno non sempre fa due, però facendo due conti si nota che, in teoria, se le due attuali liste di minoranza si fossero presentate unite, avrebbero vinto. Ma, appunto, questo solo in teoria. Si nota anche che Zappella ha sempre vinto con quasi lo stesso numero di voti: 1.003 nel 2019 e 1.015 nel 2014; in entrambi i casi si era trovato di fronte due candidati sindaci. Verrebbe da dire: ‘divide et impera’.
Da tutto questo discorso emerge per gli oppositori dell’attuale maggioranza la necessità di evitare gli errori commessi nelle due precedenti tornate elettorali. La necessità, per i due gruppi di minoranza casazzesi, è quella di unire le forze ed evitare che nel 2024 la lista di maggioranza ‘Orizzonte Comune’ vinca ancora grazie alle divisioni altrui.
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