Toccherà a don Massimo Cornelli, 46 anni, originario di Almenno San Salvatore, il non facile compito di raccogliere l’eredità di don Giuseppe Berardelli, scomparso nel marzo scorso a 72 anni vittima dell’epidemia, che durante il suo ricovero in ospedale rinunciò al respiratore pregando i medici di riservarlo ad un malato più giovane di lui.
Sacerdote dal 1998, don Massimo è stato curato a Cene per nove anni e poi è partito per la Costa d’Avorio, missionario diocesano nella parrocchia di Saint Maurice in Agnibilekrou, nella regione di Indénié-Djuabli, dove svolge la sua attività pastorale da 13 anni.
La comunità parrocchiale di Casnigo è stata informata della successione il 23 maggio scorso ed ora attende con trepidazione e fiducia il nuovo Arciprete, il cui ritorno in Italia è previsto per il prossimo mese di settembre. Ricordiamo che la chiesa di Casnigo dedicata a S. Giovanni Battista, gode del titolo di “Arcipresbiterale Plebana” perché, fondata nel 1460, è la chiesa madre della Valgandino.
Abbiamo raggiunto per telefono don Marco Giudici, clusonese, che lavora nella stessa Missione di don Massimo:
“Non posso dire di conoscerlo a fondo, sono arrivato qui soltanto da sette mesi e perciò sto ancora svolgendo il mio ‘apprendistato’, con lui e con altri due sacerdoti, don Gianni e don Luca, devo ancora prendere le misure, come si dice, delle situazioni locali. Da don Massimo ho tutto da imparare, lui conosce bene le persone, la realtà di questo territorio e di questo popolo dei quali, in 13 anni, ha avuto anche modo di constatare la rapida evoluzione. Qui c’è una Chiesa giovane, piena di entusiasmo e di energia, che però, ovviamente, rischia di pagare la sua inesperienza con qualche fatica e con qualche errore…La nostra chiesa parrocchiale, in questa cittadina di circa 11.000 abitanti, è comunque sempre piena, e poi ci occupiamo di 11 villaggi sparsi, li visitiamo ciclicamente in modo che i fedeli possano avere la celebrazione della S. Messa almeno una volta al mese”….
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