CASNIGO – IL PERSONAGGIO – Nancy, la giovane sensitiva bergamasca che vede gli spiriti di chi non c’è più

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Da quando ha tre anni e mezzo vede lo zio morto un anno prima della sua nascita, da allora ha visto centinaia di entità, ma con il suo team si affida a strumenti scientifici per provarne l’esistenza visitando case e castelli

Io credo in ciò che vedo, non ho mai visto gli angeli, quindi non posso dire che esistono. Al contrario, vedo queste entità… e perciò ci credo

Quando chiedo loro: ‘cosa c’è dopo la morte?’… non ti rispondono mai. E’ come se non volessero dirlo”

 

 

C’è tutto un mondo, là fuori, che non conosciamo”. Queste sono le parole di una ragazza bergamasca che ha una particolarità: è una sensitiva che può vedere gli spiriti dei morti, ci parla e li ascolta. E’ anche una ghost hunter, una “cacciatrice di fantasmi” che si affida non solo alle sue capacità, ma anche e soprattutto ad apparecchiature e strumenti scientifici. Lei è infatti una ricercatrice che punta a rilevare la verità sul paranormale, senza spettacolarizzazioni.

Con lei ci immergiamo in una realtà che ha dell’incredibile e che è strettamente connessa con una delle componenti della vita: la morte.

L’immagine più famosa (e tetra) della morte è quella della “nera mietitrice”, rappresentata da uno scheletro incappucciato e armato di falce. C’è anche chi, come Francesco d’Assisi, la chiamava “sorella morte corporale” e lodava Dio per la sua presenza, perché è lei che segna il passaggio da questo all’altro mondo. Intorno alla morte, c’è poi l’eterno e infinito dilemma: c’è qualcosa dopo? E se c’è, cosa è? Non c’è niente, perché tutto finisce con la morte del corpo? Oppure c’è un’anima immortale che va oltre, consentendoci di vivere anche dopo la fine della vita terrena? Eterni dilemmi che accompagnano da sempre l’umanità e che vedono la fede (concentrata sull’aldilà) e la scienza (interessata all’aldiqua) su posizioni contrapposte.

C’è poi anche chi, usando metodi e strumenti scientifici, indaga su quelli che vengono definiti fenomeni paranormali. Sono, appunto, i ghost hunters, i “cacciatori di fantasmi”.

Qualcuno sorriderà, ricordando certi film e telefilm del genere “fantasy”; altri storceranno il naso, pensando: “tutte cavolate”.

Torniamo però alla frase iniziale: “C’è tutto un mondo, là fuori, che non conosciamo”.

Nancy Ghislanzoni è una venticinquenne che vive a Casnigo, in Valgandino. E’ una ragazza come tante altre della sua età, vestita e pettinata alla moda, che vive nella casa dei genitori, ha il suo lavoro, il suo ragazzo, amici e amiche, ha i suoi interessi, le sue passioni.

Ma… c’è un ma… Nancy ha qualcosa in più, qualcosa di diverso dalla maggior parte delle persone. Quando mi accoglie nel salotto di casa, noto sul mobile diverse fotografie; foto di persone vive e foto di gente che non c’è più. In fondo, c’è la foto di un giovane uomo, lo zio di Nancy. Ed è qui che comincia la storia.

E’ da quando ho 3 anni e mezzo che vedo queste entità, questi spiriti. Tutto è cominciato quando, a 3 anni e mezzo, sono andata in coma per poche ore; quando mi sono ripresa – spiega Nancy – ho cominciato a vedere mio zio qui in casa, ma lui era morto un anno prima che io nascessi”….

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