CASNIGO – L’intero paese si mobilita per la sacra rappresentazione dell’Epifania. I Re Magi parlano casnighese e incontrano Re Erode

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I Casnighesi, si sa, sono tipi originali. Anche i bambini, ovviamente, che le letterine natalizie con i loro desideri non le scrivono come tutti a Santa Lucia o a Babbo Natale, ma le scrivono ai Re Magi e gliele consegnano di persona, ricevendo in cambio una calza in cui  metteranno  dolci ed altri doni, soprattutto materiali scolastici, da regalare ai loro coetanei dei Paesi meno fortunati.

Sarà così anche quest’anno, quando alla vigilia dell’Epifania si ripeterà una tradizione che ha almeno 5 secoli di storia alle spalle, così come il culto particolare per i Re Magi il cui fulcro è il gruppo scultoreo ospitato nella cappella del santuario della SS. Trinità, ben descritto dal l’incaricato di S. Carlo Borromeo nel verbale della sua visita risalente al 2 ottobre 1575.

Così, dopo la Messa delle 18 del 5 gennaio prossimo, avrà inizio l’originale manifestazione che è la riedizione delle sacre rappresentazioni medioevali: presso il Santuario si raduneranno i vari figuranti – pastori, cantori, baghetér – che attenderanno tra canti e nenie gli illustri ‘ospiti’, dei quali si sentiranno da remoto le voci mentre raggiungono il sagrato conversando tra loro in stretto dialetto casnighese. Una volta arrivati i Magi, prenderà forma il corteo che scenderà in paese e si porterà presso la ex-chiesa di Santo Spirito…

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