CASTELLI CALEPIO – INTERVENTO – A proposito del disastro nelle Rsa per Covid-19

383

Massimiliano Chiari

C’è un limite a tutto. In questi ultimi giorni apprendiamo che diverse Procure della Repubblica si stanno muovendo per capire cosa sia successo nelle RSA lombarde a seguito dell’epidemia da Covid-19, perfino Regione Lombardia (udite, udite!) ed il Ministero della Salute hanno istituito delle Commissioni d’inchiesta. Bene, ve lo dico io cosa è successo.

1) Quando domenica 23 febbraio scoppiò il caso di Codogno (il paziente 1 risultò positivo il 21/02/2020) alcune RSA bergamasche, che gestivano anche Centri Diurni Integrati (C.D.I.), decisero di chiudere subito, a partire da lunedì 24/2, i propri centri diurni perché li ritenevano, giustamente, veicolo d’infezione per gli altri ospiti residenti in RSA (infatti, gli ospiti dei C.D.I. erano quelli – per definizione – meno “controllabili”, rientrando al proprio domicilio la sera, condividendo spazi comuni con i propri famigliari potenzialmente infetti, e ripresentandosi, il mattino successivo, spesso con sintomi simil-influenzali). Bene, cosa accadde? Che Regione Lombardia bloccò tali chiusure (come quelle dei centri diurni per disabili, del resto), mandò gli ispettori ATS nei C.D.I. per verificare che fossero aperti e intimò, a quelli chiusi, di riaprire immediatamente, pena la sospensione dell’accreditamento.

2) In tutte queste settimane, dal 23 febbraio fino a ieri 13 aprile, le RSA della provincia di Bergamo non hanno mai, dico mai, avuto la possibilità di sottoporre a tampone né gli ospiti né gli operatori. Solo a partire da oggi, 14 aprile (cioè con un secolo di ritardo), è stato possibile effettuare i primi tamponi forniti dall’ATS di Bergamo ma, notate bene, solo agli ospiti sintomatici ed agli operatori che rientrano da malattia (a tutti gli altri ospiti ed operatori [asintomatici?], nulla, nessun tampone). E siamo al 14 di aprile. Non solo: per le RSA bergamasche verranno processati al massimo 50 tamponi al giorno: tenete conto che le RSA bergamasche sono 65, gli ospiti circa 6000, gli operatori circa 5000. Fate voi i conti di quanto tempo (mesi) servirà per tamponare tutti.

3) Era del tutto prevedibile che le Residenze Sanitario Assistenziali dove…

SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 24 APRILE

pubblicità