di Eugenio Fenaroli
Sono settimane di lacrime e rabbia. Ogni giorno che passa le nostre provincie di Bergamo e Brescia contano contagi, decessi e guarigioni. Numeri, numeri che raccontano di persone, ci parlano di vite e rapporti spezzati. I numeri non offrono vie d’uscita. Non lo fanno i numeri, non l’hanno fatto i media principali, né un Governo che da lontano, dall’alto non ha saputo valutare una situazione che fin da subito doveva essere gestita in modo diverso. Più duro forse, più deciso, sicuramente. Tuttavia, nemmeno le polemiche chiariscono la strada da percorrere né la direzione che prenderà questo immediato futuro che ad oggi, per noi Bergamaschi e Bresciani in particolare, appare confuso. La differenza la facciamo noi. La fanno i medici e il personale sanitario, le forze dell’ordine, i sindaci, la protezione civile, i volontari che da giorni lavorano e offrono servizi di ogni genere nei nostri Comuni e negli Ospedali.
La differenza la stiamo facendo noi. La stanno facendo le famiglie in quarantena e tutte quelle persone che non escono di casa.
Tra questa miriade di persone, Monica Lochis e la sua nipotina Asia ci insegnano a sentirci parte di una “guerra di popolo” che vinceremo grazie al senso di responsabilità comune che rende i piccoli gesti vere e proprie vittorie e motivi di speranza…
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