CASTIONE – 500 gli anni di storia della Santella di S. Orsola, 500 le ore impiegate dai volontari per ricostruirla

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Dopo anni d’abbandono il sacro edificio di grazia ricevuta era ridotto ad un ammasso di pietre sepolte da cumoli di terriccio e vegetazione. Ha richiamare l’attenzione sulle penose condizioni in cui versava e sulla necessita di recuperala è stato Lois Canova che a questa Santella, lui, quando aveva quattro anni ci veniva a pregare con suo nonno Luigi portando un mazzetto di fiori di campo. Situata a Tede Bassa, su un prato pianeggiante alle pendici del Monte Varro, la Santella è raggiungibile seguendo la segnaletica: “Ruswai” antistante l’Hotel Aurora, di Via Sant’Antonio, oppure da Onore, risalendo l’omonima valle. Formato il gruppo di volenterosi, in attesa della bella stagione, ad eliminare le sterpaglie che nascondeva le poche pietre rimaste in piedi, Lois ha iniziato a novembre dell’anno scorso.

A REALIZZARE IL DIPINTO DI S. ORSOLA E’ STATA LA DECORATRICE VALENTINA BETTINESCHI DI VILMINORE

Ripresi questa primavera da parte di otto volontari, tra cui alcune penne nere, il recupero, è conclusi una decina di giorni fa dopo oltre 500 ore di lavoro, la ricostruzione è avvenuto rispettando l’originale architettura con le stesse identiche pietre squadrate, le quali, una dopo l’altra hanno trovato la loro naturale collocazione. A donare i materiali edili di supporto e per l’intonato interno, è stato, Sergio Giudici, di Onore.

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