Tre uomini arrestati per l’omicidio dell’uomo d’affari castionese Daniele Ferrari, alla diga di Avis Windhoek in Namibia il 14 luglio, hanno fatto oggi una prima apparizione in tribunale con il loro caso posticipato al 9 aprile 2021 Muvua Antonio Cheme (25 anni), Kefas Ileka (33 anni) e Johannes Shetunyenga (32 anni) rimangono in custodia cautelare. Sono accusati dai tribunali di omicidio, rapina, in circostanze aggravanti e omicidio. La polizia ha annunciato di aver dato una svolta alle indagini sul caso arrestando martedì sera Ileka (nella foto in mezzo) e Shetunyenga (a destra nella foto) entrambi residenti nella zona Havana di Windhoek. La polizia ha anche dichiarato che sono stati recuperarti oggetti rubati al Ferrari (52 anni), orologio, portafoglio e cintura. La vittima, 52 anni, era nato in Africa, dove i genitori si erano trasferiti da Castione della Presolana oltre mezzo secolo fa per motivi di lavoro. La famiglia ha sempre mantenuto contatti con la cittadina d’origine, dove vivono ancora numerosi parenti e dove torna spesso. La rapina era avvenuta nella città di Windhoek, capitale della Namibia, nella riserva di Avis Dam, in una zona dove molte persone, tra cui lo stesso Ferrari, portano a spasso i cani. L’uomo è stato aggredito – ha ricostruito la polizia del posto, secondo quanto riportano alcuni media locali – da due persone, vestite di scuro e armate di machete e coltelli. Lo hanno ferito a morte e si sono dileguati col suo cellulare, un Samsung da poche decine di euro. In soccorso di Ferrari erano intervenuti altri due uomini, a loro volta feriti dagli aggressori e poi medicati in ospedale. La sorella di Daniele Ferrari, che viveva come lui in Namibia, preoccupata di non vederlo rientrare a casa e per il fatto che non rispondeva al cellulare, si era recata nella zona, scoprendo il corpo senza vita del fratello sembra sulla sua auto, dove si sarebbe trascinato nel tentativo di fuggire. Imprenditore nel settore delle ristrutturazioni, era sposato ma non aveva figli.