Servizi sociali. Un mondo delicato. Fatto di situazioni drammatiche che nemmeno sappiamo di avere a due passi da casa, magari nelle persone che si incontrano ogni giorno in paese. Famiglie che non riescono a pagare le bollette, che talvolta non possono nemmeno ricevere aiuti. “Siamo operativi da metà di giugno, non è facile, ereditare un’amministrazione senza sapere cosa c’era dietro alle scelte fatte prima – racconta Simona Bona, consigliere con delega ai servizi sociali nell’amministrazione Migliorati -. In campagna elettorale abbiamo detto più volte che avremmo tentato di dare risposte ai cittadini in difficoltà, quindi la popolazione si è sentita di venire a chiedere. Abbiamo ricevuto tante richieste di situazioni di difficoltà importanti alle quali non sempre si può dare una risposta nella situazione attuale. I paletti imposti da Regione o Stato sono sempre più restrittivi e da noi è complicato perché quasi tutti sono proprietari di case, alcuni anche di seconde case sfitte e non rientrano così nei parametri ISEE della Regione per avere buoni pasto, pur essendo in situazioni di difficoltà. Basta pensare che la carta SIA, servizio che permette di avere buoni pasto, dà risposta solo a 2 famiglie del nostro comune mentre quelle che aiutiamo noi sono decine”. Situazioni di difficoltà diverse. “Andiamo dal sostegno nel pagamento delle utenze alle situazioni di aiuto economico per fragilità alta (alcolismo, ludopatia), ma anche il nuovo indotto delle famiglie separate (papà che devono mantenere moglie e figlio o mamme che non percepiscono alimenti)”.
I primi tre mesi di amministrazione sono stati caratterizzati da un lavoro intenso della nuova giunta sui temi sociali per dare una risposta alle diverse situazioni di difficoltà…
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