Questa è una storia particolare che mischia arte a vita amministrativa. Passione e pittura. Lo scultore pittore Franco Turco, ha vinto premi internazionali, fatto mostre in Italia e all’estero, ideato il monumento ai Caduti di Pontinia (Latina), sempre tenendo nel cuore quella Castione che nei difficili anni ’60 lo ha sostenuto e aiutato economicamente e moralmente. E così qualche giorno fa l’artista, per ricordare l’ex sindaco Santo Denti scomparso un anno fa, (Santo Denti nel ’94 gli aveva consegnato la ‘cittadinanza onoraria’) ha fatto pervenire alla famiglia di Denti un artistico dipinto che lo ritrae con la fascia tricolore da primo cittadino.
Guerino Lorini
La distanza che separa la Presolana da Pontinia-Latina è di circa 800 chilometri. Ma quel sentimento d’amicizia dal sapore antico che da sessant’anni unisce il noto pittore e scultore Franco Turco ai castionesi dai quali nei momenti di difficoltà d’inizio carriera ha avuto molto, non si è mai interrotto. In questi giorni a Castione la notizia del bel gesto compiuto dall’artista nei confronti della moglie e dei figli dell’ex sindaco Santo Denti deceduto un anno fa, che nel 1994 gli aveva consegnato la “Cittadinanza Onoraria”, è stata accolta con piacevole sorpresa.
Quando Antonietta e Francesca – moglie e figlia di Denti – hanno aperto il voluminoso imballaggio proveniente dalla provincia laziale, con sorpresa e commozione hanno scoperto che c’era un dipinto ad olio che ritrae il compianto famigliare con la fascia tricolore da primo cittadino. “Ci siamo messe a piangere dall’emozione. Siamo ancora in tanti a conoscere la generosità di Turco che continua a considerare i castionesi come la sua famiglia, ma mai e poi mai mi ci saremmo aspettate un gesto così profondo e gradito”.
E’ il 1964, quando Franco Turco (classe 1923) già vincitore di un “Primo premio per la scenografia” giunge a Castione con l’incarico di formare i decoratori e gli operai dell’annunciata r sbandierata fabbrica di: “Ceramiche Presolana”. Di quello stabilimento non fu eretto nemmeno un mattone, e lui, che nel frattempo aveva avviato la scuola, rimase senza stipendio, senza casa e senza lavoro, a cui si aggiunse il dolore per la perdita del figlio Marco morto a soli pochi mesi a seguito di una febbre incurabile. Per sbarcare il lunario non gli rimase altro che organizzare mostre nei comuni del vicinato. Ed è in questo periodo difficile che la gente del paese gli ha dimostrato la sua solidarietà economica e morale. In quegli anni erano in molti ad avere un suo quadro o acquarello, oppure un paesaggio o scene di caccia dipinti sulla facciata di casa. Malgrado la buona volontà i magri introiti non gli consentivano di mantenere la famiglia e decise di tornare a Pontinia aprendo uno studio di pittore-scultore dove incontrò da subito il gusto dei collezionisti galleristi e critici d’arte.
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