Una mamma e suo figlio. Raffaella e Riccardo. Un filo che lega cielo e terra. Richi è lassù. Da ormai un anno e mezzo. Una vita spezzata. Un legame ancora più stretto. Raffaella non è si fermata. Ha affrontato la più terribile delle tragedie, il suicidio di un figlio. Il dolore resta. Immenso. Squarciante. Ma Raffaella ha deciso di andare oltre e diventare testimone di un messaggio. Insieme ai suoi amici, la famiglia di Riccardo si è fatta promotrice già dallo scorso anno del torneo di calcio Be Happy. Da venerdì 19 a domenica 21 luglio al campo sportivo di Castione festa con musica, cucina e lotteria a fare da contorno alle partite di calcio. Tutti insieme per ricordare Riccardo. “Dopo la morte di Richi i suoi amici e coscritti hanno sentito l’esigenza di non dimenticarlo – inizia a raccontare Raffaella –. Quale modo migliore se non ricordarlo negli anni facendo una festa? Da qui è nato il gruppo Be Happy. Subito i ragazzi hanno chiesto a me e mia figlia Giorgia a chi devolvere in beneficenza il ricavato. Ho sentito l’esigenza di aiutare ragazzi che vivessero disagi come Riccardo, quindi mi sono messa in contatto con l’ambito territoriale e il comune di Castione della Presolana, che hanno condiviso le mie esigenze. La prima idea venuta era aprire uno sportello d’ascolto per i ragazzi in difficoltà ma gli sportelli già esistono sul territorio, il vero problema è chiedere aiuto. Quindi l’ambito mi ha proposto l’apertura di un numero whats-app (393.2080860) al quale i ragazzi potessero rivolgersi per avere un primo aiuto, con lo slogan ‘Scrivi, sfogati, ascolta!’. A questo numero risponde via messaggio uno psicologo che indirizza i ragazzi allo sportello di competenza, in base ai problemi di depressione, anoressia, bullismo, alcool, droga. Il suo lavoro è fare emergere il disagio e dare un aiuto immediato, indirizzando i ragazzi verso lo specialista di competenza sul territorio. Per pubblicizzare questo numero il Be happy si è fatto promotore della produzione di un braccialetto con stampato all’interno il numero verde e di un volantino accessorio che spiega le finalità e l’utilizzo del numero. Da settembre in collaborazione con l’ambito e con gli insegnanti di religione distribuiremo i braccialetti nelle scuole agli adolescenti”.
E così Richi continua a vivere. Lui che era un uragano di vita sin da bambino. “Era vivacissimo da piccolo. Una vivacità fuori dal normale. Dicevo di continuo a mio marito: se riusciamo a condurlo all’età della ragione è già un successo; faceva sempre cose pericolose, era molto irruente, fino a che, crescendo, si è formato a livello di gruppo, di amicizie ed era ben voluto dai suoi amici. Nel gruppo aveva un ruolo forte, era quasi un leader”….
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