Premesso che in questi mesi collaboro con un’agenzia immobiliare, situata in via Donizetti a Dorga e che in auto accompagno i clienti dall’ufficio alle case che devono essere visionate e di seguito li riporto in ufficio per concludere l’appuntamento.
Mi sono trovato, dopo una restrizione stradale (causa cantiere) in piena curva, un cartello con la scritta “VARCO ATTIVO”.
Dato atto che non è sicuramente possibile fermarsi in curva e andare a leggere tutto quanto scritto nei vari cartelli, in ufficio ho subito controllato sul vocabolario italiano il significato di quelle parole. Risultato: “il passaggio è libero”, perciò tranquillamente sono salito e sceso da via Donizetti più volte e per più giorni, sicuro che non stavo commettendo nessuna irregolarità stradale.
In seguito, parlando con alcune persone residenti, è emerso che il significato di quel cartello è esattamente il contrario di quello che indica la lingua italiana, si tratta di parole che possono trarre in inganno chiunque non è pratico della più recente cartellonistica stradale. Il dubbio è talmente legittimo che il Giudice di Pace di Ravenna ha annullato tutti i verbali emessi per quel tipo di infrazione, analizzando proprio la sintassi italiana e affermando che soggetti poco abituati a tali indicazioni possono essere tratti facilmente in inganno. Il Codice della Strada impone infatti che la segnaletica sia chiara, comprensibile e semplice (prendiamo ad esempio Clusone) e tra l’altro la scritta VARCO ATTIVO non è più legale, questo perché la parola VARCO nella lingua italiana significa “passaggio” e non “controllo”, e sembra che a Dorga più di un centinaio di automobilisti ha creduto di poter transitare, salvo poi vedersi notificare a casa una contravvenzione doppia (entrata e uscita).
SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 25 AGOSTO