CASTIONE – IL PARROCO – Don Stefano: 25 anni di ordinazione: “Castione? In questi 13 anni si è impoverito di servizi. A volte ha adottato modelli di vita che non ci appartengono. Vi racconto la mia malattia”

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Il paese risente di un clima che alterna i residui invernali a promesse primaverili. E c’è quell’atmosfera di rancori e risentimenti che negli ultimi mesi hanno smosso l’acqua cheta amministrativa. Poi su tutto è piombato il vento della disgrazia, il lungo funerale di una bambina che ha riportato tutti a sollevare la testa verso l’alto.

Il prevosto don Stefano Pellegrini è tornato, colpito dalla malattia si è temuto non ce la facesse, ma sta riprendendosi: “Ho difficoltà a vedere sul lato sinistro, ogni tanto devo fare riabilitazione…”. In agosto compirà 54 anni. È originario di Capizzone, un Comune di 1.200 abitanti, in Val Imagna. Don Stefano è stato ordinato sacerdote il 29 maggio 1999. Quindi questo fine maggio è giusto il 25° di “Messa” come si dice. È il caso di fare se non un punto, almeno un punto e virgola.

E la prima sorpresa è scoprire che quella di don Stefano è stata una “vocazione tardiva” come si usa definirle. “Sì, sono entrato in Seminario a 23 anni, dopo l’università”. Laureato in giurisprudenza alla Statale di Milano.

Come è nata la vocazione, dopo aver frequentato l’ambiente universitario, solitamente non certo incubatore di vocazioni… “Ci pensavo già da ragazzo, e dicevo no, no, no e poi la chiamata si è fatta insistente e ha avuto ragione Lui”. Perché tutti quei No precedenti? “Perché mi sembrava di lasciare gli amici in paese, in realtà non si lascia nulla”.

Quindi è entrato in Seminario in 1ª Teologia. Non si è trovato in imbarazzo con compagni di scuola più giovani?

“No, c’erano anche due pari età e poi quelli più giovani, ma mi sono trovato molto bene”.

Si dice che le vocazioni tardive siano quelle più sicure, più solide. “In un certo senso sì, perché si è già frequentato il mondo esterno e si è più attrezzati ad affrontarlo. Sono stato ordinato il 29 maggio del 1999 e il 9 settembre il Vescovo Amadei mi mandava all’oratorio di Ciserano, il parroco era don Luciano Colotti, che già conoscevo perché da chierico ero stato per due anni a Berbenno, dove era parroco don Luciano…

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