CASTIONE – IL PERSONAGGIO – Ian Spampatti si è fatto grande. Per il secondo anno premiato dal Gambero Rosso, i progetti sul panettone e l’obiettivo di una nuova pizzeria

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Da giovane talento, ormai Ian si è fatto grande. L’astro nascente ora brilla nel mondo della pizza. E a dirlo sono i numerosi riconoscimenti che ha portato a casa negli ultimi anni. Ian Spampatti ha 23 anni e viene da Castione della Presolana. Nel 2014, quando di anni ne aveva solo 16, ha aperto insieme alla sua famiglia la pizzeria La Lanterna. Una storia fatta di passione, talento e voglia di crescere. Due anni dopo ha trionfato a Master pizza chef. E negli ultimi due anni ha ottenuto due prestigiosi riconoscimenti che attestano come il suo percorso di crescita l’abbia portato in una posizione di eccellenza.

Nel 2020, infatti, è entrato nella guida del Gambero rosso tra le migliori pizzerie d’Italia. “Oltre alla pizzeria entrata nella guida, ho ricevuto una menzione speciale – racconta Ian, con umiltà e determinazione -. Ogni anno vengono assegnati dei premi particolari, io ho ricevuto la menzione come pizzaiolo emergente del 2020. È stata una bellissima soddisfazione, sia per me sia per la pizzeria, che ha ricevuto due spicchi come valutazione (l’equivalente delle stelle per i ristoranti – ndr), a pochi punti dal terzo”.

La premiazione è avvenuta in una cornice speciale: Napoli. “Giocavamo in trasferta – sorride Ian -. La manifestazione si è svolta al Circolo canottieri di Napoli. Per gli emergenti c’è la possibilità di far assaggiare la propria pizza a tutti gli invitati: così ho avuto modo di farmi conoscere ancora di più. Portare la mia pizza a Napoli è sempre abbastanza complicato, siamo sempre sotto i riflettori, ma è stata una grande opportunità”.

Ma le gioie per Ian non sono finite qui. Un mese fa è arrivato, infatti, un nuovo riconoscimento, sempre dal Gambero rosso. “Siamo entrati nel meglio di Milano e delle altre province, ovvero tra le migliori pizzerie della Lombardia 2021. È stata un’altra bella soddisfazione”.

Riconoscimento che mai Ian si sarebbe aspettato di raggiungere a sette anni dall’apertura di quel laboratorio dove impasta pizza e sogni. “Assolutamente no – sorride -. L’obiettivo iniziale non è di arrivare a ricevere dei premi, ma di far le cose bene: testa bassa e lavorare. Ovviamente sono cose bellissime e se arrivano fanno solo che piacere perché significa che degli enti importanti riconoscono il tuo lavoro, ma non si lavora per le guide e i premi”. Ian su questo ha le idee chiare. “Io credo nel lavoro fatto giornalmente e spero di farlo sempre nel migliore dei modi. Gestire un’attività non è facile, i problemi sono tanti, ma è un lavoro di squadra e questo è importantissimo. I premi non sono solo miei ma di tutte le persone che hanno collaborato con me negli anni: in primis la mia famiglia, che mi è sempre stata accanto, ma anche tutti i collaboratori e i fornitori, che contribuiscono a una fetta importante del risultato finale”.

Il segreto (si fa per dire) della pizza di Ian, risiede proprio nella scelta degli ingredienti…

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