CASTIONE – IL PRECURSORE DELL’ALPINISMO – 200 anni fa a Castione nasceva “Carlo Marsel” che ha aperto la gloriosa epopea dell’alpinismo delle prealpi orobiche

223

L’esempio e la storia del mio trisnonno è impressa per sempre tra le rocce e nella storia della sua Presolana, ed io, ogni giorno che la guardo, mi commuovo sempre”, ripete spesso Carla Medici.

E’ il 31 agosto 1821 quando a Castione nasce Carlo Medici che ha dato il via alla straordinaria epopea delle guide e dell’alpinismo delle nostre Prealpi Orobiche. Un’affascinante storia di passione e amore per le vette che ha preso ufficialmente il via con la prima salita sulla vetta Occidentale della Presolana di 2521 metri, la più alta del massiccio, avvenuta il 3 ottobre 1870 ad opera della pioneristica cordata composta da Carlo Medici, Antonio Curò e Federico Frizzoni. Quel giorno, oltre ad affrontare e superare chissà quali incognite e pericoli, l’impresa servì a cancellare le secolari credenze popolari che facevano questa montagna vietata e posseduta dai lamentosi e vendicativi fantasmi dei guerrieri Alani qui sconfitti nel 464 dai sodati romani capitanati dal patrizio Ricimiero.

In vetta a colpi di coraggio e spirito d’avventura

Era il tempo in cui l’alpinismo ancora adolescente iniziava a conquistare le vette con i soli strumenti dettati dal coraggio, forza fisica, e spirito d’avventura. L’idea di effettuare la salita era stata dell’ing. Curò, futuro primo presidente della sezione Cai di Bergamo. Ma a guidarli, passo dopo passo, ostacolo dopo l’altro, è stato il Medici, puro sangue valligiano, il quale, in previsione dell’annunciato tentativo, alcuni giorni prima, quelle pareti volle esplorarle e salire da solo.  Carlo, detto, ”Marsel”, scalpellino di professione, grazie ai modesti proventi che otteneva facendo da guida, riusciva a far crescere al meglio gli otto figli nati dal matrimonio con Maria Ferrari: Giovan Maria, Alfonso, Giacomo, Giuseppe Bortolo, Margherita, Pietro Severino, Catterina, Angelo Pasino.

 

 Guidò in vetta i primi pionieri delle scalate e il futuro Papa Pio XI

Era l’inizio di una carriera durata più di 40 anni durante i quali ha accompagnato in vetta i più bei nomi del nascente alpinismo orobico, tra cui: Carlo Restelli, Giuseppe Nievo, Carlo Magnaghi, Luigi Brioschi, Luigi Albani, Riccardo Ginbel, il conte Dal Dosso, il tenete Gibelli, Guglielmo Castelli, Cesare Caversazi, e tanti altri. Significativa la salita in vetta del 4 ottobre 1888 in cordata con il principe Emanuele Gonzaga, don Luigi Grasselli, e con il futuro Papa Pio XI , don Achille Ratti.

“Da quassù si abbraccia il mondo”, pronunciò giunto in vetta il futuro pontefice. Tornando alla leggendaria Prima Sud del 3 ottobre 1870, dalla puntuale relazione dell’ing. Curò a cui va aggiunta la memoria popolare, emerge che quella fu a tutti gli effetti una vera sfida ai pericoli ed all’ignoto, tant’è, che in almeno tre occasioni, Curò e Frizzoni furono sul punto di rinunciare…

SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 27 AGOSTO

pubblicità