E’ sempre così, si aspetta che una persona non ci sia più per tracciarne un profilo buonista quasi a cercare una consolazione che ci faccia sentire meno egoisti.
Lois non apparteneva a questo profilo dal sapore un po’ ipocrita. Mia madre Polonia ogni volta che andavamo insieme al cimitero ribadiva la sua convinzione che quando muore una persona per bene, le lacrime del suo funerale si asciugano in quindici giorni, “dopo solo quindici giorni che si è morti quasi nessuno si ricorderà più neppure se ci siamo mai stati a questo mondo”, ribadiva imperterrita e convinta. Ci rifletto da sessant’anni e mi sono convinto a mia volta che non si sbagliava di molto, questione di qualche mese… “Canova Luigi, come va? … Pagliarini ! sa fet ke ?” questo era il nostro approccio ogni volta che ci incontravamo e mi rendo conto ora che era anche un attimo rarissimo in cui riuscivo a carpirgli un fugace sorriso sotto i baffi.
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E’ scomparso Lois Canova, storico capo gruppo Alpini Presolana. Alpinista provetto aveva fatto parte del soccorso alpino di Clusone, nel 1991, con il fratello Adriano sul Pik Pobedy del Tien Shan tra Urss e Cina.
Guerino Lorini
CASTIONE – Una vita avendo in cuore la montagna e la sua gente. Luigi Canova, Lois per tutti, ha al suo attivo tantissime iniziative a favore della comunità castionese e tutela della montagna e della storia, quanto nell’ambito del Soccorso Alpino nel trarre in salvo gli scalatori in pericolo, vittime di incidenti o incrodati alle pareti. Come provetto alpinista aveva affrontato e vinto chissà quante difficolta incontrate nelle tantissime imprese tra cui: l’Ortles, Monte Bianco, Cervino, ed altre 500 scalate, di cui 184 in solitaria. A fermarlo per sempre è stata una malattia incurabile che in pochi mesi lo ha portato alla morte. Ed è ancora lui che dal 1992 al 2015 è stato alla guida delle attivissime penne nere della Presolana, al quale nel 2016 gli è succeduto, Michele Canova.
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